Ispettorato del Lavoro, crolla il recupero dell’evasione contributiva

Il fallimento è ormai decretato dai numeri, non solo quelli correlati all'evasione, ma anche dall'incremento delle morti bianche nel 2017 (+5,2%). Uno scenario da correggere subito.

[vc_row][vc_column][vc_column_text]È ormai reso evi­den­te dal­la docu­men­ta­zio­ne uffi­cia­le il calo del­l’ac­cer­ta­men­to del­l’e­va­sio­ne con­tri­bu­ti­va a segui­to del­l’isti­tu­zio­ne del­l’I­spet­to­ra­to Nazio­na­le del Lavo­ro, che non è strut­tu­ra­to (e pen­sa­to?) per fare pro­gram­ma­zio­ne ispet­ti­va così come l’a­vreb­be potu­ta fare l’INPS, aven­do a dispo­si­zio­ne l’e­nor­me patri­mo­nio infor­ma­ti­vo e gli stru­men­ti di intel­li­gen­ce e di veri­fi­ca pre­li­mi­na­re. L’INPS sareb­be sta­ta in gra­do non solo di pia­ni­fi­ca­re acces­si ispet­ti­vi mira­ti, orien­tan­do la pro­pria azio­ne nei con­fron­ti di sog­get­ti che pre­sen­ta­no un mag­gior rischio di irre­go­la­ri­tà, ma anche di con­tra­sta­re i feno­me­ni di elu­sio­ne ed eva­sio­ne con­tri­bu­ti­va già nel loro pri­mo dive­ni­re attra­ver­so l’identificazione pre­ven­ti­va di situa­zio­ni a rischio.

Dal 2015 ad oggi è ini­zia­ta una disce­sa dei recu­pe­ri con­tri­bu­ti­vi che, nel 1° seme­stre 2017, perio­do di pie­na ope­ra­ti­vi­tà del­l’INL (cfr. INL, Rie­pi­lo­go-vigi­lan­za-1-seme­stre-2017–1), sono arri­va­ti a € 282.176.410,00 con un calo su base seme­stra­le, rispet­to all’anno pre­ce­den­te, di qua­si il 50% e, rispet­to al 2014, di oltre il 60%.

I dati dei recu­pe­ri del Mini­ste­ro del Lavo­ro e dell’INAIL sono rima­sti piut­to­sto costan­ti, ma è da segna­la­re che anche l’attività degli ispet­to­ri INAIL è sta­ta posta pesan­te­men­te sot­to un assur­do con­trol­lo buro­cra­ti­co e, nel 2016, il recu­pe­ro si è ridot­to comun­que di cir­ca il 20% rispet­to al 2014.

L’ab­ban­do­no del­l’INPS alla lot­ta all’e­va­sio­ne con­tri­bu­ti­va è cer­ti­fi­ca­to dal Bilan­cio Pre­vi­sio­na­le 2018 ripor­ta­to nel­la cir­co­la­re n. 183/2017, lad­do­ve ven­go­no indi­ca­ti € 432.307.662 deri­van­ti da accer­ta­men­ti di vigi­lan­za ispet­ti­va, a fron­te di un valo­re annuo di oltre un miliar­do di Euro, accer­ta­to negli anni pre­ce­den­ti (2013–2015).

Il decre­to isti­tu­ti­vo del­l’A­gen­zia uni­ca, poi deno­mi­na­ta INL, pre­ve­de­va espres­sa­men­te che essa doves­se esse­re crea­ta “sen­za nuo­vi o mag­gio­ri one­ri a cari­co del­la finan­za pub­bli­ca”. Di que­sto fami­ge­ra­to ‘costo zero’ stan­no in real­tà pagan­do le spe­se esclu­si­va­men­te gli ispet­to­ri, che si tro­va­no ad ope­ra­re con dota­zio­ni infor­ma­ti­che obso­le­te, con caren­za di mez­zi e risorse.

L’han­no scrit­to benis­si­mo Gian Anto­nio Stel­la e Ser­gio Riz­zo nel libro “Se Muo­re il Sud” del 2015: «Non c’è fun­zio­na­rio pub­bli­co che ren­da allo sta­to quan­to ren­do­no gli ispet­to­ri Inps. Cia­scu­no di loro ha recu­pe­ra­to media­men­te, negli ulti­mi die­ci anni, 9,8 milio­ni di euro. Uno sta­to serio insi­ste­reb­be. E aumen­te­reb­be il nume­ro di que­gli ispet­to­ri così red­di­ti­zi. Tan­to più che que­sto dareb­be una bot­ta mici­dia­le al lavo­ro nero, all’il­le­ga­li­tà dif­fu­sa e, come spie­ga il socio­lo­go e cri­mi­no­lo­go Mar­zio Bar­ba­gli, anche allo sfrut­ta­men­to del­l’im­mi­gra­zio­ne clan­de­sti­na. Mac­ché: secon­do la dire­zio­ne del­l’I­sti­tu­to dal 2003 a oggi sono sce­si, dati uffi­cia­li, da 1664 a 1230. In tut­ta la Cala­bria, per dire, sono una settantina».

È sta­to quin­di giu­sto crea­re un nuo­vo ente che ha por­ta­to così tan­to dis­se­sto? Non sareb­be sta­to più oppor­tu­no, se pro­prio si rite­ne­va di dover crea­re un’Agenzia Uni­ca ispet­ti­va, affi­dar­ne la gestio­ne e la regia diret­ta­men­te all’INPS, ente cer­ta­men­te più orga­niz­za­to e con più mez­zi a dispo­si­zio­ne nel­la lot­ta al con­tra­sto all’economia sommersa?

Il fal­li­men­to è ormai decre­ta­to dai nume­ri, non solo quel­li cor­re­la­ti all’e­va­sio­ne, ma anche dal­l’in­cre­men­to del­le mor­ti bian­che nel 2017 (+5,2%). Uno sce­na­rio da cor­reg­ge­re subito.

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