Istruzioni per l’uso (altrimenti dette: bugiardino)

Se non vole­te più pre­ca­rie­tà, come è capi­ta­to con i vou­cher e con Polet­ti.
Se non vole­te aumen­ta­re le disu­gua­glian­ze nel fisco, ridu­cen­do tas­se per chi sta meglio, con i bonus che pre­scin­do­no dal red­di­to com­ples­si­vo e dal patrimonio.
Se vole­te pro­gres­si­vi­tà, un’im­po­sta di suc­ces­sio­ne simi­le a quel­la di altri pae­si euro­pei per le gran­di ricchezze.
Se tro­va­te sba­glia­to aver gigio­neg­gia­to sul­lo Stret­to e ave­re con­fer­ma­to la Tav in val di Susa.
Se pen­sa­te che ha del­l’in­cre­di­bi­le non aver fat­to nul­la sul­la pover­tà.
Se pen­sa­te che ci vuo­le più auto­no­mia e tra­spa­ren­za quan­do si par­la di ban­che, sen­za truc­chi e condizionamenti.
Se le rifor­me elet­to­ra­le e costi­tu­zio­na­le non vi han­no convinto.
Se non vi fida­te di chi ha soste­nu­to un simi­le impian­to, spes­so sen­za ave­re nul­la nem­me­no da ridire.
Se non vi pia­ce il tra­sfor­mi­smo del potere.
Se vole­te una ridu­zio­ne e rimo­du­la­zio­ne del­lo sti­pen­dio dei par­la­men­ta­ri.
Se vole­te un tet­to a quel­li dei mana­ger che rice­vo­no soste­gno pubblico.
Se pen­sa­te che gli F‑35 non sono una spe­sa sostenibile.
Se pen­sa­te che sia sta­ta una fol­lia fer­ma­re la rifor­ma del cata­sto.
Se cre­de­te che le per­so­ne a pre­scin­de­re dal loro lavo­ro deb­ba­no ave­re un mini­mo sala­ria­le, che non si può vive­re gua­da­gnan­do 2 o 3 euro all’ora.
Se pen­sa­te che il con­tan­te vada ridot­to, pre­ten­den­do dal­le ban­che una ridu­zio­ne di spe­se e com­mis­sio­ni ver­so il loro azzeramento.
Se pen­sa­te che le rifor­me costi­tu­zio­na­li vada­no fat­te con ragio­ne­vo­lez­za e con­di­vi­sio­ne, per aumen­ta­re la par­te­ci­pa­zio­ne dei cit­ta­di­ni, con il refe­ren­dum pro­po­si­ti­vo alla Mortati.
Se pen­sa­te che Putin e Trump non sono lea­der poli­ti­ci di cui appassionarsi.
Se pen­sa­te che il matri­mo­nio è egua­li­ta­rio, altri­men­ti ci sarà sem­pre una por­zio­ne di discriminazione.
Se pen­sa­te che gli accor­di in Par­la­men­to deb­ba­no esse­re cir­co­scrit­ti nel tem­po e nel­lo ‘spa­zio’, defi­ni­ti pun­to per pun­to come fan­no in Ger­ma­nia e veri­fi­ca­ti con i pro­pri elettori.
Se vole­te una leg­ge sul con­flit­to di inte­res­si e per una con­cor­ren­za lea­le tra sog­get­ti eco­no­mi­ci (sen­za l’in­ter­ven­to di sog­get­ti politici).
Se non vole­te un capo né un padro­ne.

Sono con­tro­in­di­ca­zio­ni di voto. Non c’è voto uti­le che ten­ga. Un voto inu­ti­le, che poi vie­ne util­men­te pie­ga­to da chi se n’è fre­ga­to, del vostro voto.

Vi pro­po­nia­mo un’al­ter­na­ti­va sem­pli­ce.

Vota­te per chi sul­l’am­bien­te vuo­le una stra­te­gia ener­ge­ti­ca e cli­ma­ti­ca par­te­ci­pa­ta, non con­trol­la­ta dai soli­ti noti. Che vuo­le la car­bon tax, a pari­tà di get­ti­to, e l’au­to­pro­du­zio­ne del­l’e­ner­gia dif­fu­sa e demo­cra­ti­ca del­le comu­ni­tà energetiche.

Vota­te per chi vuo­le la lai­ci­tà, vuo­le che tut­ti paghi­no le tas­se che devo­no paga­re e che anche l’8 per mil­le sia ren­di­con­ta­to e chia­ri­to, una vol­ta per tutte.

Vota­te per chi vuo­le fare un red­di­to mini­mo uni­ver­sa­le e soste­ni­bi­le, quin­di pos­si­bi­le, che armo­niz­zi tut­ti gli stru­men­ti che già ci sono, che dia una stra­te­gia che al Pae­se man­ca.

Vota­te per chi si bat­te con pro­po­ste con­cre­te per la pari­tà sala­ria­le tra don­na e uomo, per affron­ta­re la que­stio­ne maschi­le, per supe­ra­re la Tam­pon Tax (sì, anche quella).

Vota­te per chi non rin­via come è sta­to fat­to la tas­sa­zio­ne del­le mul­ti­na­zio­na­li, ma l’af­fron­ta a livel­lo ita­lia­no e euro­peo.

Vota­te per chi vuo­le lega­liz­za­re la can­na­bis, e non per chi come abbia­mo visto al gover­no vi si oppo­ne o non si pro­nun­cia nemmeno.

Vota­te un’I­ta­lia pos­si­bi­le, in cui il voto sia ugua­le a voi, a quel­lo a cui pen­sa­te e cre­de­te. Vota­te le vostre idee, le vostre con­vin­zio­ni, non vota­te qual­cun altro che poi usa il vostro voto per fare altro.

Un voto che sia ugua­le per­ché si pre­oc­cu­pa dell’uguaglianza.

E a chi dice che pochi la pen­sa­no così, ini­zia­te a far­lo voi. E vedre­te che le cose sem­pli­ci sono con­ta­gio­se.

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500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

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La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
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La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Possibile sostiene Coopla Green. Fallo anche tu.

Pri­ma l’a­zien­da si chia­ma­va Man­fre­pla­st e pro­du­ce­va sto­vi­glie in pla­sti­ca monou­so. Ope­ra­ie e ope­rai licen­zia­ti voglio­no ricon­ver­ti­re l’azienda nel­la pro­du­zio­ne di posa­te com­po­sta­bi­li uti­liz­zan­do solo ener­gie rinnovabili.

Han­no biso­gno del soste­gno di tut­te e tut­ti noi. Noi abbia­mo fat­to la nostra par­te, ma chie­dia­mo anche a te di fare un pic­co­lo sforzo.