Ius Soli, Civati-Maestri: “Cortocircuito governo, dibattito svilito sui diritti”

“Anche oggi assi­stia­mo al soli­to cor­to­cir­cui­to nel gover­no, con Min­ni­ti che fa l’of­fe­so per incas­sa­re il rico­no­sci­men­to di tut­ti i ver­ti­ci isti­tu­zio­na­li sul­la mis­sio­ne in Libia. Un’i­ni­zia­ti­va che sem­bra idea­ta insie­me al miglio­re Sal­vi­ni. Pec­ca­to che la gran­de deter­mi­na­zio­ne del gover­no non si veda nem­me­no lon­ta­na­men­te sul cam­mi­no del­lo Ius soli, su cui il Pd ha già suo­na­to il de pro­fun­dis, al di là del­le paro­le di cir­co­stan­za. Così miglia­ia di ita­lia­ni reste­ran­no sen­za cit­ta­di­nan­za”. È quan­to dichia­ra­no il segre­ta­rio di Pos­si­bi­le, Pip­po Civa­ti, e il depu­ta­to di Sini­stra ita­lia­na — Pos­si­bi­le, Andrea Mae­stri. “Come se non bastas­se — aggiun­go­no Civa­ti e Mae­stri — il sena­to­re del Pd Lator­re esal­ta il lavo­ro del­la guar­dia costie­ra libi­ca, che in un video cir­co­lan­te sui media apre il fuo­co sui barconi”.
“Come noto — osser­va­no anco­ra i depu­ta­ti di Si-Pos­si­bi­le — lo ius soli mol­to tem­pe­ra­to par­to­ri­to da que­sta ‘mag­gio­ran­za dei dirit­ti a metà’, sul­la sti­le del­le unio­ni civi­li sen­za ste­p­child adop­tion che han­no lascia­to irri­sol­to il tema del­le tute­le per tan­ti bam­bi­ni figli di cop­pie omo­ge­ni­to­ria­li. Insom­ma, una solu­zio­ne par­zia­le e pastic­cia­ta, lon­ta­na anni luce dal­la piat­ta­for­ma L’I­ta­lia sono anch’io. Eppu­re, oggi, in que­sto sce­na­rio poli­ti­ca­men­te deser­ti­fi­ca­to, ideal­men­te sic­ci­to­so e insop­por­ta­bil­men­te cini­co tut­to, anche i dirit­ti civi­li, diven­ta mer­ce di scam­bio. E nel mer­ca­to nero del con­sen­so, anche i gio­va­ni ita­lia­ni sen­za cit­ta­di­nan­za sono sacri­fi­ca­ti.  Poli­ti­ci mol­to fur­bi ma poco com­pe­ten­ti e media super­fi­cia­li e disat­ten­ti ali­men­ta­no la logi­ca del barat­to insen­sa­to e meschi­no: dirit­ti civi­li inver­sa­men­te pro­por­zio­na­li al nume­ro degli sbar­chi. Gli ita­lia­ni sen­za cit­ta­di­nan­za con gli sbar­chi e con i pro­ces­si migra­to­ri non c’en­tra­no nul­la ma fa como­do a mol­ti barat­ta­re poli­ti­ca­men­te i loro dirit­ti. “Ci vor­reb­be — con­clu­do­no Civa­ti e Mae­stri — una tre­gua cul­tu­ra­le, una sospen­sio­ne del giu­di­zio, una pau­sa col­let­ti­va di rifles­sio­ne e appro­fon­di­men­to che resti­tui­sca digni­tà a un dibat­ti­to svi­li­to e svilente”

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