“Maria Elena Boschi, sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, nel volgere di appena 2 mesi apre e chiude la possibilità di approvare entro la fine della legislatura lo ius soli (molto temperato). Non possono sfuggire cinismo e opportunismo: quello che in luglio era un ‘punto fondamentale nell’affermazione dei diritti’ e anche ‘questione di pari opportunità’ diventa un punto programmatico per la futura campagna elettorale del Pd”. Lo dichiara il deputato di Possibile, Andrea Maestri, commentando lo slittamento alla prossima legislatura dello Ius soli annunciato da Boschi.
“Eletta nel 2013 — aggiunge l’esponente di Possibile — sulla base di un programma elettorale che recepiva le istanze della campagna ‘l’Italia sono anch’io’, la Boschi ha già tradito, con Renzi e compagnia cantante, quel programma accettando un testo di compromesso che lega il diritto di chi nasce allo status giuridico ed economico dei genitori e poi affossandolo, per salvare governo e poltrona”.
“Ora — conclude Maestri — chiedere il voto al Pd nel 2018 per approvare lo ius soli è un’offesa all’intelligenza delle persone: i tanti #italianisenzacittadinanza e tutti coloro che si sono battuti finora per una conquista di civiltà. Ma è anche un’offesa alla dignità della politica, ridotta a indecente e pavido equilibrismo elettorale”.