La battaglia per liberare la Certosa di Trisulti continua

La sentenza del TAR si può ribaltare ma è evidente che l’Avvocatura dello Stato deve impegnarsi di più e oltre a questo serve la politica perché la questione di Trisulti è intrinsecamente anche una battaglia politica.

[vc_row][vc_column][vc_column_text]È di ieri la sen­ten­za del TAR di Lati­na che ha accol­to il ricor­so del­la DHI di Ste­ve Ban­non con­tro la deci­sio­ne del MIBACT di revo­ca­re la con­ces­sio­ne del­la Cer­to­sa di Tri­sul­ti sul­la base di evi­den­ti ano­ma­lie e man­can­za di requi­si­ti.  Al cosid­det­to ricor­so ad oppo­nen­dum han­no par­te­ci­pa­to dodi­ci asso­cia­zio­ni del ter­ri­to­rio, con Comu­ni­tà Soli­da­li Fro­si­no­ne come capo­fi­la. Le stes­se asso­cia­zio­ni che si era­no rese pro­ta­go­ni­ste di due mar­ce a cui par­te­ci­pa­ro­no cit­ta­di­ni di tut­ta Ita­lia e del­la rac­col­ta fir­me con auto­tu­te­la che sono sta­te alla base del­la revo­ca del­la con­ces­sio­ne. È del tut­to evi­den­te che la que­stio­ne è ed è sta­ta sem­pre squi­si­ta­men­te poli­ti­ca, come poli­ti­ca fu la deci­sio­ne dell’allora mini­stro Fran­ce­schi­ni di apri­re ban­di per asse­gna­re pre­sti­gio­si monu­men­ti cul­tu­ra­li al pri­va­to che per la pri­ma vol­ta in ita­lia veni­va­no mes­si all’asta. Era­no ben tre­di­ci le per­le che allo sta­to non frut­ta­va­no nul­la (così sostie­ne una cer­ta visio­ne)  e che ave­va­no biso­gno di manu­ten­zio­ne. Il ban­do fu una deba­cle. Solo cin­que ban­di furo­no asse­gna­ti: Vil­la Giu­sti­nia­ni al FAI, il Castel­lo di Canos­sa a un’associazione cul­tu­ra­le, la Chie­sa di San Bar­ba­zia­no di Bolo­gna e la Vil­la del Bene a Dol­ce’ alla pro­lo­co di Volar­gne.  Per com­pren­de­re le ragio­ni del man­ca­to suc­ces­so di que­sta ini­zia­ti­va — una sor­ta di finan­cial pro­ject per il restau­ro e la gestio­ne di ope­re d’ar­te — biso­gna tor­na­re indie­tro di tre­di­ci anni. Alla fine del 2004, quan­do il secon­do gover­no Ber­lu­sco­ni appro­vò una finan­zia­ria che auto­riz­za­va a “dare in gestio­ne a sog­get­ti pri­va­ti in cam­bio di un cano­ne i beni cul­tu­ra­li immo­bi­li del­lo sta­to, del­le regio­ni e degli enti loca­li che non ren­do­no nul­la”.  Quel­la leg­ge, volu­ta dal­l’al­lo­ra Mini­stro Giu­lia­no Urba­ni, fu ripre­sa da Dario Fran­ce­schi­ni, ma impo­nen­do una for­te limi­ta­zio­ne: la facol­tà di par­te­ci­pa­re al ban­do solo per asso­cia­zio­ni e fon­da­zio­ni no pro­fit. Il monu­men­to più “appe­ti­to­so” dal pun­to di vista sto­ri­co-arti­sti­co del ban­do deba­cle era la Cer­to­sa di Tri­sul­ti, sul­le mon­ta­gne di Col­le­par­do in pro­vin­cia di Fro­si­no­ne, e qui rien­tra la secon­da que­stio­ne poli­ti­ca.  L’assegnazione andò a una fon­da­zio­ne fino a poco tem­po fa capeg­gia­ta dal car­di­na­le con­ser­va­to­re Ray­mond Bur­ke e finan­zia­ta da Ste­ve Ban­non, ex con­si­glie­re di Donald Trump, che ave­va l’obiettivo di tra­sfor­ma­re Tri­sul­ti nel­la sede euro­pea di una scuo­la sovra­ni­sta.  I mem­bri del­la fon­da­zio­ne, da sem­pre avver­sa­ri di Papa Fran­ce­sco, si sono mos­si con fur­bi­zia: il car­di­na­le Bur­ke non fa più par­te del con­si­glio di ammi­ni­stra­zio­ne del­la DHI; inol­tre sono scom­par­si il nome del car­di­na­le Rena­to Mar­ti­no, così come quel­li di Gian­lu­ca Volon­tè e Roc­co But­ti­glio­ne. Nono­stan­te ciò, sono rima­sti nel board per­so­nag­gi chia­ve dell’ultradestra ame­ri­ca­na. La sen­ten­za del TAR si può ribal­ta­re ma è evi­den­te che l’Avvocatura del­lo Sta­to deve impe­gnar­si di più e oltre a que­sto ser­ve la poli­ti­ca per­ché la que­stio­ne di Tri­sul­ti è intrin­se­ca­men­te anche una bat­ta­glia poli­ti­ca. Per tut­ti que­sti moti­vi, non ci fer­me­re­mo e andre­mo avan­ti. La bat­ta­glia per libe­ra­re la Cer­to­sa di Tri­sul­ti con­ti­nua. Anna Rosa Fra­te Comi­ta­to “Altie­ro Spi­nel­li” Fro­si­no­ne Pos­si­bi­le[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Il governo è allergico al dissenso. Ma manifestare è un diritto

In que­sto caso la leg­ge non è “ad per­so­nam” ma let­te­ral­men­te “ad pro­te­stam”: ina­spri­men­to del­le pene per chi vie­ne accu­sa­to di resi­sten­za a un pub­bli­co uffi­cia­le se sta cer­can­do di impe­di­re la rea­liz­za­zio­ne di un’opera pub­bli­ca o di un’infrastruttura strategica.

A Parigi con il Nuovo Fronte Popolare

A Pari­gi si lavo­ra per fini­re le strut­tu­re del­le Olim­pia­di men­tre ini­zia a sen­tir­si il cal­do che pre­oc­cu­pa atle­ti e scien­zia­ti: “Rings of Fire”, si