La campagna referendaria per costruire un modello di Paese

Quanto accade in queste ore nella vita politica del Paese rende ancora più evidente che nessuna seria alternativa di governo al partito della nazione può nascere e affermarsi nel Paese senza saper navigare in mare aperto.

Quan­to acca­de in que­ste ore nel­la vita poli­ti­ca del Pae­se ren­de anco­ra più evi­den­te che nes­su­na seria alter­na­ti­va di gover­no al par­ti­to del­la nazio­ne  può nasce­re e affer­mar­si nel Pae­se sen­za saper navi­ga­re in mare aper­to. Que­sta for­za nascen­te deve esse­re anche in gra­do par­la­re a lar­ghe par­ti del­l’e­let­to­ra­to che non si rico­no­sco­no in una destra xeno­fo­ba,  in un pro­get­to di gover­no con­fu­so e accen­tra­to­re e in un movi­men­to che, nato per “apri­re la sca­to­la” e favo­ri­re la par­te­ci­pa­zio­ne, si è nel tem­po tra­sfor­ma­to in uno dei par­ti­ti più chiu­si ed auto­ri­ta­ri che si ricor­di­no nel­la poli­ti­ca d’Italia.

Pos­si­bi­le ave­va pro­po­sto que­sta sfi­da ormai un anno fa chie­den­do a tut­ti di affron­tar­la sen­za ren­di­te di posi­zio­ne, sen­za la pre­de­ter­mi­na­zio­ne dei grup­pi diri­gen­ti, pro­van­do a costrui­re un gran­de pro­get­to di gover­no alter­na­ti­vo e capa­ce di coin­vol­ge­re i cit­ta­di­ni sul gran­de tema del­la lot­ta alle dise­gua­glian­ze e del­la pie­na cen­tra­li­tà del cit­ta­di­no-elet­to­re. In tan­ti ci dis­se­ro che era­va­mo divi­si­vi e vel­lei­ta­ri ma oggi appa­re evi­den­te che se la costru­zio­ne di una nuo­va pro­po­sta di gover­no avvie­ne per som­ma di clas­si diri­gen­ti e sen­za alcu­na chia­rez­za sui pun­ti fon­da­men­ta­li que­sto pro­get­to è desti­na­to a implo­de­re e a diven­ta­re elet­to­ral­men­te irri­le­van­te. Davan­ti a noi c’è la sfi­da refe­ren­da­ria di otto­bre e voglia­mo tra­sfor­mar­la in una gran­de ope­ra­zio­ne di dibat­ti­to sul model­lo di Pae­se che abbia­mo in men­te costruen­do occa­sio­ni di ascol­to e con­fron­to con i tan­tis­si­mi che in modo spon­ta­neo si stan­no mobi­li­tan­do. A sini­stra pen­sia­mo for­se di spre­ca­re anco­ra una vol­ta un’oc­ca­sio­ne? O maga­ri di usar­la per posi­zio­nar­ci tat­ti­ca­men­te nel logo­ro scac­chie­re poli­ti­co italiano?

Per scon­giu­ra­re que­ste opzio­ni Pos­si­bi­le è pron­ta a met­ter­si a dispo­si­zio­ne tra­sfor­man­do i suoi comi­ta­ti in spa­zi aper­ti e coin­vol­gen­ti capa­ci di apri­re un dibat­ti­to rea­le sul­la sovra­ni­tà dei cit­ta­di­ni nel nostro Pae­se, soste­nen­do le ragio­ni del NO al Refe­ren­dum e con­tri­buen­do a costrui­re un pez­zo di quel­la nar­ra­zio­ne poli­ti­ca che oggi in Ita­lia col­pe­vol­men­te manca.

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