La casta dei politici (come la chiama Basta un sì) vota sì

Se andassimo a vedere chi fa parte della casta dei politici che voterà sì, e da quanti anni ha «abusato» della retribuzione (per adottare il linguaggio sobrio dei sostenitori del sì) avremmo delle belle sorprese. Vi rendete conto che a ragionare così si finisce male?

whatsapp-image-2016-11-21-at-13-22-28

Que­sto è uno stral­cio del­l’ul­ti­mo post di “Basta un sì”, il sito del comi­ta­to per il sì.

Nota­re i toni popu­li­sti­ci (!!!1!!1!), che sor­pas­sa­no i toni gril­li­ni a cui pro­prio il refe­ren­dum dice­va di voler­si contrapporre.

Nota­re la dimen­ti­can­za: per fare tut­to que­sto, basta­va un sì, in aula, qual­che set­ti­ma­na fa, per ridur­re le inden­ni­tà dei par­la­men­ta­ri. Ma di que­sto nel­le rifles­sio­ni del comi­ta­to non c’è traccia.

Vedia­mo, però, chi fa par­te del­la casta dei poli­ti­ci che vote­rà sì, e da quan­ti anni ha «abu­sa­to» del­la retri­bu­zio­ne, per adot­ta­re il lin­guag­gio sobrio dei soste­ni­to­ri del sì.

13 legi­sla­tu­re + 3 Euro­Par­la­men­to: Gior­gio Napolitano.

8 legi­sla­tu­re: Pier­fer­di­nan­do Casi­ni, Fabri­zio Cic­chit­to, Anna Finoc­chia­ro, Mau­ri­zio Sac­co­ni e Lucia­no Violante.

6 legi­sla­tu­re: Ales­san­dra Mus­so­li­ni e Wal­ter Veltroni.

5 legi­sla­tu­re: Bru­no Tabacci.

Tut­ti casti soste­ni­to­ri del sì, che han­no «abu­sa­to», direb­be­ro i pro­mo­to­ri del Sì, del­le retribuzioni.

Vi ren­de­te con­to che a ragio­na­re così si fini­sce male?

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Mobilitiamoci contro il DDL Paura

Saba­to 16 novem­bre era­va­mo a Roma, in Sapien­za, per l’assemblea con­tro il ddl 1660, già ribat­tez­za­to ddl “Pau­ra”, o “Repres­sio­ne”, o “Unghe­ria”, a indi­ca­re dove

Il Governo Meloni sta indebolendo l’Università e la Ricerca

Il gover­no Melo­ni ha scel­to di ridur­re le spe­se per uni­ver­si­tà e ricer­ca, andan­do in con­tro­ten­den­za rispet­to alle poli­ti­che euro­pee, men­tre il costo del per­so­na­le e l’inflazione con­ti­nua­no a cre­sce­re, aggra­van­do le dif­fi­col­tà eco­no­mi­che degli ate­nei. Inol­tre, il nuo­vo sche­ma di distri­bu­zio­ne del FFO pre­mie­rà le uni­ver­si­tà in base ai risul­ta­ti del­la ricer­ca, ridu­cen­do le risor­se “pere­qua­ti­ve” desti­na­te a bilan­cia­re le disu­gua­glian­ze tra ate­nei, aumen­tan­do ulte­rior­men­te il diva­rio tra le università.