E così mercoledì alla Camera il Ministro dell’Interno Minniti farà l’informativa urgente sugli sbarchi e sul paventato blocco dei porti italiani alle ong battenti bandiera straniera cariche di migranti salvati in mare.
Verosimilmente sarà accolto a braccia aperte dalla sua nuova maggioranza, formata da Forza Italia, Lega, Fratelli D’Italia, Movimento 5 Stelle, NCD o come diavolo si chiama adesso e, naturalmente, PD.
Noi gli ricorderemo che la Costituzione, il diritto internazionale, le Convenzioni sul diritto del mare e sull’asilo vietano di vietare: un natante che abbia soccorso in mare un naufrago ha l’obbligo giuridico di condurlo nel porto sicuro più vicino. Punto.
I respingimenti collettivi sono un illecito.
E allora di cosa parliamo? Di cinica propaganda sulla pelle dei più deboli, per lucrare consenso elettorale.
Ma attenzione, perché le vittime non sono solo profughi e richiedenti asilo (assisteremo all’inedito di un partito sedicente di sinistra che rifiuta l’approdo anche a donne e bambini?).
Le vittime di questo gioco sono anche i cittadini italiani deprivati di una oggettiva e corretta informazione: se ci pensiamo bene, si tratta di una nuova forma di povertà, non meno grave di quella materiale, perché sgretola la libertà, addormenta il senso critico, avvelena gli animi, semina pericolose e artificiali ostilità (a proposito di sicurezza).
Ricordiamolo ancora una volta: in Italia ci sono 131mila rifugiati, che in percentuale su 60 milioni di abitanti significa una proporzione del 3 per mille.
E i cittadini stranieri regolarmente soggiornanti sono poco più dell’8 per cento della popolazione: una presenza preziosa da tanti punti di vista, non ultimo quello economico, demografico e previdenziale.
Non esattamente un’invasione, non esattamente un’emergenza ma un fatto strutturale ed epocale che merita serietà di approccio, soprattutto da parte di chi riveste cariche politiche.