La Costituente delle Idee: giù la maschera

Oggi è lune­dì, gior­no dispa­ri, quin­di si vota a bre­vis­si­mo, for­se in apri­le, al mas­si­mo in giu­gno. Doma­ni, gior­no pari, la legi­sla­tu­ra pro­se­gue fino al 2018, sen­za alcun dub­bio. I siste­mi elet­to­ra­li, nel frat­tem­po, cam­bia­no a ogni ora del gior­no e del­la not­te.

È un bal­let­to un po’ ridi­co­lo, ma in fon­do con­ta poco, per­ché oggi o doma­ni suc­ce­de­rà, e noi voglia­mo pre­oc­cu­par­ci più di quel­lo che acca­drà dopo, quan­do la paro­la tor­ne­rà final­men­te ai cit­ta­di­ni.

Voglia­mo che pos­sa­no dire la loro anche pri­ma di quel­la fati­di­ca data, che sia il cul­mi­ne di un pro­ces­so costrui­to insie­me, non l’appuntamento per rica­ri­ca­re le lan­cet­te del­la democrazia.

Voglia­mo costrui­re, insie­me, un pro­get­to libe­ro, coe­ren­te, cre­di­bi­le.
Ali­men­ta­to dal­le idee, non cal­co­la­to sul­le tattiche.

Soli­da­men­te anco­ra­to ai nume­ri rea­li, non affa­stel­la­to su ipo­te­si irrazionali.

Uni­ta­rio, per­ché lega­to ai con­te­nu­ti e ‘allea­to’ con le ragio­ni di fon­do e con le solu­zio­ni concrete.

Scrit­to, per­ché sia­mo stan­chi del­le paro­le al vento.

Un pro­get­to che costi­tui­sca l’insieme del­le linee gui­da per una com­pe­ti­zio­ne nel meri­to con chi pro­po­ne cose ogget­ti­va­men­te mol­to diver­se, non il pro­cla­ma di gene­ri­ci inten­ti che reste­ran­no let­te­ra mor­ta, sacri­fi­ca­ti sull’altare del­le allean­ze quan­tun­que­men­te con qua­lun­que­men­te.

Una com­me­dia tutt’altro che appas­sio­nan­te, in cui cia­scu­no dà del popu­li­sta all’altro, una eter­na e fin­ta baruf­fa tra gli arlec­chi­ni dell’eterno tra­sfor­mi­smo di que­sti anni e le bufa­le dei nume­ro­si pul­ci­nel­la. E paghe­rà pan­ta­lo­ne, come sempre.

Ebbe­ne, noi cre­dia­mo che, in que­sto Pae­se, le per­so­ne non sop­por­ti­no più que­sto spet­ta­co­lo, in cui le tra­me sono tri­te e ritri­te e in cui tut­ti i per­so­nag­gi ripe­to­no all’infinito i loro nume­ri più cele­bri alla dispe­ra­ta ricer­ca dell’applauso del­la claque.

Se voglia­mo una sto­ria diver­sa e più cre­di­bi­le per que­sto Pae­se, dob­bia­mo scri­ver­la noi.

Ed è per que­sto che, nei gior­ni di car­ne­va­le, vi invi­tia­mo tut­ti a Roma, alla Costi­tuen­te del­le Idee, per far get­ta­re la masche­ra a que­sta poli­ti­ca, per scri­ve­re una pagi­na nuo­va, che si pos­sa reci­ta­re a viso aper­to, sen­za misti­fi­ca­zio­ni o scel­te preconfezionate.

«Semel in anno licet insa­ni­re»: e allo­ra dal 24 al 26 feb­bra­io fac­cia­mo una cosa che in que­sto pano­ra­ma non può che appa­ri­re come una fol­lia, radu­nia­mo tut­te le per­so­ne che han­no idee ed espe­rien­ze da met­te­re in comu­ne, e pro­po­nia­mo all’Italia pro­get­ti con­cre­ti per ren­der­la miglio­re. Non gran­di pro­cla­mi da reci­ta­re da urla­re su un pal­co, ma pro­po­ste con­cre­te, pun­tua­li, da stu­dia­re, con­di­vi­de­re, vota­re tra chi le pro­po­ne e poi da far vota­re a tut­ti gli altri, quan­do si andrà (pri­ma o poi) alle urne.

Allo­ra l’appuntamento è per vener­dì 24 feb­bra­io a Roma, comin­cia­mo a rac­co­glie­re i corian­do­li del­le nostre mil­le idee e aspi­ra­zio­ni per­so­na­li, fac­cia­mo­ne il mani­fe­sto per un’Italia pron­ta per una nuo­va sto­ria.

 

Per par­te­ci­pa­re scri­ve­te a italia@possibile.com

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Mobilitiamoci contro il DDL Paura

Saba­to 16 novem­bre era­va­mo a Roma, in Sapien­za, per l’assemblea con­tro il ddl 1660, già ribat­tez­za­to ddl “Pau­ra”, o “Repres­sio­ne”, o “Unghe­ria”, a indi­ca­re dove

Il Governo Meloni sta indebolendo l’Università e la Ricerca

Il gover­no Melo­ni ha scel­to di ridur­re le spe­se per uni­ver­si­tà e ricer­ca, andan­do in con­tro­ten­den­za rispet­to alle poli­ti­che euro­pee, men­tre il costo del per­so­na­le e l’inflazione con­ti­nua­no a cre­sce­re, aggra­van­do le dif­fi­col­tà eco­no­mi­che degli ate­nei. Inol­tre, il nuo­vo sche­ma di distri­bu­zio­ne del FFO pre­mie­rà le uni­ver­si­tà in base ai risul­ta­ti del­la ricer­ca, ridu­cen­do le risor­se “pere­qua­ti­ve” desti­na­te a bilan­cia­re le disu­gua­glian­ze tra ate­nei, aumen­tan­do ulte­rior­men­te il diva­rio tra le università.