“Nel nostro Paese i comuni eseguono effettivamente una funzione importantissima nell’organizzazione della vita politica. Sono le cellule germinali dello Stato. È nel comune che i cittadini e lo Stato si incontrano nel modo più diretto e più intenso. È qui che prende forma la relazione tra il singolo cittadino e la comunità.” (dal discorso tenuto a Guarda, Svizzera Cantone Grigioni, dal Consigliere Federale Schneider-Ammann, il primo agosto 2013 in occasione della festa nazionale)
Il senso dell’importanza di una democrazia larga sta tutto in questa frase: i Comuni sono la cellula germinale della politica ed è perciò dai Comuni che Possibile intende partire per costruire quella cultura di partecipazione che è sinonimo di co-decisione, corresponsabilità, consapevolezza, sussidiarietà.
L’appuntamento del prossimo 5 giugno è una splendida opportunità per dare spazio, e soprattutto corpo, al nostro modo di intendere la politica e la partecipazione e fare qualcosa di concreto per rendere più democratica e partecipata la vita politica delle Comunità.
Con la collaborazione di Più Democrazia in Trentino abbiamo messo a punto un progetto finalizzato a promuovere l’adozione di strumenti di democrazia diretta e deliberativa nei Comuni. Un progetto che prevede interventi concreti e mirati sugli Statuti dei Comuni – e sui regolamenti che ne derivano. Abbiamo costruito una proposta per mettere a disposizione strumenti che diano ai cittadini facoltà di esercitare la sovranità loro attribuita dalla Costituzione. Per farlo è necessario partire proprio dallo Statuto comunale, che è una “piccola Costituzione”, è la Carta fondativa della Comunità, è il Documento in cui sono fissati principi e valori della convivenza.
Iniziamo allora questo cammino lanciando un appello a tutte le candidate e candidati alle amministrative del prossimo 5 giugno. Tutti vuol dire proprio tutti. Non importa a quale Partito, Movimento, Coalizione o Lista civica appartengano. La democrazia è di tutti e creare migliori strumenti per esercitarla è fondamentale.
Chiediamo ai candidati di sottoscrivere il “patto di cittadinanza” e di impegnarsi formalmente, se avranno la sorte di essere eletti, per far sì che il Comune adotti gli strumenti di partecipazione proposti dal patto. È un impegno personale che ciascuno onorerà a seconda del ruolo e delle forze di cui disporrà.
Questo appello è un primo tassello di un progetto più ampio, che guarda a una nuova democrazia, possibile e necessaria. Non si tratta di sostituire la democrazia rappresentativa, bensì di rinforzarla e vivificarla – e legittimarla soprattutto. È una proposta concreta, è un progetto dallo sguardo lungo che spazia sino all’Europa, è un cammino lento e paziente. Possibile continuerà a lavorare a questo Progetto, coinvolgendo i proprio iscritti e chiunque desideri contribuire.
La partecipazione si fa, dirla non basta. E la si fa insieme, seriamente e rigorosamente.
Abbiamo un gran lavoro da fare.
L’utopia è possibile, dipende da noi.
Per ulteriori informazioni e per sottoscrivere il patto, stefano@possibile.com.