La figura di Marco Pannella ricordata da Giuseppe Civati

Quello di Marco Pannella è un messaggio talmente forte limpido e smisurato per certi versi, assolutamente anticonformista, che non può che ripudiare qualsiasi accomodamento retorico nostalgico. È invece lanciarci verso una sfida che è quella della modernizzazione vera del Paese. L'intervento di Giuseppe Civati a Radio Radicale.

ROMA – 20 MAG, “Il mio ricor­do è asso­lu­ta­men­te appas­sio­na­to e rico­no­scen­te ver­so il lavo­ro che Mar­co ha fat­to”, dice Giu­sep­pe Civa­ti, segre­ta­rio nazio­na­le di Pos­si­bi­le, ai micro­fo­ni di Radio Radi­ca­le.

“Non voglio esse­re reto­ri­co, anche per­ché ne sto leg­gen­do di tut­ti i colo­ri anche da par­te di suoi avver­sa­ri poli­ti­ci. Dico solo che la cosa più bel­la che pos­sia­mo fare è con­ti­nua­re in quel­lo che Mar­co ha fat­to, e pro­se­gui­re in bat­ta­glie che sono rima­ste sol­tan­to accen­na­te, anche nel dibat­ti­to par­la­men­ta­re di que­sti ulti­mi anni. Pen­so alla sfi­da di dare una legi­sla­zio­ne sul “Fine vita”, pen­so alla pos­si­bi­li­tà di lega­liz­za­re le dro­ghe leg­ge­re, la can­na­bis soprat­tut­to. E di spie­ga­re che la liber­tà per­so­na­le non è un fat­to ali­nea­bi­le. Mi ha stu­pi­to che insie­me all’Asso­cia­zio­ne Luca Coscio­ni Pos­si­bi­le fos­se l’u­ni­co grup­po poli­ti­co inte­res­sa­to a discu­te­re del­la gesta­zio­ne per altri”.

“Quel­lo di Mar­co Pan­nel­la — con­clu­de Civa­ti — è un mes­sag­gio tal­men­te for­te lim­pi­do e smi­su­ra­to per cer­ti ver­si, asso­lu­ta­men­te anti­con­for­mi­sta, che non può che ripu­dia­re qual­sia­si acco­mo­da­men­to reto­ri­co nostal­gi­co. È inve­ce lan­ciar­ci ver­so una sfi­da che è quel­la del­la moder­niz­za­zio­ne vera del Pae­se, del­la pos­si­bi­li­tà di cia­scu­no di noi di deter­mi­na­re la pro­pria vita, le pro­prie scel­te e di non dover ren­der­ne con­to pro­prio a nes­su­no, con par­ti­co­la­re riguar­do alla poli­ti­ca che si fa trop­po gli inte­res­si dei cit­ta­di­ni del­la vita per­so­na­le, ma poi non sa aiu­tar­li sot­to il pun­to di vista eco­no­mi­co e sociale”.

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