Non è esattamente la giornata al termine della quale è il caso di scrivere ai propri elettori una mail per invitarli a partecipare alle primarie, quella appena trascorsa. A meno che non siate contenti del fatto che il Partito Democratico ha salvato da sacrosante dimissioni il ministro Cancellieri, che sarebbe stata cacciata in qualsiasi democrazia occidentale (e non solo). In quel caso, è molto probabile che se state leggendo queste righe e la pensate così voi siate Enrico Letta, o un ministro del suo Governo, o uno dei molti parlamentari democratici che non hanno rilevato nessunissimo problema in quanto successo.
In tutti gli altri casi, che secondo i nostri calcoli corrispondono indicativamente a 10 milioni di elettori – quasi, a far cifra tonda ne mancano giusto 101 – certo condividerete con noi il nostro smarrimento.
E quindi, a questo punto, la questione è diventata piuttosto semplice: se l’ennesima prova del PD contro il buonsenso, contro il volere del suo popolo, e quindi contro se stesso vi ha definitivamente convinto che non lo voterete mai più — alle elezioni, e figuriamoci alle primarie – avete tutta la nostra comprensione, ma vi avvisiamo che in questo caso dovrete tenervi questo governo molto, molto a lungo. Chissà di cosa discuteremo tra un mese, tra un anno o due anni di larghe intese: potremmo fare ipotesi decisamente brutali, ma i precedenti ci dicono che sicuramente c’è in serbo di peggio. Dopotutto, in nome della ragion di Stato e della stabilità abbiamo già salvato un ministro colpevole della deportazione di una madre con prole: il futuro è un’ipotesi, ed è terrificante.
Via dalle alleanze innaturali con la destra, via dall’imbarazzo e dall’ipocrisia di trovarsi continuamente a fare il contrario di ciò che si dovrebbe e per cui si è stati votati. Nel partito, sì, in questo partito, perché questa è la nostra casa, è la casa dei democratici, e state certi che lotteremo fino in fondo prima di farci cacciare da casa nostra. A questo punto non è più questione di primarie o di Partito Democratico, si tratta molto più semplicemente di combattere una giusta battaglia, e salvare così Paese e sinistra italiana da una situazione dalla quale, in caso contrario, non ci sarà alcuno scampo.