In Gran Bretagna le mestruazioni non saranno più un lusso. La battaglia di Laura Croydon e altre tantissime donne britanniche che avevano lanciato una petizione per abolire le tasse sugli assorbenti, considerati beni non essenziali, è a una svolta: l’Unione Europea e il governo britannico hanno infatti raggiunto un accordo grazie al quale il Regno Unito potrà finalmente azzerare la tassa del 5% imposta finora sui prodotti sanitari.
Come in Francia, anche in Gran Bretagna la tampon tax ha provocato la mobilitazione di schieramenti di donne, scese in piazza contro quella che viene considerata un’imposta iniqua e sessista. Grazie alla concessione Ue, d’ora in poi i tampax inglesi saranno esentasse.
E mentre a New York gli assorbenti vengono distribuiti nelle scuole, regalati alle studentesse provenienti da famiglie indigenti, in Italia non si va oltre la retorica del benaltrismo con il prezzo degli assorbenti che viaggia con il 22% dell’Iva (molto più del 5% della Gran Bretagna).
Possibile con Beatrice Brignone e Pippo Civati nei mesi scorsi ha presentato un progetto di legge, per far rientrare assorbenti, coppette e tamponi vaginali tra i beni di prima necessità (depositando nella stessa data anche analoga proposta perché la stessa aliquota — per beni di prima necessità — sia applicata anche ai prodotti igienici, alimentari e altri accessori per l’infanzia). Se consideriamo, infatti, che l’essere donna implica avere, nell’arco della propria vita, le mestruazioni una volta al mese, per circa quaranta anni, è necessario riflettere anche su quanto incide economicamente l’acquisto e l’uso di assorbenti e tamponi. Tuttavia, il problema non deve essere valutato semplicemente da un punto di vista economico-finanziario, ma anche sotto un profilo sociale.
La proposta di Possibile fa parte del progetto complessivo #PariSpesa che vuole equiparare il costo dei prodotti destinati alle donne rispetto a quelli destinati agli uomini. “Sembra un’assurdità (e lo è) ma gli stessi prodotti se destinati alle donne costano più di quanto non costino agli uomini. In Uk si parla del 37% in più”, come ha scritto Civati, il quale ha chiesto a Luciana Littizzetto di diventare testimonial di questa campagna, “senza simboli, se non quello semplice e immediato dell’uguaglianza”. La stessa Littizzetto aveva infatti ironizzato sulla campagna “Stop Tampon Tax” durante la trasmissione Che Tempo Che Fa condotta da Fabio Fazio, in un eccesso di benaltrismo.