Come avevamo anticipato ieri, oggi la Camera si è pronunciata sulla Convenzione in materia fiscale riguardante i rapporti con il Vaticano. Il risultato della votazione, sia sul testo che sull’emendamento proposto da Giuseppe Civati e Andrea Maestri, conferma il rischio di estinzione che minaccia i deputati laici.
L’emendamento Civati-Maestri chiedeva maggiore chiarezza rispetto alle controversie in corso — e di fatto condonate — tra Stato italiano e Vaticano inerenti la riscossione di tributi. Controversie delle quali non si sa nulla, e contro le quali si è scagliato Andrea Maestri: «È o no diritto del Parlamento conoscere quante e quali cause sono in corso fra Stato e Vaticano per l’applicazione di tributi agli immobili di proprietà della Chiesa?». Un diritto sacrosanto, per il rispetto del quale abbiamo chiesto che gli effetti della norma siano monitorati anno per anno dalla Corte dei conti.
L’emendamento è stato bocciato con 75 voti favorevoli, tra cui quelli di Movimento 5 Stelle e SEL-Sinistra Italiana. La Convenzione, invece, è stata approvata con l’astensione di Movimento 5 Stelle e SEL-Sinistra, e il voto contrario di Possibile.