La Marina Militare italiana viola la Convenzione di Ginevra

Il Giu­di­ce per le Inda­gi­ni Pre­li­mi­na­ri di Cata­nia ha con­va­li­da­to il seque­stro del­la nave del­la ong spa­gno­la Open Arms ma ha scon­fes­sa­to cla­mo­ro­sa­men­te l’odiosa e infon­da­ta ipo­te­si accu­sa­to­ria di asso­cia­zio­ne a delin­que­re fina­liz­za­ta all’immigrazione clan­de­sti­na for­mu­la­ta dal Pro­cu­ra­to­re Zuc­ca­ro.

Ave­va­mo spie­ga­to fin dal­le pri­me bat­tu­te di que­sta incre­scio­sa vicen­da che il rea­to con­te­sta­to era insus­si­sten­te, per­ché sal­va­re per­so­ne in mare è un pre­ci­so dove­re giu­ri­di­co (se non bastas­se un basi­la­re impe­ra­ti­vo eti­co) e per­ché impe­di­re il respin­gi­men­to (refou­le­ment) “in qual­sia­si modo” (come dice chia­ris­si­ma­men­te la Con­ven­zio­ne di Gine­vra sul­la pro­te­zio­ne dei rifu­gia­ti) di richie­den­ti asi­lo ver­so pae­si, come la Libia, che non han­no rati­fi­ca­to det­ta Con­ven­zio­ne, costi­tui­sce una dove­ro­sa appli­ca­zio­ne dell’art. 10 del­la Costi­tu­zio­ne italiana.

Ma dall’ordinanza del GIP — come ripor­ta­to pun­tual­men­te dal sito famigliacristiana.it — emer­ge un qua­dro di inau­di­ta gra­vi­tà. Die­tro la richie­sta di con­se­gna­re i migran­ti sal­va­ti in mare alla guar­dia costie­ra libi­ca c’è nien­te­me­no che la Mari­na Mili­ta­re ita­lia­na, che con una sua uni­tà nava­le al lar­go di Tri­po­li sta­reb­be coor­di­nan­do le mili­zie tri­po­li­ta­ne in fun­zio­ne anti-sbar­chi.

Ci tro­via­mo di fron­te ad una fla­gran­te vio­la­zio­ne dell’art. 33 del­la Con­ven­zio­ne di Gine­vra che con­tem­pla il fon­da­men­ta­le prin­ci­pio di dirit­to uma­ni­ta­rio noto come non-refou­le­ment: “Nes­su­no Sta­to Con­traen­te espel­le­rà o respin­ge­rà, in qual­sia­si modo, un rifu­gia­to ver­so i con­fi­ni di ter­ri­to­ri in cui la sua vita o la sua liber­tà sareb­be­ro minac­cia­te a moti­vo del­la sua raz­za, del­la sua reli­gio­ne, del­la sua cit­ta­di­nan­za, del­la sua appar­te­nen­za a un grup­po socia­le o del­le sue opi­nio­ni politiche.”

Noi sia­mo con Open Arms, noi sia­mo Open Arms: noi denun­cia­mo al Pre­si­den­te Mat­ta­rel­la e alle auto­ri­tà dell’Unione Euro­pea que­sta igno­mi­nio­sa bar­ba­rie, que­sto vio­len­to strap­po alla Costi­tu­zio­ne e al dirit­to uma­ni­ta­rio inter­na­zio­na­le. Noi chie­dia­mo che la Mini­stra del­la Dife­sa rife­ri­sca imme­dia­ta­men­te al Par­la­men­to. Noi chie­dia­mo che la Magi­stra­tu­ra incri­mi­ni chi sta com­met­ten­do cri­mi­ni con­tro l’umanità (in Libia i migran­ti trat­te­nu­ti o respin­ti sono pri­va­ti del­la liber­tà per­so­na­le, tor­tu­ra­ti, abu­sa­ti, vio­len­ta­ti, ven­du­ti come schia­vi) per inter­po­ste mili­zie tripolitane.

Giu­sep­pe Civati
Andrea Mae­stri

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