Alla fine la Nature Restoration Law è stata approvata. Un regolamento quantomai necessario per il futuro dell’Europa e di cittadine e cittadini europei e assolutamente fondamentale per il periodo storico che stiamo vivendo.
Una notizia importante, per certi versi inattesa soprattutto dopo che alcuni Stati avevano espresso una posizione di netta contrarietà anche a fronte delle modifiche fatte durante le ultime trattative all’interno del Trigolo (la realtà che mette assieme Commissione, Parlamento europeo e il Consiglio dell’Ue).
Una strategia, quella sul potenziamento della biodiversità europea al 2030, dal grandissimo respiro che insieme agli altri interventi del Green Deal Europeo ha l’ambizioso obiettivo di far diventare il nostro continente il primo a impatto climatico zero nel 2050.
La nuova legge prevede il ripristino di almeno il 30% degli habitat europei minacciati entro il 2030, di almeno il 60% entro il 2040 e di almeno il 90% entro il 2050.
Verrebbe da chiedersi, perché votare contro? Cosa spaventa e fa paura di questi provvedimenti al Presidente del Consiglio On. Giorgia Meloni o al finto ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin?
Ripristinare, potenziare e migliorare gli ecosistemi è la seconda grande direttrice su cui operare, la prima direttrice ovviamente riguarda la riduzione delle emissioni climalteranti.
Parliamo di interventi da fare su zona umide, fiumi e mari, praterie e brughiere, boschi e ambienti agricoli, senza dimenticare la parte relativa al verde urbano e alla rigenerazione urbana: ecosistemi che dovranno anche essere difesi dalle cementificazioni inutili e non necessarie che molto spesso avvengono nel nostro paese.
Investire in Natura e in biodiversità è anche un forte investimento economico e lavorativo per migliaia di operatori e operatrici, in un settore da sempre poco considerato e valorizzato.
20 voti a favore, 1 astenuto e 6 contrari sono i numeri nudi e crudi di una votazione fondamentale per il nostro futuro. Mai come in questo caso, parole burocratiche come “maggioranza qualificata” hanno il dolce sapore della vittoria, soprattutto per chi come noi di Possibile ha ben in mente il valore della Natura nel suo complesso e quanto sia fondamentale, per costruire giorni migliori, fare passi concreti in questa direzione.
Lasciamo perdere la piccolezza di chi ha votato contro come il nostro paese, per fortuna nostra la lungimiranza della stragrande maggioranza degli stati europei ha superato la cecità culturale e politica di quei paesi sempre più appiattiti su posizioni negazioniste e contrari a qualsiasi politica ambientale utile a garantire un domani meno complicato alle generazioni future.
Ora festeggiamo per questa grandissima notizia, ma da domani vigileremo attentamente perché il nostro Stato non si metta di traverso rispetto ai contenuti del regolamento ma si rimbocchi le maniche per attuarlo.