[vc_row][vc_column][vc_column_text]Ieri, 14 novembre 2017, ho inviato a mezzo PEC, nell’interesse del nostro partito, un’istanza di rettifica al Direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio.
Nel suo editoriale, sempre di ieri, scriveva: “Leggete a pag. 2 l’accorata intervista di Tomaso Montanari, animatore disinteressato (non si candida) del movimento nato al teatro Brancaccio, e dite se il metodo scelto da MDP, Sinistra Italiana e Possibile non è l’ennesimo suicidio. Il manuale Cencelli delle “quote” per la spartizione feudale delle candidature (cioè dei prossimi parlamentari, che il Rosatellum vuole quasi tutti nominati dalle segreterie dei partiti). Un percorso che anziché dal basso parte dall’alto e lì si ferma”.
Ora, le opinioni sono tutte legittime, anche le più improbabili, ma non è legittimo raccontare ai lettori fatti non veritieri, neppure ricavandoli da interviste.
In pratica il Direttore afferma che il metodo scelto da MDP, Sinistra Italiana e, per quanto interessa, Possibile, nella costruzione di una lista unitaria di sinistra, consisterebbe nella spartizione feudale delle candidature secondo il noto manuale Cencelli, cioè con ripartizione predeterminata in quote, assumendo la circostanza come fatto compiuto, e così proponendola alla percezione del lettore.
Così ho proseguito testualmente:
“La realtà, come Tomaso Montanari ben sa, è che il percorso democratico che i tre partiti indicati si sono dati, comunicato a tutti gli organi di stampa, è quello, prima di tutto, di indire assemblee locali, aperte a tutti quelli che si riconoscono in una lista unitaria a sinistra, senza veti (e quindi anche al “Brancaccio”), per il 25/26 novembre p.v., deputate alla scelta di 1000 delegati, su base provinciale, per l’assemblea nazionale convocata il successivo 2 dicembre.
Assemblea nazionale la cui composizione è ancora ignota e demandata alla partecipazione dei cittadini tutti, non solo degli iscritti ai citati partiti, previa sottoscrizione della proposta politica (predisposta in parte anche dallo stesso Montanari, in particolare l’introduzione).
L’assemblea sarà sovrana, con metodo democratico, al fine di operare tutte le scelte successive, dalla scelta del leader, al nome della lista, e, per ciò che interessa, al metodo di scelta delle candidature, che al momento, contrariamente a quanto da Lei affermato, non esiste, né potrebbe esistere.
Di conseguenza, ove il movimento nato al teatro Brancaccio non si fosse “sfilato” dal percorso unitario, ben avrebbe potuto eleggere i propri rappresentanti nelle assemblee locali e, ove avesse ottenuto una maggioranza all’assemblea nazionale, ben avrebbe potuto far approvare tutte le istanze che ritiene indispensabili, alcune peraltro assolutamente condivisibili, e ben potrebbe, tutt’ora, farlo, ove ritenesse di cambiare idea.
Allo stato tuttavia, e le reazioni di opinione, ad esempio sui social media, di chi ha creduto a questa ricostruzione non veritiera lo dimostrano, sostenere che MDP, Sinistra Italiana e Possibile si siano spartiti le candidature è una circostanza non solo inveritiera ma anche evidentemente diffamatoria, proprio per le motivazioni da Lei esposte nella prima parte dell’editoriale.”
Ho quindi invitato il Direttore alla rettifica ai sensi dell’art. 8 Legge 47/1948.
E nello stesso modo inviteremo, da oggi in poi, tutti gli attori della campagna elettorale, che è evidentemente già iniziata, ad un comportamento leale, come sarà il nostro, che porti in contrapposizione le idee senza attribuire ad altri fatti o circostanze inesistenti.
Ogni volta che ciò, a nostro avviso, non accadrà, ci tuteleremo.
Tanto dovevamo.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]