La #Quarantenadeipiccoli

Lo hanno notato in molti dopo l’ultima conferenza stampa del Presidente del Consiglio: bambini e bambine, ragazzi e ragazze, sono scomparsi dall’orizzonte del Governo per mesi. Sempre utili quando si tratta di fare un po’ di retorica sul “futuro del Paese”, spariscono quando si rendono necessarie complessità e attenzione per affrontare la loro situazione in modo incisivo.

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Lo han­no nota­to in mol­ti dopo l’ultima con­fe­ren­za stam­pa del Pre­si­den­te del Con­si­glio: bam­bi­ni e bam­bi­ne, ragaz­zi e ragaz­ze, sono scom­par­si dall’orizzonte del Gover­no per mesi. Sem­pre uti­li quan­do si trat­ta di fare un po’ di reto­ri­ca sul “futu­ro del Pae­se”, spa­ri­sco­no quan­do si ren­do­no neces­sa­rie com­ples­si­tà e atten­zio­ne per affron­ta­re la loro situa­zio­ne in modo incisivo.

Con Pos­si­bi­le, che fin dal­la sua nasci­ta ha sem­pre volu­to imma­gi­na­re una poli­ti­ca e un mon­do a misu­ra di bam­bi­no e di bam­bi­na, abbia­mo ini­zia­to a par­lar­ne fin da subi­to, da quan­do le scuo­le han­no chiu­so e i geni­to­ri si sono tro­va­ti da soli, alcu­ni in smart work, altri nem­me­no, iso­la­ti dai non­ni (quan­do i non­ni ci sono) o ter­ro­riz­za­ti dal­la pro­spet­ti­va di met­te­re a rischio la loro salu­te. E man mano che pas­sa­va­no i gior­ni e diven­ta­va chia­ro (anche se non gra­zie alle infor­ma­zio­ni del Mini­ste­ro, spes­so non per­ve­nu­te) che le scuo­le non avreb­be­ro ria­per­to e che i decre­ti e le ordi­nan­ze, acca­val­lan­do­si, con­trad­di­cen­do­si, non avreb­be­ro reso la qua­ran­te­na più sem­pli­ce per nes­su­no, pre­oc­cu­pa­zio­ne si è aggiun­ta a pre­oc­cu­pa­zio­ne. Oggi, alla fine di apri­le, si comin­cia final­men­te da par­te del gover­no a discu­te­re di pro­to­col­li e di un pia­no per l’in­fan­zia

La salu­te men­ta­le, le abi­li­tà rela­zio­na­li, l’avanzamento sco­la­sti­co, l’accesso alla didat­ti­ca a distan­za, l’esposizione agli abu­si dome­sti­ci… l’elenco è lun­ghis­si­mo, in mol­te e mol­ti ci ave­te aiu­ta­to a com­pi­lar­lo insie­me, scri­ven­do­ci e rac­con­tan­do­ci le vostre dif­fi­col­tà e le vostre pau­re per il pre­sen­te e per il futu­ro. Le ritro­via­mo nel lavo­ro di Fran­ce­sca Man­noc­chi, che par­la dei bam­bi­ni come del­le “vit­ti­me igno­ra­te del­l’e­mer­gen­za” e rac­co­glie le testi­mo­nian­ze dal­la loro qua­ran­te­na su l’Espresso.

Ecco per­ché è neces­sa­rio discu­te­re del­la #qua­ran­te­na­dei­pic­co­li: tenia­mo l’at­ten­zio­ne anche su quel­lo che sta suc­ce­den­do a bam­bi­ni e bam­bi­ne, met­tia­mo a fuo­co i pro­ble­mi, pro­po­nia­mo del­le solu­zio­ni.

Segui­te­ci e scri­ve­te­ci a organizzazione@possibile.com per far­ci sape­re il vostro pun­to di vista. [/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Mobilitiamoci contro il DDL Paura

Saba­to 16 novem­bre era­va­mo a Roma, in Sapien­za, per l’assemblea con­tro il ddl 1660, già ribat­tez­za­to ddl “Pau­ra”, o “Repres­sio­ne”, o “Unghe­ria”, a indi­ca­re dove

Il Governo Meloni sta indebolendo l’Università e la Ricerca

Il gover­no Melo­ni ha scel­to di ridur­re le spe­se per uni­ver­si­tà e ricer­ca, andan­do in con­tro­ten­den­za rispet­to alle poli­ti­che euro­pee, men­tre il costo del per­so­na­le e l’inflazione con­ti­nua­no a cre­sce­re, aggra­van­do le dif­fi­col­tà eco­no­mi­che degli ate­nei. Inol­tre, il nuo­vo sche­ma di distri­bu­zio­ne del FFO pre­mie­rà le uni­ver­si­tà in base ai risul­ta­ti del­la ricer­ca, ridu­cen­do le risor­se “pere­qua­ti­ve” desti­na­te a bilan­cia­re le disu­gua­glian­ze tra ate­nei, aumen­tan­do ulte­rior­men­te il diva­rio tra le università.