Come Possibile, siamo parte del Tavolo politico “Insieme per l’Ospedale di Desenzano” e abbiamo sottoscritto il documento in cui si evidenziano le molte criticità contenute nello studio di fattibilità prodotto da ASST Garda.
I motivi per cui abbiamo fatto nostra la battaglia contro il progetto regionale di costruzione di un Nuovo Ospedale sotto la collina del Monte Croce sono molteplici e sono stati già detti e ricordati da altri.
Vogliamo però sottolineare qui alcune questioni in particolare e rivolgere alcune domande a questa amministrazione.
Come la maggior parte degli edifici, anche strategici, di tutta Italia, l’Ospedale di Desenzano ha un grado di vulnerabilità rispetto al verificarsi di eventi sismici di un certo rilievo. Dunque intervenire per avere un Ospedale sicuro è auspicabile e condivisibile.
Regione e Asst dichiarano inoltre che costruire un ospedale completamente nuovo sarebbe un valore aggiunto, perché doterebbe il territorio di una struttura rispondente alle esigenze di una sanità moderna ed efficiente, preparata ad affrontare le sfide future in tema di salute. A dire il vero, non ci pare prioritario investire su un edificio all’avanguardia quando non si riesce a garantire nemmeno un livello basilare di assistenza e di cura, ma non ci addentriamo in questo argomento che altri hanno affrontato anche in sedi diverse da questa.
Ciò che soprattutto vogliamo evidenziare è che il progetto regionale sembra non voler tenere minimamente conto del problema del consumo di suolo che aggrava la fragilità idrogeologica del nostro territorio.
Il 29% del suolo del comune di Desenzano è cementificato e le analisi dei piani di governo del territorio dimostrano che anche negli ultimi anni non c’è stata alcuna inversione di tendenza.
Tra il 2006 e il 2022 il consumo di suolo è incrementato del 6,5% nei comuni del Garda e la perdita risulta in gran parte concentrata in due comuni, Desenzano e Lonato, che da soli rappresentano il 71% del consumo/incremento totale.
Nel 2021, il comune di Desenzano è risultato al settimo posto in Italia fra i comuni che hanno consumato più suolo. La potenziale espansione su aree libere è quasi il triplo di quella che mira a riutilizzare superfici già urbanizzate. Secondo una ricerca del Politecnico il territorio del Basso Garda è stato reso sempre più fragile dalle costanti pressioni antropiche come si riscontra dalla registrazione di episodi sempre più frequenti di dissesto idrogeologico.
L’espansione urbana e le sue trasformazioni rendono il suolo impermeabile con aumento degli allagamenti, ondate di calore, perdita di aree verdi, di biodiversità e dei servizi ecosistemici, con un grave danno anche dal punto di vista economico.
Sui terreni impermeabilizzati, la pioggia non ricarica più le falde e aumenta la pericolosità idraulica del territorio.
Edificare un nuovo ospedale dove e come prevede l’attuale amministrazione regionale significa devastare la collina del Monte Croce, significa costruire sopra una falda acquifera che non potrà essere davvero protetta, significa distruggere una delle poche aree di pregio rimaste e soggette a tutela ambientale.
E allora a questa amministrazione chiediamo se, in nome di meri interessi politici di parte, sia davvero disposta ad assecondare questo progetto o non voglia piuttosto chiedere con determinazione che vengano approfondite le alternative per la ristrutturazione dell’ospedale esistente e, in caso si valuti la costruzione di una nuova struttura, individui un’area già urbanizzata a zero impatto per l’ambiente.
Chiediamo a questa amministrazione di definirsi in modo chiaro e inequivocabile, e cioè se intenda o meno modificare il Piano di Governo del Territorio al fine scellerato di liberare l’area sotto il monte Croce dai vincoli che la tutelano e consentire così l’ennesima violazione di un territorio già compromesso.
A margine, un’ultima considerazione: l’area su cui sorge l’Ospedale è stata acquisita grazie a un lascito testamentario che ha messo un bene immobile al servizio della comunità per destinarlo alla cura dei cittadini.
Se il progetto regionale sarà attuato, il nostro Ospedale dovrà necessariamente essere dismesso e dovrà essere modificata la sua destinazione d’uso.
Come intende comportarsi l’amministrazione su questo? Chi potrà e vorrà finanziare gli interventi necessari per trasformare l’ospedale e con quale finalità? Verrà salvaguardato l’interesse di tutti o privilegiato il vantaggio di pochi?
____
Intervento di Emanuela Rosina (Possibile Brescia) al Consiglio Comunale Aperto di Desenzano