La raccolta scarpe di Ancona Possibile per i profughi diretti in Europa

Quello che sta succedendo è troppo grave: l’accordo tra UE e Turchia troppo vergognoso, le immagini che ci arrivano troppo devastanti, per stare fermi. Venerdì scorso abbiamo organizzato un banchetto per raccogliere scarpe da destinare ai profughi che in queste ore cercano salvezza in Europa.

IMG_1702Vener­dì scor­so abbia­mo orga­niz­za­to un ban­chet­to per rac­co­glie­re scar­pe da desti­na­re ai pro­fu­ghi che in que­ste ore cer­ca­no sal­vez­za in Euro­pa. Lo abbia­mo mes­so in pie­di in una man­cia­ta di ore, sen­za pen­sar­ci troppo.

Quel­lo che sta suc­ce­den­do è trop­po gra­ve, l’accordo tra UE e Tur­chia trop­po ver­go­gno­so, le imma­gi­ni che ci arri­va­no trop­po deva­stan­ti, per sta­re fermi.

Col­ti da quel sen­so di impo­ten­za che, a meno che tu non sia la Mer­kel, non si può non avver­ti­re, ci chie­de­va­mo cosa potes­si­mo fare, quan­do Mari­na, una cara ami­ca iscrit­ta a Pos­si­bi­le di Anco­na, da sem­pre in con­tat­to con mol­te asso­cia­zio­ni che ope­ra­no diret­ta­men­te nei cam­pi pro­fu­ghi ha lan­cia­to l’idea di una rac­col­ta scar­pe, bene pre­zio­sis­si­mo e spes­so intro­va­bi­le.

Il tem­po di fare un volan­ti­no e un comu­ni­ca­to stam­pa e sia­mo partiti.

Che la rac­col­ta sareb­be sta­ta buo­na l’ho capi­to subi­to: nel giro di pochi minu­ti, da ogni par­te di Ita­lia, han­no ini­zia­to a con­tat­tar­mi per ave­re mag­gio­ri infor­ma­zio­ni, la noti­zia ha comin­cia­to a gira­re con un pas­sa­pa­ro­la cre­scen­te, in poche ore sia­mo fini­ti nel­le chat del­le mam­me e nel­le mai­ling-list di scuo­le e ora­to­ri del­la città.

Vener­dì pome­rig­gio non ave­va­mo anco­ra alle­sti­to il ban­chet­to ed era­va­mo già som­mer­si di scar­pe.

Un via vai con­ti­nuo di per­so­ne che silen­zio­sa­men­te arri­va­va­no, appog­gia­va­no le bor­se pie­ne di scar­pe, rin­gra­zia­va­no per l’opportunità di poter ren­der­si uti­li e se ne anda­va­no facen­do gli augu­ri, buo­na Pasqua di Pace, ché ne abbia­mo biso­gno.

In due ore abbia­mo rac­col­to oltre mil­le paia di scar­pe, deci­sa­men­te ben oltre a ogni nostra più rosea aspet­ta­ti­va. Abbia­mo fini­to di siste­mar­le alla luce di lam­pio­ni e cel­lu­la­ri, cari­ca­te in quat­tro mono­vo­lu­me e chie­sto ospi­ta­li­tà nei gara­ge di pazien­ti ami­ci e parenti.

Nei pros­si­mi gior­ni arri­ve­ran­no a desti­na­zio­ne, gra­zie alle spe­di­zio­ni che par­ti­ran­no da Anco­na ad ope­ra di due Asso­cia­zio­ni: ONSUR Ita­lia — Cam­pa­gna Mon­dia­le di Soste­gno al Popo­lo Siria­no e Spe­ran­za-Hope For Chil­dren.

Da par­te nostra un gran­de rin­gra­zia­men­to va alle oltre 200 per­so­ne che han­no rispo­sto al nostro appel­lo, a chi ci ha dato una mano, a chi ci ha mes­so a dispo­si­zio­ne i gara­ge, alla Coop che ci ha aiu­ta­to a smal­ti­re la mon­ta­gna di sca­to­le e sca­to­lo­ni che nel wee­kend pasqua­le non avrem­mo sapu­to dove por­ta­re, a chi con le lacri­me agli occhi ci ha lascia­to del­le scar­pe par­ti­co­lar­men­te care, nel­la spe­ran­za che con­ti­nui­no a cam­mi­na­re ver­so  la liber­tà.

Sap­pia­mo che è trop­po poco, sap­pia­mo che è come svuo­ta­re il mare con un cuc­chiai­no, ma in que­sta Pasqua di san­gue, l’unico augu­rio che ci sen­tia­mo di fare è che cia­scu­no si sen­ta di pren­de­re in mano il pro­prio, di cuc­chiai­no, e svuo­ta­re la sua pic­co­la par­te di un mare pie­no di dolo­re.

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