La Regione Liguria, con un tempismo abbastanza sconcertante e parecchia dose di incoscienza ha deciso di autorizzare la ricerca del titanio nel Geoparco Unesco del Beigua.
Una ricerca che a detta anche del Ministero della Transizione Ecologica in questo momento non deve essere preventivamente valutata con una Valutazione di Impatto Ambientale.
Una ricerca invasiva, con tutta una serie di conseguenze negative in campo ambientale sia durante la fase di preparazione dei vari cantieri sia durante l’esecuzione dei lavori di ricerca, all’interno di una zona naturalistica decisamente unica e importante come il Geoparco del Beigua.
L’obiettivo finale è quello di poter realizzare una miniera in una realtà ambientale importante tra gli Appennini e il mare.
Proprio su queste considerazioni emerge l’assurdità della decisione presa da Toti. Abbiamo un unicum ambientale fatto da ambienti incontaminati, sentieri che ti portano a conoscere la storia e la cultura della Liguria, proposte culturali, enogastronomiche e sportive a diretto contatto con la natura. Una realtà importante anche economicamente, perché una proposta turistica seria e sana riesce a valorizzare le eccellenze piccole e grandi che sono parte integrante del tessuto sociale di una realtà come la Liguria.
Ha senso quindi andare a minare questa realtà viva da un punto di vista ambientale e anche economico con un progetto così devastante per l’intero parco?
Perché veramente è difficile comprendere la bontà di questa iniziativa, mentre è sicuramente più facile comprendere la negatività ambientale, sociale ed economica della decisione di concedere per 3 anni la possibilità di fare saggi e ricercare titanio e altri metalli solidi.
Un sacrificio che non è assolutamente accettabile, soprattutto se la contropartita in termini di titanio estratto (solo il 6% del materiale cavato è utilizzabile il restante 94% saranno scarti da smaltire) dimostra la non sostenibilità economica ed ambientale di tutta questa operazione.
A questo va aggiunta una questione non secondaria rispetto agli impatti sull’ambiente e sulla salute umana. Il titanio nelle conformazioni geomorfologiche delle montagne e delle cime del Parco è in simbiosi con l’amianto: quindi per estrarre il primo, bisogna estrarre anche il secondo. È del tutto evidente che duranti i saggi e l’estrazione si verificherà il fenomeno della polverizzazione delle rocce con la conseguenza che nell’aria si disperderanno polveri contenenti amianto.
A fronte di questi aspetti risulta veramente incomprensibile la scelta di non sottoporre il tutto a Valutazione di Impatto Ambientale. Inoltre la presenza dei siti della Rete Natura 2000 del Parco rende obbligatoria la realizzazione anche di una Valutazione di Incidenza specifica per analizzare preventivamente gli impatti sulla componente biodiversità.
Tra l’altro, assurdità nell’assurdità, indagini, ricerche e scavi si concentreranno in una delle quattro zone facenti parte della Rete Natura 2000 la Zona di Speciale Conservazione ZSC “Beigua – Monte Dente – Gargassa — Pavaglione”.
La ZSC è un sito di importanza comunitaria (SIC) istituito ai sensi della Direttiva 92/43/CEE “Habitat” e della Direttiva 79/409/CEE “Uccelli” cui sono state applicate le misure di conservazione necessarie al mantenimento o al ripristino degli habitat naturali e delle popolazioni delle specie per cui il sito è stato designato dalla Commissione europea.
Il Parco si trova lungo la rotta migratoria Africa – Europa utilizzata da moltissimi uccelli migratori, tra cui il Biancone, il cui passaggio durante il ritorno verso l’Europa dopo lo svernamento invernale nella zona subsahariana avviene proprio in questi giorni e attira sulle alture del Parco numerosi ricercatori e appassionati di birdwatching.
Quasi sicuramente la giunta Toti ignora completamente il concetto di conservazione della biodiversità e del grande valore ecosistemico che questa comporta.
Ci meraviglia, ma forse neanche più di tanto, la posizione favorevole al progetto del nuovo Ministero della Transizione Ecologica. Un inizio decisamente preoccupante e un cambio di rotta in peius rispetto alla tutela e conservazione della biodiversità che oggi dovrebbe costituire uno degli asset fondamentali per la ripartenza all’interno della crisi socio-climatico-ambientale che stiamo vivendo.
Pieno sostegno da parte nostra alle amministrazioni locali, all’ente Parco del Beigua Unesco Global Geopark, alle associazioni e ai cittadini che stanno difendendo con ogni mezzo l’esistenza stessa del Parco da questa assurda decisione.
Auspichiamo inoltre, che a fronte della mobilitazione di tantissime cittadine e cittadini la Giunta Regionale revochi l’autorizzazione alle indagini e alla ricerca di titanio.
Walter Girardi Cattaneo e Liguria Possibile