La richiesta di impeachment per Glauber Braga è un attacco dei Bolsonaristi alla democrazia brasiliana

Il deputato federale Glauber Braga (PSOL-RJ) è oggetto di un processo di destituzione che, più che un atto disciplinare, rappresenta un attacco diretto alla democrazia e un messaggio inquietante rivolto a chi osa sfidare i poteri costituiti. In sciopero della fame dal 9 aprile 2025, Glauber affronta un tentativo di silenziamento promosso da forze che operano nella Camera dei Deputati e che trovano in Arthur Lira (PP-AL) uno dei loro principali esponenti.
La desti­tu­zio­ne di Glau­ber Bra­ga sve­la la selet­ti­vi­tà, l’au­to­ri­ta­ri­smo e gli inte­res­si oscu­ri nel­la Came­ra dei Depu­ta­ti del Brasile.
Il depu­ta­to fede­ra­le Glau­ber Bra­ga (PSOL-RJ) è ogget­to di un pro­ces­so di desti­tu­zio­ne che, più che un atto disci­pli­na­re, rap­pre­sen­ta un attac­co diret­to alla demo­cra­zia e un mes­sag­gio inquie­tan­te rivol­to a chi osa sfi­da­re i pote­ri costi­tui­ti. In scio­pe­ro del­la fame dal 9 apri­le 2025, Glau­ber affron­ta un ten­ta­ti­vo di silen­zia­men­to pro­mos­so da for­ze che ope­ra­no nel­la Came­ra dei Depu­ta­ti e che tro­va­no in Arthur Lira (PP-AL) uno dei loro prin­ci­pa­li esponenti.
Il Con­si­glio di Eti­ca ha appro­va­to la desti­tu­zio­ne del par­la­men­ta­re con 13 voti favo­re­vo­li e 5 con­tra­ri, basan­do­si su un epi­so­dio iso­la­to in cui Glau­ber avreb­be rea­gi­to ad aggres­sio­ni ver­ba­li con­tro la sua defun­ta madre. Ma que­sto argo­men­to, usa­to come pre­te­sto, ser­ve solo a masche­ra­re la vera moti­va­zio­ne del pro­ces­so: puni­re esem­plar­men­te chi ha osa­to denun­cia­re il miliar­da­rio del “bilan­cio segre­to” e affron­ta­re diret­ta­men­te Lira, l’architetto di un mec­ca­ni­smo di cor­ru­zio­ne istituzionalizzata.
La pena è spro­por­zio­na­ta, ingiu­sta e scan­da­lo­sa­men­te selet­ti­va. Glau­ber, noto per la sua con­dot­ta eti­ca, fer­ma e com­bat­ti­va, vie­ne trat­ta­to come un cri­mi­na­le. Nel frat­tem­po, par­la­men­ta­ri accu­sa­ti di cri­mi­ni gra­vis­si­mi, come omi­ci­di o coin­vol­gi­men­ti con le mili­zie, resta­no impu­ni­ti e man­ten­go­no tut­ti i privilegi.
Il caso del­l’ex depu­ta­ta Flor­de­lis, il cui man­da­to è sta­to revo­ca­to solo dopo esse­re sta­ta for­mal­men­te accu­sa­ta di aver ordi­na­to l’uc­ci­sio­ne del mari­to, e l’ancora più scon­vol­gen­te caso di Chi­qui­n­ho Bra­zão, uno dei man­dan­ti dell’assassinio del­la con­si­glie­ra Mariel­le Fran­co, illu­stra­no pla­sti­ca­men­te que­sto con­tra­sto brutale.
Bra­zão, nono­stan­te sia sta­to arre­sta­to per deci­sio­ne del­la Cor­te Supre­ma, con­ti­nua a rice­ve­re lo sti­pen­dio da depu­ta­to, ad ave­re un appar­ta­men­to fun­zio­na­le a Bra­sí­lia e a man­te­ne­re 24 assi­sten­ti nel pro­prio uffi­cio. La doman­da è ine­vi­ta­bi­le: per­ché Glau­ber è trat­ta­to in modo diverso?
La rispo­sta ha un nome: Arthur Lira. Duran­te la sua pre­si­den­za del­la Came­ra (2021–2023), Lira ha con­cen­tra­to un pote­re sen­za pre­ce­den­ti, stru­men­ta­liz­zan­do il bilan­cio segre­to per acqui­sta­re soste­gno poli­ti­co e silen­zia­re le voci dis­si­den­ti. Le sue allean­ze han­no garan­ti­to pro­te­zio­ne agli allea­ti e per­se­cu­zio­ne siste­ma­ti­ca con­tro chiun­que osas­se opporsi.
Le denun­ce di Glau­ber han­no con­tri­bui­to a sve­la­re uno dei più gran­di scan­da­li nel­la sto­ria recen­te del Par­la­men­to, spin­gen­do la Cor­te Supre­ma a dichia­ra­re inco­sti­tu­zio­na­le il bilan­cio segre­to nel 2022. Da allo­ra, è diven­ta­to ber­sa­glio di per­se­cu­zio­ni orche­stra­te, cul­mi­na­te in que­sto pro­ces­so poli­ti­co masche­ra­to da que­stio­ne etica.
Arthur Lira, coin­vol­to in con­ti­nue denun­ce per cor­ru­zio­ne, rici­clag­gio di dena­ro e ille­ci­ti ammi­ni­stra­ti­vi, rap­pre­sen­ta il ritrat­to di un’élite poli­ti­ca che ope­ra ai mar­gi­ni del­la demo­cra­zia. Seb­be­ne abbia lascia­to la pre­si­den­za del­la Came­ra, la sua influen­za resta deter­mi­nan­te, pla­sman­do deci­sio­ni e zit­ten­do oppo­si­to­ri. La sua figu­ra incar­na un model­lo di pote­re fasci­sta, basa­to sul ricat­to, sul­la mani­po­la­zio­ne del­le risor­se pub­bli­che e sull’intimidazione di chi non si piega.
Il ten­ta­ti­vo di desti­tui­re Glau­ber Bra­ga non è solo un’ingiustizia con­tro un par­la­men­ta­re com­bat­ti­vo. È un sin­to­mo allar­man­te del pro­ces­so con­ti­nuo di ero­sio­ne demo­cra­ti­ca che il Bra­si­le vive sin dal ten­ta­ti­vo di col­po di Sta­to dell’8 gen­na­io 2023.
Ora l’attacco è più sot­ti­le — ma non meno peri­co­lo­so: si cer­ca di eli­mi­na­re dal Par­la­men­to chi rap­pre­sen­ta la resi­sten­za, la coe­ren­za e l’integrità.
L’esito di que­sto caso dirà mol­to sul futu­ro del paese.
Man­te­ne­re Glau­ber Bra­ga in Par­la­men­to è più che sal­va­guar­da­re un man­da­to — è difen­de­re il dirit­to di denun­cia­re, vigi­la­re, resi­ste­re e rap­pre­sen­ta­re con corag­gio il popo­lo che l’ha eletto.
Inve­ce, se la desti­tu­zio­ne di Glau­ber doves­se pro­ce­de­re, il mes­sag­gio sarà chia­ro: in que­sto Bra­si­le, chi osa sfi­da­re i padro­ni del pote­re sarà punito.
Per­tan­to riba­dia­mo #glau­ber­re­sta #glau­ber­fi­ca.
Thais Bonini

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