La rimozione delle politiche renziane contro l’ambiente

Quella che abbiamo letto oggi, è davvero una bruttissima pagina che racconta di un tentativo di manipolazione della realtà e delle menti, che ha il solo aspetto positivo di farmi pensare che l’ambiente sia tornato ad essere un tema di moda, visto che improvvisamente persino uno come lui, decide di occuparsene.

[vc_row][vc_column][vc_column_text css=”.vc_custom_1505219811720{margin-top: 20px !important;}”][/vc_column_text][vc_column_text]Lo con­fes­so. Non suc­ce­de­va da tem­po imme­mo­re. Il segre­ta­rio del PD, que­sta mat­ti­na, è riu­sci­to a stu­pir­mi. Ebbe­ne sì. Occhi sgra­na­ti e boc­ca aper­ta a leg­ge­re l’articolo com­par­so oggi su Repub­bli­ca. “Stu­pi­da e stu­pi­ta”, pro­ba­bil­men­te per emu­la­zio­ne incon­scia del­la tat­ti­ca dell’opossum, che fin­ge di esse­re mor­to di fron­te al pericolo!

Un peri­co­lo con­cre­to, in effet­ti. Quel­lo del­la mani­po­la­zio­ne, del­la misti­fi­ca­zio­ne, del­la riscrit­tu­ra dei fat­ti e del­la sto­ria a pro­prio pia­ci­men­to, sen­za nes­su­na remo­ra e sen­za nes­sun ritegno.

Di tut­ti i tre­ni per­si del Gover­no Ren­zi, nell’ambito del­le poli­ti­che eco­lo­gi­ste che sareb­be­ro in gra­do di rilan­cia­re dav­ve­ro que­sto Pae­se, ne han­no già par­la­to benis­si­mo, sui nostri qua­der­ni #Pri­ma­Del­Di­lu­vio, sia Fran­ce­sco Fer­ran­te, sia Pip­po Civa­ti, con un pez­zo dal tito­lo che è tut­to un programma.

Non mi sof­fer­me­rò quin­di su det­ta­gli ben noti a par­ti­re dal­la enor­me bugia del Green Act (fan­ta­sma), dagli inter­ven­ti retroat­ti­vi sugli incen­ti­vi alle rin­no­va­bi­li del­lo #Spal­main­cen­ti­vi, pas­san­do dagli inceneritori/trivelle/autostrade del­lo #Sbloc­caI­ta­lia, al nul­la di fat­to (ed era pro­prio faci­le!) su auto-con­su­mo e comu­ni­tà ener­ge­ti­che oppu­re sul­la Car­bon Tax, che pure era a por­ta­ta di mano, pas­san­do per i mil­le-mila decre­ti attua­ti­vi che man­ca­no per con­cre­tiz­za­re leg­gi che sareb­be­ro uti­li e costrut­ti­ve, per la cri­si del siste­ma di incen­ti­va­zio­ne dell’efficienza ener­ge­ti­ca dei cosid­det­ti “cer­ti­fi­ca­ti bianchi”.

Non mi sof­fer­me­rò nem­me­no sul pas­sag­gio in cui il segre­ta­rio del PD, che ha gover­na­to que­sto Pae­se per tre anni (duran­te i qua­li le rin­no­va­bi­li elet­tri­che che ave­va pro­mes­so di por­ta­re al 50% del tota­le, han­no subi­to una bat­tu­ta di arre­sto mai vista), si pren­de il meri­to del­la leg­ge sugli #Eco­rea­ti, che inve­ce è un raris­si­mo esem­pio di quan­to il tan­to bistrat­ta­to Par­la­men­to sia riu­sci­to a fare pro­pria una istan­za ven­ten­na­le del­le asso­cia­zio­ni e del­la socie­tà civi­le, con una com­pat­tez­za di fron­te che, se cer­ca­ta e col­ti­va­ta inve­ce che avvi­li­ta da col­pi di fidu­cia con­ti­nui, avreb­be potu­to cam­bia­re il Paese.

Non mi sof­fer­me­rò nem­me­no, qua­si per pudo­re, sul­la par­te in cui si vor­reb­be lascia­re inten­de­re di aver avvia­to l’ILVA di Taran­to ver­so la riso­lu­zio­ne di quel­la cri­si strut­tu­ra­le e gra­vis­si­ma in cui si è lascia­to che il rag­gi­ro del dio “lavo­ro” tra­sci­nas­se l’intero ter­ri­to­rio cir­co­stan­te, quan­do inve­ce anche il gover­no Ren­zi si è mos­so in pie­na coe­ren­za con quel­li pre­ce­den­ti, nel con­sen­ti­re dero­ghe su dero­ghe all’attuazione del­le pre­scri­zio­ni ambien­ta­li che avreb­be­ro dovu­to esse­re rispet­ta­te per tene­re in pro­du­zio­ne lo sta­bi­li­men­to, men­tre il gover­no attua­le con­du­ce un’operazione ambi­gua e pri­va di tra­spa­ren­za nel­la ricer­ca di acqui­ren­ti che non dichia­ra­no né qua­le sia la loro stra­te­gia indu­stria­le, né, tan­to­me­no, quel­la risa­na­men­to ambientale.

Due paro­le vor­rei però dir­le, inve­ce, sul­la mil­lan­ta­ta emo­zio­ne per gli accor­di di Pari­gi, e su tut­to il para­gra­fo suc­ces­si­vo, que­sto sì.

Ricor­da il gio­va­ne ex-pre­mier che tut­te le asso­cia­zio­ni ambien­ta­li­ste, le asso­cia­zio­ni di cate­go­ria, la comu­ni­tà scien­ti­fi­ca stan­no chie­den­do da mesi, ina­scol­ta­te pro­prio come i pez­zi sani di poli­ti­ca che por­ta­no avan­ti le mede­si­me istan­ze, di costrui­re una piat­ta­for­ma per la defi­ni­zio­ne di un pia­no cli­ma che sia degno di que­sto nome, la cui respon­sa­bi­li­tà sia affi­da­ta diret­ta­men­te alla Pre­si­den­za del Consiglio?

Ricor­da che si chie­de­va che la Stra­te­gia Ener­ge­ti­ca Nazio­na­le (anco­ra spo­sta­ta in misu­ra pre­pon­de­ran­te sul gas, che è pur sem­pre un com­bu­sti­bi­le fos­si­le che dovrà esse­re abban­do­na­to) rispon­des­se a quel­la stra­te­gia com­ples­si­va e non ad un com­pi­ti­no dal fia­to cor­to (2030), i cui obiet­ti­vi furo­no sta­bi­li­ti pri­ma di Pari­gi stes­sa e che, cer­ta­men­te, dovran­no esse­re pre­sto rivi­sti al rial­zo per rispet­tar­ne gli impegni?

Ricor­da che il gover­no non ha mai det­to una paro­la (anche se gli è sta­to chie­sto a suon di inter­ro­ga­zio­ni par­la­men­ta­ri) su come pen­sa di rio­rien­ta­re pro­gres­si­va­men­te i 16 miliar­di di sus­si­di sta­ta­li che ogni anno ven­go­no elar­gi­ti alle atti­vi­tà svan­tag­gio­se per l’ambiente?

Si è accor­to l’ex-giovane pre­mier che ENI (che defi­ni­sce “in pri­ma linea per le ener­gie rin­no­va­bi­li”), gigan­te pre­so mol­to recen­te­men­te di mira dai Ver­di Euro­pei pro­prio per l’accanimento fos­si­le dimo­stra­to in ogni luo­go del pia­ne­ta, è sta­ta tra i pri­mi a cor­re­re alle­gra­men­te a tri­vel­la­re l’Artico, appe­na il fos­si­lis­si­mo Trump ha usa­to tut­ta la sua scel­le­ra­tez­za per consentirlo?

Ha capi­to che gli accor­di di Pari­gi, che sem­bre­reb­be­ro aver­lo addi­rit­tu­ra emo­zio­na­to, pre­ve­do­no una vera rivo­lu­zio­ne dei tra­spor­ti, dell’organizzazione del­le cit­tà, dei quar­tie­ri e degli edi­fi­ci, del modo di pro­dur­re (che com­pren­de tut­to, dal set­to­re agri­co­lo a quel­lo mani­fat­tu­rie­ro, pas­san­do per quel­lo edi­le) e di distri­bui­re le merci?

A me, in tut­ta sin­ce­ri­tà e in tota­le ama­rez­za, sem­bra dav­ve­ro di no.

E quel­la che abbia­mo let­to oggi, è dav­ve­ro una brut­tis­si­ma pagi­na che rac­con­ta di un ten­ta­ti­vo di mani­po­la­zio­ne del­la real­tà e del­le men­ti, che ha il solo aspet­to posi­ti­vo di far­mi pen­sa­re che l’ambiente sia tor­na­to ad esse­re un tema di moda, visto che improv­vi­sa­men­te per­si­no uno come lui, deci­de di occuparsene.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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