Cara Laura,
ho ricevuto la Tua lettera con enorme soddisfazione, un pizzico di orgoglio ed anche di stupore.
La tua sensibilità alle tematiche sociali e sui diritti civili è nota, così come la tua serietà e rigorosità come Presidente della Camera è sotto gli occhi di tutti.
Mi hai chiesto di avere fiducia nelle istituzioni e di riprendere le cure per la SLA. Colgo quindi l’occasione per dichiarare perché non riesco a cogliere appieno la tua richiesta. Non riesco ad avere fiducia nella grande maggioranza dei capigruppo quando, da 25 mesi, hanno dimostrato completa indifferenza a tematiche che riguardano il fine vita, un argomento che dovrebbe essere trattato con un rispetto laico e con sensibilità verso coloro che soffrono una condizione disumana.
Capigruppo oltremodo che rappresentano parlamentari e vengono consigliati da politici che si presentano per motivare o criticare le leggi in discussione con una spigola in tasca, o facendo le bollicine, o con 82 milioni di emendamenti, e con comportamenti, anche simbolici nonché violenti che contrastano totalmente con i principi educativi che cerchiamo di insegnare ai nostri figli e nipoti con l’aiuto delle scuole primarie.
Capigruppo stimolati o guidati da leader che giustificano la loro ideologia contraria all’eutanasia, supponendo una possibile gravidanza di Eluana Englaro.
Che dire poi dell’influenza della Chiesa nelle tematiche sociali e dei diritti civili come ora per le unioni civili?
La mia vita è segnata. La patologia ha raggiunto una diffusione irreversibile e destinata a concludersi con un fine vita che non so se mi premierà avvolgendomi senza o con quanto dolore. Lasciare questa vita una settimana o un mese prima per la sospensione delle cure, quando si vive in queste condizioni non è un dramma.
Quale che sia, anticipata o meno, la dedico a coloro che ostacolano questo processo democratico, per pregiudizio, acquiescenza o inerzia, sperando che si riesca ad avviare quel processo che porterà in breve tempo ad avere una legge degna di un Paese laico e civile.
Io, comunque vada, non riuscirò a godere di questa legge. Non riprenderò le cure specifiche per la Sla quindi.
Continuerò a lottare, proprio perché ho fiducia nelle istituzioni e nei cittadini italiani che stanno mostrando di essere più maturi del legislatore, ma sono disposto anche ad interrompere l’alimentazione forzata qualora ce ne fosse bisogno , insieme a tutti i sostenitori del movimento #iostoconmax fino alla fine, supportato dagli oltre 200 parlamentari, dal movimento Possibile di Pippo Civati e dai sempre più numerosi movimenti ed associazioni anche nazionali, fino al mio ultimo colpo d’occhio, per gli ideali di Giustizia sociale, Dignità e Libertà in cui ho sempre creduto.
So che stiamo dalla stessa parte.
Ti rinnovo la mia Stima.
Massimo ‘Max’ Fanelli