Per la seconda volta Firenze dice “no” al Toscana Pride

Già l'anno scorso l'amministrazione non si era schierata a sostegno delle iniziative della comunità LGBT che si svolsero proprio nel capoluogo della regione Toscana.

[vc_row][vc_column][vc_column_text css=”.vc_custom_1493803670172{margin-top: 20px !important;}”][/vc_column_text][vc_column_text]Per la secon­da vol­ta con­se­cu­ti­va il Comu­ne di Firen­ze dice NO al patro­ci­nio al Tosca­na Pri­de che que­sto anno si svol­ge­rà il 27 mag­gio pros­si­mo ad Arez­zo. Già l’an­no scor­so l’am­mi­ni­stra­zio­ne non si era schie­ra­ta a soste­gno del­le ini­zia­ti­ve del­la comu­ni­tà LGBT che si svol­se­ro pro­prio nel capo­luo­go del­la regio­ne Tosca­na. La mozio­ne di Sini­stra Ita­lia­na, appog­gia­ta da MDP, M5S ed Alter­na­ti­va Libe­ra, non è pas­sa­ta per il voto con­tra­rio e com­pat­to di For­za Ita­lia, Fra­tel­li d’I­ta­lia e una par­te del grup­po PD al Comu­ne che ha bol­la­to la mani­fe­sta­zio­ne come non istituzionale.

C’è qual­co­sa di più isti­tu­zio­na­le che chie­de­re la pie­na appli­ca­zio­ne del­la nostra Costi­tu­zio­ne ed in par­ti­co­la­re degli arti­co­li 2 e 3 e dei prin­ci­pi di ugua­glian­za for­ma­le e sostan­zia­le e di rispet­to dei dirit­ti uma­ni? Secon­do noi no. Dispia­ce dover segna­la­re che tali epi­so­di di chiu­su­ra ven­ga­no da ammi­ni­stra­zio­ni che si dichia­ra­no di cen­tro­si­ni­stra e ancor più da Firen­ze che già l’anno scor­so si era con­trad­di­stin­ta per non aver soste­nu­to l’iniziativa. Come dire: erra­re human­vm est, per­se­ve­ra­re autem dia­bo­li­c­vm (erra­re è uma­no ma per­se­ve­ra­re è diabolico).

Il Tosca­na Pri­de, come tut­te le altre mani­fe­sta­zio­ni LGBT che ani­me­ran­no l’I­ta­lia nei mesi dei Pri­de, non si esau­ri­sce nel­la para­ta ma pre­ve­de un palin­se­sto di even­ti, dibat­ti­ti, momen­ti di cul­tu­ra e tan­to altro che dovreb­be­ro vede­re le ammi­ni­stra­zio­ni loca­li in pri­ma fila per inter­ro­gar­si su come costrui­re una socie­tà più moder­na, euro­pea, giu­sta ed egua­li­ta­ria capa­ce di rispon­de­re anche alle esi­gen­ze di chi vive ogni gior­no sul­le pro­prie spal­le discri­mi­na­zio­ni, vio­len­ze e feno­me­ni di mar­gi­na­liz­za­zio­ne socia­le. Evi­tan­do di fini­re nel giro­ne che Dan­te desti­nò a colo­ro che vis­ser san­za ’nfa­mia e san­za lodo, e schie­ran­do­si, sen­za esi­ta­zio­ne, dal­la par­te di chi riven­di­ca diritti.

Pos­si­bi­le sarà pre­sen­te con i suoi comi­ta­ti a que­ste ini­zia­ti­ve per sot­to­li­nea­re come la bat­ta­glia sul­le que­stio­ni LGBT non riguar­di solo le per­so­ne omo­ses­sua­li e/o tran­ses­sua­li ma sia un bat­ta­glia di tut­te e tut­ti. Orga­niz­ze­re­mo incon­tri con le real­tà del movi­men­to LGBT in tut­ta Ita­lia nei pros­si­mi mesi per discu­te­re e con­fron­tar­ci, dan­do vita ad un vero e pro­prio Tour dei Dirit­ti che par­li ai cit­ta­di­ni dell’importanza del­le riven­di­ca­zio­ni sui dirit­ti civi­li che ser­vo­no a tut­ta la socie­tà e non solo ad alcu­ni. Nell’Italia Pos­si­bi­le che abbia­mo in men­te l’uguaglianza e le pari oppor­tu­ni­tà diven­ta­no il faro che deve illu­mi­na­re la pro­po­sta poli­ti­ca. Un faro capa­ce di met­te­re in luce anche gli insuc­ces­si di una sta­gio­ne dei dirit­ti a metà, di un cen­tro sini­stra che ha per­so sem­pre più la sua dimen­sio­ne di sini­stra spo­stan­do­si ver­so il cen­tro. A tut­to que­sto c’è un’alternativa che pos­sia­mo costrui­re insie­me per pre­pa­ra­re #gior­ni­mi­glio­ri.

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