La sicurezza dei lavoratori non può essere lasciate alle autocertificazioni

Il Decre­to del Pre­si­den­te del Con­si­glio del 22 mar­zo scor­so ha pre­vi­sto la sospen­sio­ne del­le atti­vi­tà eco­no­mi­che non essen­zia­li, a decor­re­re da lune­dì 23 mar­zo fino al 3 apri­le. A tale decre­to si è arri­va­ti dopo diver­si gior­ni (set­ti­ma­ne?) di discus­sio­ne, con le due prin­ci­pa­li par­ti in cau­sa, Con­fin­du­stria, da un lato, sin­da­ca­ti, dal­l’al­tro, che rema­va­no in dire­zio­ni com­ple­ta­men­te oppo­ste. La media­zio­ne (com­pro­mes­so?) a cui si è giun­ti è sta­ta di dare ulte­rio­ri tre gior­ni, ossia fino a mer­co­le­dì 25, affin­ché le impre­se potes­se­ro ter­mi­na­re i pro­ces­si pro­dut­ti­vi in cor­so, e di aggiun­ge­re all’e­len­co del­le atti­vi­tà essen­zia­li, il cui svol­gi­men­to deve quin­di con­ti­nua­re, la cate­go­ria del­le “atti­vi­tà fun­zio­na­li” ad assi­cu­ra­re la con­ti­nui­tà del­le filie­re dei set­to­ri indi­ca­ti nel­la Tabel­la (alle­ga­to 1 del mede­si­mo D.P.C.M.), dei ser­vi­zi di pub­bli­ca uti­li­tà e dei ser­vi­zi essen­zia­li. Tale elen­co è sta­to poi leg­ger­men­te rivi­sto dal suc­ces­si­vo decre­to mini­ste­ria­le del 25 mar­zo. In pochi gior­ni, quin­di, deci­ne di miglia­ia di impre­se che svol­go­no atti­vi­tà non con­si­de­ra­te essen­zia­li dai recen­ti decre­ti gover­na­ti­vi, han­no comu­ni­ca­to ai vari Pre­fet­ti ita­lia­ni la volon­tà di pro­se­gui­re comun­que la pro­pria pro­du­zio­ne, auto­cer­ti­fi­can­do di ave­re impian­ti a ciclo con­ti­nuo o di far par­te del­le filie­re dei set­to­ri rite­nu­ti stra­te­gi­ci. Già per­ché, oltre­tut­to, la pro­ce­du­ra è quel­la del silen­zio-assen­so, per cui le impre­se che riten­go­no di esse­re fun­zio­na­li pro­se­guo­no, sen­za inter­ru­zio­ni, la loro atti­vi­tà pro­dut­ti­va, con il solo one­re di comu­ni­ca­re la pro­se­cu­zio­ne al Pre­fet­to. Si trat­ta di auto­cer­ti­fi­ca­zio­ni per le qua­li non è pre­vi­sta alcu­na san­zio­ne nel caso sia­no infon­da­te e che, sino a quan­do saran­no vaglia­te dal­le Pre­fet­tu­re e even­tual­men­te dichia­ra­te non veri­tie­re, con­sen­to­no comun­que di ope­ra­re “legit­ti­ma­men­te” fino all’adozione dei prov­ve­di­men­ti di sospen­sio­ne. Il che pone non pochi pro­ble­mi anche sul pia­no orga­niz­za­ti­vo all’in­ter­no del­le Pre­fet­tu­re. Chi vaglia le auto­cer­ti­fi­ca­zio­ni? In base a qua­li cri­te­ri un’at­ti­vi­tà è rite­nu­ta fun­zio­na­le o meno? Ci sono del­le linee gui­da o è tut­to lascia­to alla discre­zio­na­li­tà del­le sin­go­le Pre­fet­tu­re? In pro­vin­cia di Pisa, per esem­pio, sono per­ve­nu­te ben 700 auto­cer­ti­fi­ca­zio­ni di pro­se­cu­zio­ne del­l’at­ti­vi­tà pro­dut­ti­va al Pre­fet­to, che ha inse­dia­to un grup­po di lavo­ro appo­si­to per il rela­ti­vo esa­me, com­po­sto, oltre che dal­la Pre­fet­tu­ra, da Came­ra di Com­mer­cio, Vigi­li del fuo­co e For­ze di Poli­zia. “Il Grup­po di lavo­ro si riu­ni­rà in video­con­fe­ren­za più vol­te al gior­no, valu­tan­do con la mas­si­ma atten­zio­ne le doman­de, ai fini dell’imprescindibile esi­gen­za di sal­va­guar­dia del­la salu­te pub­bli­ca e del­la con­ti­nui­tà dei pro­ces­si pro­dut­ti­vi, non­ché del­la garan­zia dei livel­li occu­pa­zio­na­li e del­le con­di­zio­ni di lavo­ro dei dipen­den­ti”, ha dichia­ra­to. Ma quan­to tem­po richie­de­rà il vaglio di cia­scu­na doman­da? E di tut­te le 700? Nel frat­tem­po, le per­so­ne lavo­ra­no e il virus cir­co­la… Que­sto è l’effetto dei prov­ve­di­men­ti del gover­no che, men­tre asse­ri­sce di voler assi­cu­ra­re il con­te­ni­men­to del con­ta­gio da Codiv-19 e la mas­si­ma tute­la del­la sicu­rez­za e del­la salu­te dei lavo­ra­to­ri, rischia di con­sen­ti­re a impren­di­to­ri poco eti­ci di pri­vi­le­gia­re la pro­pria pro­du­zio­ne alla salu­te comu­ne sem­pli­ce­men­te auto­di­chia­ran­do un qual­sia­si col­le­ga­men­to con le azien­de essen­zia­li e addi­rit­tu­ra, in ipo­te­si, anche a quel­le impre­se non fun­zio­na­li alla filie­ra alme­no fino ai con­trol­li del Pre­fet­to. Anche il pre­si­den­te di Con­fa­pi (Con­fe­de­ra­zio­ne ita­lia­na pic­co­la e media indu­stria pri­va­ta), Mau­ri­zio Casa­sco, si è det­to d’ac­cor­do col “fer­ma­re ogni atti­vi­tà non essen­zia­le per 7–10 gior­ni, come si fa in ago­sto”. Per que­sto è neces­sa­rio che il gover­no dispon­ga la revi­sio­ne in sen­so restrit­ti­vo dell’elenco del­le atti­vi­tà eco­no­mi­che clas­si­fi­ca­te come essen­zia­li e pro­ce­da, in ogni caso, all’a­bro­ga­zio­ne del­la let­te­ra d), del com­ma 1, dell’articolo 1 del D.P.C.M. 22 mar­zo che, con­sen­ten­do le atti­vi­tà di filie­ra, rischia di vani­fi­ca­re l’o­biet­ti­vo del­la sospen­sio­ne del­le atti­vi­tà pro­dut­ti­ve e com­mer­cia­li non neces­sa­rie. I Pre­fet­ti devo­no pro­ce­de­re poi con estre­mo rigo­re e con la mas­si­ma cele­ri­tà alla veri­fi­ca del­le auto­cer­ti­fi­ca­zio­ni pre­sen­ta­te dal­le impre­se, appli­can­do restrit­ti­va­men­te la con­ces­sio­ne del­le dero­ghe in modo da pro­ce­de­re imme­dia­ta­men­te all’ef­fet­ti­va chiu­su­ra di tut­ti i luo­ghi di lavo­ro e di tut­te le atti­vi­tà pro­dut­ti­ve indu­stria­li e com­mer­cia­li, con la sola esclu­sio­ne di quel­le che risul­ti­no effet­ti­va­men­te indi­spen­sa­bi­li. Nel­la loro atti­vi­tà di veri­fi­ca del­la veri­di­ci­tà e fon­da­tez­za del­le auto­di­chia­ra­zio­ni, i Pre­fet­ti devo­no inol­tre dare prio­ri­tà alle segna­la­zio­ni dei lavo­ra­to­ri, del­le orga­niz­za­zio­ni sin­da­ca­li e del­le RSU del­le azien­de auto­cer­ti­fi­ca­te­si par­te di una filie­ra fun­zio­na­le alle atti­vi­tà auto­riz­za­te dai D.P.C.M. Ogni atti­vi­tà non essen­zia­le deve esse­re infat­ti fer­ma­ta per con­te­ne­re il con­ta­gio e per non met­te­re a repen­ta­glio la tute­la del­la salu­te dei lavo­ra­to­ri e di tut­ti i cit­ta­di­ni.   Ema­nue­la Amen­do­la Fran­co Bianchi

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Possibile sostiene Coopla Green. Fallo anche tu.

Pri­ma l’a­zien­da si chia­ma­va Man­fre­pla­st e pro­du­ce­va sto­vi­glie in pla­sti­ca monou­so. Ope­ra­ie e ope­rai licen­zia­ti voglio­no ricon­ver­ti­re l’azienda nel­la pro­du­zio­ne di posa­te com­po­sta­bi­li uti­liz­zan­do solo ener­gie rinnovabili.

Han­no biso­gno del soste­gno di tut­te e tut­ti noi. Noi abbia­mo fat­to la nostra par­te, ma chie­dia­mo anche a te di fare un pic­co­lo sforzo.