[vc_row][vc_column][vc_column_text]Sì, sappiamo rispondere alla domanda de Il Piccolo. A Spinetta ci si ammala di più e si muore di più. Chissà perché.
Perché la qualità della vita è pessima, perché l’aria è pessima, perché nella terra sono sepolti centinaia di metri cubi di rifiuti (legalmente e meno legalmente), perché dalla produzione (e dalla dispersione nell’ambiente) di PFOA si è passati alla produzione (e alla dispersione nell’ambiente) di C6O4 che è un PFOA esso stesso e di cui si dovrebbe sapere abbastanza circa la pericolosità, vista la relazione sul caso dell’azienda Miteni di Vicenza (nel sangue dei dipendenti c’è anche il C6O4, la molecola migliorativa…).
➡ C6O4 nel registro delle sostanze chimiche dell’ECHA.
➡La Relazione sul caso Miteni, pag. 55 e seguenti, Capitolo 7 — la concentrazione sierica di C6O4 nei dipendenti MITENI.
Ogni anno le aziende chimiche introducono nuove versioni di queste molecole. I soggetti che sono tenuti al controllo sono costretti ad agire in asimmetria informativa.
Secondo il Green Science Policy Institute, istituto di ricerca della California, le sostanze chimiche altamente fluorurate (a cui i PFOA-PFAS appartengono) che sono state ben studiate, sono ritenute responsabili di cancro ai testicoli e ai reni, disfunzione epatica, cambiamenti ormonali, interruzione della tiroide, colesterolo alto, obesità, colite ulcerosa, peso e dimensioni alla nascita inferiori. Altre sostanze chimiche altamente fluorurate sono sospettate di causare allo stesso modo problemi di salute, ma non sono state testate in maniera sufficiente per stabilire nessi di causalità diretti. Queste sostanze chimiche possono persistere nel nostro corpo per anni. Nell’ambiente, possono durare per milioni di anni. Ciò significa che le sostanze chimiche altamente fluorurate rilasciate durante la nostra vita si accumuleranno nell’ambiente e molte generazioni future saranno esposte a loro, a livelli ancora più elevati di quelli attuali.
Con la Dichiarazione di Zurigo dell’International Panel on Chemical Pollution, viene richiesta una migliore collaborazione tra gli scienziati che studiano i composti e le autorità di regolamentazione che hanno il compito di valutarli per proteggere la salute pubblica e l’ambiente: firma anche tu sul sito Web IPCP dell’International Panel on Chemical Pollution.
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