Siamo molto stanchi dell’indignazione a’ la page (nel senso di pagina di giornale) di editorialisti illuminati (a intermittenza) che, giustamente, quando l’incendio divampa sparano a mille tutte le sirene d’allarme a disposizione ma, inspiegabilmente, nella fase — quieta e preziosa — della prevenzione antincendio sono distratti e non vedono mai il lavoro di chi piazza estintori e fa formazione antincendio a tappeto. Fuor di metafora (anche se sarebbe più confortevole rimanerci dentro), gli indignati a’ la page hanno frantumato — direbbe Montalbano — i cabbasisi.
Perché non si può ignorare bellamente il lavoro continuo, rigoroso, capillare, a livello culturale e politico, di un partito piccolo ma molto attivo come Possibile e poi affermare che “non c’è un sindacato, un’associazione, un partito di destra o sinistra, giallo, verde, rosso o nero, di governo o di opposizione che stia a fianco dei nuovi schiavi.”
In realtà ci sono partiti gialli, verdi e neri che hanno scritto le norme del proibizionismo migratorio, da cui origina gran parte delle nuove schiavitù: vuole l’elenco, caro Battista? Legge Bossi-Fini, Decreti gemelli sicurezza e immigrazione Minniti-Orlando, Decreto Sicurezza Salvini… E ci sono partiti lampone (che è il colore di Possibile) che invece hanno contrastato e contrastano l’indifferenza, il cinismo, il male — politico e giuridico — in materia migratoria con tutte le loro forze, esercitandosi anche in un’impresa inedita, a molti nota, ma ai più ignota, anche a causa di giornali autorevoli ma distratti come Corriere e Repubblica: quella di scrivere un testo di riforma organica delle norme, superando la Bossi-Fini (vigente e praticata), depositato alla Camera dei Deputati nella scorsa legislatura (A.C. 4551 del 2017).
Un lavoro che il piccolo partito lampone (vivo e visibile ma invisibile agli indignati a’ la page) ha fatto coinvolgendo in 1 anno intero di lavoro (studio, analisi, elaborazione e scrittura) le migliori competenze e intelligenze italiane in materia (ASGI, CESTIM, NAGA, Cgil, Cisl, Uil, centro per la Pace dell’Università di Pisa…). In quel testo si toglie il terreno da sotto ai piedi alle mafie, ai trafficanti di esseri umani e ai caporali: per entrare in Italia puoi chiedere un visto per ricerca lavoro, senza affrontare viaggi pericolosi, in Italia se perdi il lavoro non perdi automaticamente il permesso di soggiorno diventando irregolare e quindi carne da macello per sfruttamento lavorativo e ricatto salariale, se sei vittima dei caporali e irregolare ottieni un permesso di soggiorno per protezione sociale, la tutela antidiscriminatoria diventa davvero efficace e imparziale ecc.
E a questo lavorone si accompagna la campagna #giustapaga, coordinata da Davide Serafin, proprio sul fronte della tutela salariale di tutti i lavoratori. Inoltre, attivisti ed esponenti di Possibile hanno scritto libri e li hanno presentati in giro per l’Italia: Voi Sapete (Civati, La Nave di Teseo, 2017), Nessun Uomo è un’Isola (Catone, Imprimatur, 2016), L’Uomo Nero, La guerra ai migranti di Minniti (Catone e Maestri, Manifestolibri, 2018), Il capitale disumano. Salvini e l’odio per decreto (Catone, Civati, Coriani, Maestri, People, 2018)… Insomma, la sinistra che c’è ma non si vede (se non si alza lo sguardo oltre la pagina del giornale che abbiamo davanti).