La stagione della patrimoniale

Dopo lunghi mesi di dichiarazioni in cui la patrimoniale è stata citata soltanto come se fosse il “babau” (e solo, quindi, per negarne l’urgenza e l’utilità) è stata presentata alla Camera una proposta di legge per l’introduzione di una tassa per i super ricchi. I firmatari del testo, appartenenti ai gruppi di Pd e Leu, la definiscono “imposta sul patrimonio”, ovvero sulla “ricchezza netta superiore a 500 mila euro”.

Dopo lun­ghi mesi di dichia­ra­zio­ni in cui la patri­mo­nia­le è sta­ta cita­ta sol­tan­to come se fos­se il “babau” (e solo, quin­di, per negar­ne l’urgenza e l’utilità) è sta­ta pre­sen­ta­ta alla Came­ra una pro­po­sta di leg­ge per l’introduzione di una tas­sa per i super ric­chi. I fir­ma­ta­ri del testo, appar­te­nen­ti ai grup­pi di Pd e Leu, la defi­ni­sco­no “impo­sta sul patri­mo­nio”, ovve­ro sul­la “ric­chez­za net­ta supe­rio­re a 500 mila euro”.

Pur con tut­te le cau­te­le del caso — a comin­cia­re dall’uso del­le paro­le con cui è sta­ta tito­la­ta — è una buo­na noti­zia. Final­men­te arri­va in Par­la­men­to un gigan­te­sco “non detto”.

Pos­si­bi­le è impe­gna­ta da anni nel chie­de­re di tas­sa­re i mul­ti­mi­lio­na­ri, nell’ottica di una for­te redi­stri­bu­zio­ne a fron­te di gran­di disu­gua­glian­ze, che tra l’altro cre­sco­no gior­no dopo giorno.

Anche in rela­zio­ne alla sta­gio­ne del Covid, abbia­mo par­la­to di tas­sa­zio­ne patri­mo­nia­le sin dal­la pub­bli­ca­zio­ne di Fase 3, un docu­men­to poli­ti­co — ma anche mol­to con­cre­to — per “ria­pri­re la poli­ti­ca” dopo il pri­mo loc­k­do­wn.

La patri­mo­nia­le di Pos­si­bi­le è mol­to pru­den­te, spe­cie nel­la sti­ma del get­ti­to aggiun­ti­vo. Si appli­ca a valo­ri supe­rio­ri al milio­ne di euro con un’aliquota fis­sa all’1%. La pru­den­za è det­ta­ta da mol­te­pli­ci fat­to­ri, che vi vado a elencare:

  1. la per­ma­nen­za di impor­tan­ti stra­te­gie eva­si­ve ed elu­si­ve nel con­te­sto euro­peo, tali per cui è mol­to faci­le masche­ra­re al fisco la rea­le con­si­sten­za dei patri­mo­ni, sia mobi­lia­ri che immobiliari;
  2. par­lan­do di impo­sta sosti­tu­ti­va del­le attua­li, è mol­to dif­fi­ci­le pre­ve­de­re se si riu­sci­rà a crea­re get­ti­to aggiun­ti­vo e con la neces­sa­ria effi­cien­za; secon­do le sti­me più aggior­na­te, si crea extra get­ti­to solo a par­ti­re da un’aliquota del­lo 0,6%, al di sot­to no;
  3. in rela­zio­ne ai valo­ri degli immo­bi­li, si pone poi la que­stio­ne degli esti­mi cata­sta­li che in Ita­lia sono vetu­sti e che atten­do­no una revi­sio­ne da alme­no ven­ti anni; pen­sa­te a quan­to pos­sa esse­re diver­sa una valo­riz­za­zio­ne se effet­tua­ta in base al valo­re cata­sta­le oppu­re in base al valo­re di mer­ca­to; nel secon­do caso, potreb­be risul­ta­re impos­si­bi­le effet­tua­re veri­fi­che sul valo­re effet­ti­va­men­te dichia­ra­to, gene­ran­do ulte­rio­re inef­fi­cien­za dell’imposta;
  4. occor­re esse­re mol­to pre­ci­si nel­la deli­mi­ta­zio­ne del­la pla­tea dei con­tri­buen­ti, anche per una que­stio­ne di soste­ni­bi­li­tà poli­ti­ca dell’imposta: se dav­ve­ro voglia­mo miglio­ra­re l’equità del siste­ma fisca­le in un momen­to di gra­ve cri­si, allo­ra dovrem­mo deli­mi­ta­re il pre­lie­vo al ver­ti­ce del­la clas­si­fi­ca del­la ric­chez­za. Sta­bi­li­re l’esenzione a 1 milio­ne di euro, signi­fi­ca che l’imposta è dire­zio­na­ta al 5% più ric­co del­la distri­bu­zio­ne del­la ric­chez­za in Ita­lia;
  5. biso­gna esse­re one­sti nei con­fron­ti dell’opinione pub­bli­ca: la patri­mo­nia­le da sola non risol­ve i gua­sti dei con­ti pub­bli­ci (pre-Covid e post-Covid): aiu­ta a rie­qui­li­bra­re il pre­lie­vo fisca­le, che in un perio­do di pro­fon­da cri­si come que­sto è un atto di giustizia.

Venen­do alla pro­po­sta Pd-Leu, risul­ta evi­den­te che la peri­me­tra­zio­ne del­la base impo­ni­bi­le sopra 500mila euro, for­se nell’intento di gene­ra­re un get­ti­to più gran­de, allar­ga la pla­tea dei con­tri­buen­ti ver­so il bas­so, esten­den­do­si ver­so il 10% nel­la sca­la del­la distri­bu­zio­ne del­la ric­chez­za. Come det­to, que­sto aspet­to può esse­re un ele­men­to di osta­co­lo una vol­ta che il dise­gno di leg­ge doves­se esse­re discus­so in aula e davan­ti all’opinione pub­bli­ca. Inol­tre, non è det­to che nel­la fascia di ric­chez­za 500 mila euro — 1 milio­ne, l’aliquota del­lo 0,2% pos­sa gene­ra­re get­ti­to aggiun­ti­vo rispet­to al cari­co attua­le (atten­dia­mo di vede­re del­le valu­ta­zio­ni in merito).

Al momen­to in cui si scri­ve, non è chia­ro qua­le sia il meto­do di valo­riz­za­zio­ne immo­bi­lia­re da segui­re per il cal­co­lo dell’imposta; nel caso si doves­se­ro impie­ga­re gli esti­mi cata­sta­li, non è chia­ro nem­me­no se i pro­mo­to­ri dell’imposta inten­da­no appli­ca­re dei fat­to­ri cor­ret­ti­vi come fece Mario Mon­ti con l’IMU sul­la pri­ma casa.

Nel testo (o alme­no così è ripor­ta­to dai gior­na­li) è pre­vi­sta la can­cel­la­zio­ne dell’imposta di bol­lo sui con­ti tito­li e di ciò che rima­ne dell’imposta sugli immo­bi­li. Non a caso, in Fase 3 abbia­mo scrit­to che l’imposta patri­mo­nia­le di Pos­si­bi­le è sosti­tu­ti­va del­le attua­li, sen­za can­cel­lar­le, per­tan­to nel­la nostra ipo­te­si l’imposta di bol­lo e l’IMU reste­reb­be­ro in esse­re per valo­ri infe­rio­ri al milio­ne di euro e non si appli­che­reb­be­ro — o potreb­be­ro esse­re dedu­ci­bi­li — sopra il milio­ne. D’altronde, come pos­sia­mo esse­re cer­ti di gene­ra­re un extra get­ti­to dal­la patri­mo­nia­le se al con­tem­po can­cel­lia­mo il bol­lo sui con­ti tito­li e l’IMU per tut­ti? Per inten­der­ci, solo l’imposta di bol­lo (appli­ca­ta in misu­ra del­lo 0,2%) gene­ra entra­te per 4,1 miliar­di l’anno. Si aggiun­ga che l’imposta sugli immo­bi­li è a carat­te­re comu­na­le: la sua can­cel­la­zio­ne deter­mi­ne­reb­be una con­tra­zio­ne del get­ti­to degli enti loca­li. È sta­to pre­vi­sto que­sto effet­to? Se sì, si pre­ve­de un ripar­to del­le entra­te gene­ra­te dal­la nuo­va impo­sta ver­so gli enti locali?

Ci aspet­tia­mo di rice­ve­re det­ta­gli aggiun­ti­vi e rispo­ste agli inter­ro­ga­ti­vi non bana­li che qui ponia­mo. L’unica cosa cer­ta è la com­ples­si­tà del­la mate­ria. Una mos­sa sba­glia­ta e si fal­li­sce miseramente.

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

I padroni dicono di no a tutto. E per questo scioperiamo.

La stra­te­gia del capi­ta­li­smo è quel­la di ato­miz­za­re le riven­di­ca­zio­ni, met­ter­ci gli uni con­tro gli altri, indi­vi­dua­re un nemi­co invi­si­bi­le su cui svia­re l’attenzione, sosti­tui­re la lot­ta col­let­ti­va con tan­te lot­te indi­vi­dua­li che, pro­prio per que­sto, sono più debo­li e più faci­li da met­te­re a tacere.
Ma la gran­de par­te­ci­pa­zio­ne allo scio­pe­ro del 13 dicem­bre dimo­stra che la dimen­sio­ne col­let­ti­va del­la nostra lot­ta, del­le nostre riven­di­ca­zio­ni, non è perduta.