L’adesione a #LottoMarzo: uno sciopero femminista internazionale

Il prossimo appuntamento è #LottoMarzo: uno sciopero femminista internazionale in cui tutte le donne e tutte le persone sono chiamate a scendere in piazza e a partecipare, in qualsiasi forma, per costruire una trasformazione culturale radicale della società.

Da mesi la piat­ta­for­ma fem­mi­ni­sta Nonu­na­di­me­no ha pro­mos­so una mobi­li­ta­zio­ne straor­di­na­ria.
Dopo la mani­fe­sta­zio­ne di Roma del 26 novem­bre 2016 con­tro la vio­len­za sul­le don­ne e l’assemblea nazio­na­le di Bolo­gna del 4 e 5 feb­bra­io 2017 si sono mol­ti­pli­ca­te ovun­que, nel­le varie cit­tà, assem­blee e ini­zia­ti­ve in cui cen­ti­na­ia di don­ne cer­ca­no di costrui­re un’azione che si pro­po­ne di esse­re uni­ta­ria e col­let­ti­va per un pia­no anti­vio­len­za fem­mi­ni­sta e affron­ta­no il pro­ble­ma così dram­ma­ti­ca­men­te per­va­si­vo ad ogni livel­lo del­la discri­mi­na­zio­ne e del­la vio­len­za di gene­re in tut­te le sue forme.

Il pros­si­mo appun­ta­men­to è #Lot­to­Mar­zo: uno scio­pe­ro fem­mi­ni­sta inter­na­zio­na­le in cui tut­te le don­ne e tut­te le per­so­ne sono chia­ma­te a scen­de­re in piaz­za e a par­te­ci­pa­re, in qual­sia­si for­ma, per costrui­re una tra­sfor­ma­zio­ne cul­tu­ra­le radi­ca­le del­la socie­tà, per la pari­tà nel­la dif­fe­ren­za, per l’autonomia e la liber­tà del­la don­na, per l’effettività dei dirit­ti, con­tro ogni for­ma di vio­len­za psi­co­lo­gi­ca, media­ti­ca, sui luo­ghi di lavo­ro, per la liber­tà sul pro­prio cor­po, per l’applicazione del­la leg­ge 194, ad esem­pio. Con­tro ogni discri­mi­na­zio­ne.

Ho deci­so di par­te­ci­pa­re alle aggre­ga­zio­ni di Nonu­na­di­me­no nel­la mia cit­tà, Vero­na, per­ché riten­go che non sia più riman­da­bi­le l’elaborazione di una coscien­za e di un discor­so pub­bli­co radi­ca­le su que­sti temi, da par­te di tut­te e di tutti.
Come iscrit­ta a Pos­si­bi­le, anche dopo l’intervento di Lui­sa Bet­ti alla Costi­tuen­te del­le idee di Roma del 24 – 26 feb­bra­io, spe­ro che sare­mo dav­ve­ro in tan­te ed in tan­ti a far­ci coin­vol­ge­re da que­sta mobi­li­ta­zio­ne e a fare cia­scu­na e anche cia­scu­no la pro­pria parte.

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Ma la gran­de par­te­ci­pa­zio­ne allo scio­pe­ro del 13 dicem­bre dimo­stra che la dimen­sio­ne col­let­ti­va del­la nostra lot­ta, del­le nostre riven­di­ca­zio­ni, non è perduta.