L’Amazzonia brucia? Ripiantumiamo il pianeta!

Possiamo riforestare il pianeta, a partire dalle nostre città, dai nostri quartieri, dalle nostre vie. Possiamo farlo da subito, prima che il pianeta si rivolti definitivamente contro di noi.

[vc_row][vc_column][vc_column_text]L’Amaz­zo­nia bru­cia, come la Sibe­ria, come l’Ar­ti­co, come inte­re aree dell’Africa. Bru­cia­no o sono anda­te a fuo­co mol­te zone d’I­ta­lia, dal­la Sici­lia alla Cam­pa­nia alla Val­le di Susa.

Ma le fore­ste e le aree ver­di si per­do­no anche per mol­ti altri moti­vi, oltre al fuo­co: la deser­ti­fi­ca­zio­ne, la defo­re­sta­zio­ne, le epi­de­mie che col­pi­sco­no le pian­te, gli even­ti cli­ma­ti­ci estre­mi che sono sin­to­mo dell’emergenza cli­ma­ti­ca in cui ci troviamo.

Cosa pos­sia­mo fare, oltre a mobi­li­tar­ci, a far sen­ti­re la nostra voce in tut­ti i modi pos­si­bi­li, votan­do chi si impe­gne­rà in modo cre­di­bi­le ad attua­re poli­ti­che di con­tra­sto ai cam­bia­men­ti climatici?

Pos­sia­mo rifo­re­sta­re il pia­ne­ta, a par­ti­re dal­le nostre cit­tà, dai nostri quar­tie­ri, dal­le nostre vie. Pos­sia­mo far­lo da subi­to, pri­ma che il pia­ne­ta si rivol­ti defi­ni­ti­va­men­te con­tro di noi.

Men­tre cam­bia­mo le nostre abi­tu­di­ni di con­su­mo, men­tre pre­ten­dia­mo che sia smon­ta­to dal­le fon­da­men­ta il model­lo di socie­tà dise­gua­le e ingiu­sto che ci sta por­tan­do all’estinzione, pos­sia­mo usa­re tut­ti gli stru­men­ti che abbia­mo a dispo­si­zio­ne. E di cui a vol­te igno­ria­mo l’esistenza.

Per esem­pio, lo sape­va­te che tan­tis­si­me regio­ni ita­lia­ne offro­no la pos­si­bi­li­tà di ave­re del­le pian­te fore­sta­li pro­dot­te dai vivai regio­na­li? Pos­so­no esse­re acqui­sta­te o asse­gna­te gra­tui­ta­men­te, sia e enti pub­bli­ci, sia a pri­va­ti. In diver­si casi, le asse­gna­zio­ni gra­tui­te sono riser­va­te a enti loca­li, scuo­le, associazioni.

In Pie­mon­te, se ave­te i requi­si­ti per l’assegnazione gra­tui­ta, è neces­sa­rio fare richie­sta entro il 15 di set­tem­bre potre­te riti­ra­re le pian­te già tra otto­bre-novem­bre. Altri­men­ti si va in primavera.

Lo stes­so ser­vi­zio è offer­to da Regio­ne Lom­bar­dia, che for­ni­sce gra­tui­ta­men­te fino a 50 pian­te all’anno a comu­ni, scuo­le e onlus.

Stes­so discor­so per l’Emi­lia Roma­gna: sono sem­pre gli enti loca­li che devo­no far­si pro­mo­to­ri, ma pos­so­no far­lo su ini­zia­ti­va di sin­go­li cittadini.

Anche in Cam­pa­nia, la distri­bu­zio­ne del­le pro­du­zio­ni vivai­sti­che è a tito­lo gra­tui­to «se la richie­sta è pre­sen­ta­ta da sog­get­ti che attua­no inter­ven­ti di fore­sta­zio­ne di ini­zia­ti­va pub­bli­ca; pro­get­ti vol­ti allo svi­lup­po, alla pro­mo­zio­ne ed alla dif­fu­sio­ne di aree a “ver­de”; pro­gram­mi di abbel­li­men­to di cen­tri abi­ta­ti, di par­chi e di spa­zi ver­di».

E’ così anche per il Friu­li Vene­zia Giu­lia, per l’Abruz­zo
, per il Moli­se e per mol­te altre regioni.

In nume­ro­si casi, le richie­ste van­no fat­te entro set­tem­bre, oppu­re in pri­ma­ve­ra. Quin­di non resta che infor­mar­ci su quan­to offre la pro­pria regio­ne, coin­vol­ge­re gli ammi­ni­stra­to­ri loca­li e pian­ta­re più albe­ri possibile! 

Nel­le aree urba­ne il ver­de è un allea­to con­tro il sur­ri­scal­da­men­to e per la depu­ra­zio­ne dell’aria, per la rige­ne­ra­zio­ne di aree degra­da­te, per il con­so­li­da­men­to di zone a rischio dis­se­sto, per miti­ga­re l’inqui­na­men­to acu­sti­co. Pian­ta­re albe­ri, insom­ma, fa bene al pia­ne­ta e a cia­scu­no di noi.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Mobilitiamoci contro il DDL Paura

Saba­to 16 novem­bre era­va­mo a Roma, in Sapien­za, per l’assemblea con­tro il ddl 1660, già ribat­tez­za­to ddl “Pau­ra”, o “Repres­sio­ne”, o “Unghe­ria”, a indi­ca­re dove

Il Governo Meloni sta indebolendo l’Università e la Ricerca

Il gover­no Melo­ni ha scel­to di ridur­re le spe­se per uni­ver­si­tà e ricer­ca, andan­do in con­tro­ten­den­za rispet­to alle poli­ti­che euro­pee, men­tre il costo del per­so­na­le e l’inflazione con­ti­nua­no a cre­sce­re, aggra­van­do le dif­fi­col­tà eco­no­mi­che degli ate­nei. Inol­tre, il nuo­vo sche­ma di distri­bu­zio­ne del FFO pre­mie­rà le uni­ver­si­tà in base ai risul­ta­ti del­la ricer­ca, ridu­cen­do le risor­se “pere­qua­ti­ve” desti­na­te a bilan­cia­re le disu­gua­glian­ze tra ate­nei, aumen­tan­do ulte­rior­men­te il diva­rio tra le università.