L’ambiente è un’opportunità (non solo a Pesaro)

Pesaro-defL’am­bien­te è un’op­por­tu­ni­tà, pro­ba­bil­men­te l’u­ni­ca gran­de oppor­tu­ni­tà, per con­ce­pi­re un’e­co­no­mia capa­ce di futu­ro e quin­di real­men­te soste­ni­bi­le. Il nostro seco­lo è neces­sa­ria­men­te quel­lo del­la gran­de tran­si­zio­ne ver­so la soste­ni­bi­li­tà. C’è scrit­to nel­la mozio­ne di Pip­po Civa­ti e nel DNA di tan­te espe­rien­ze vir­tuo­se che in giro per l’I­ta­lia, da tem­pi non sospet­ti, par­la­no e rea­liz­za­no azio­ni con­cre­te che decli­na­no la soste­ni­bi­li­tà nel­la gestio­ne quo­ti­dia­na del­la cosa pubblica.

Oggi a Pesa­ro abbia­mo cer­ca­to di rac­con­ta­re un pez­zo di que­sta sto­ria, che è cre­sciu­ta den­tro al PD, a sua insaputa.

Una sto­ria fat­ta di sin­da­ci, asses­so­ri e con­si­glie­ri comu­na­li che miglio­ra­no la qua­li­tà del­la vita del­le per­so­ne atti­van­do poli­ti­che di soste­ni­bi­li­tà: ambien­ta­le, eco­lo­gi­ca, culturale.

Una sto­ria che rac­con­ta di espe­rien­ze in gra­do di spe­gne­re gli ince­ne­ri­to­ri e ridur­re del 70% la bol­let­ta ener­ge­ti­ca, che pia­ni­fi­ca­no il ter­ri­to­rio sen­za cemen­ti­fi­car­lo e costrui­sco­no pic­co­le ope­re di buon sen­so a favo­re del­la mobi­li­tà soste­ni­bi­le, con un ingre­dien­te che met­to­no in ogni piat­to: la par­te­ci­pa­zio­ne atti­va e con­cre­ta dei cittadini.

Le cit­tà pos­si­bi­li descrit­te nel­la mozio­ne esi­sto­no già, spar­se a grap­po­lo su tut­to Il ter­ri­to­rio nazio­na­le. Ciò che può fare la dif­fe­ren­za, ora, è met­te­re a siste­ma tut­te que­ste eccel­len­ze loca­li per un pro­get­to di Pae­se che si richia­mi alle cit­tà vir­tuo­se di mez­za Europa.

Sì per­ché l’o­bie­zio­ne che ci fan­no da sem­pre è che cer­te cose si pos­so­no fare solo nei pic­co­li cen­tri di peri­fe­ria. Ma que­ste buo­ne pra­ti­che in effet­ti, noi le copia­mo da un decen­nio da inte­re metro­po­li in cui la soste­ni­bi­li­tà è dav­ve­ro al cen­tro del­l’a­zio­ne poli­ti­ca e amministrativa.

La sfi­da è dimo­stra­re che si può fare, per­ché è già sta­to fatto.

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Possibile sostiene Coopla Green. Fallo anche tu.

Pri­ma l’a­zien­da si chia­ma­va Man­fre­pla­st e pro­du­ce­va sto­vi­glie in pla­sti­ca monou­so. Ope­ra­ie e ope­rai licen­zia­ti voglio­no ricon­ver­ti­re l’azienda nel­la pro­du­zio­ne di posa­te com­po­sta­bi­li uti­liz­zan­do solo ener­gie rinnovabili.

Han­no biso­gno del soste­gno di tut­te e tut­ti noi. Noi abbia­mo fat­to la nostra par­te, ma chie­dia­mo anche a te di fare un pic­co­lo sforzo.