Se Latina diventa un modello

Una proposta politica che, con una valanga di voti, ha sconfitto la destra, dopo aver relegato ai margini il PD, arrivato addirittura fuori dal ballottaggio.

Ogni tor­na­ta elet­to­ra­le por­ta con sé dei rac­con­ti che diven­ta­no sim­bo­li e pre­si­di di cambiamento.

Se uno di que­sti rac­con­ti poi si ambien­ta nell’agro pon­ti­no, allo­ra la sua por­ta­ta diven­ta addi­rit­tu­ra storica.

Infat­ti, dopo esser sta­ta per decen­ni ogget­to degli appe­ti­ti (non solo poli­ti­ci) di una del­le peg­gio­ri destre del Pae­se, Lati­na ieri ha elet­to il suo nuo­vo sin­da­co, Damia­no Colet­ta.

Medi­co chi­rur­go, con un pas­sa­to da cal­cia­to­re e poi da diri­gen­te del Lati­na Cal­cio, ha sapu­to coin­vol­ge­re un movi­men­to di cit­ta­di­ni ampio e varie­ga­to che ha visto tut­to il comi­ta­to di Pos­si­bi­le Lati­na, nel rispet­to dell’esperienza pret­ta­men­te civi­ca, soste­ne­re, con i suoi iscrit­ti, fin dall’inizio, pro­prio il pro­get­to “Lati­na Bene Comu­ne”.

Damia­no Colet­ta è sta­to Pre­si­den­te e fon­da­to­re dal 2011 dell’associazione “Rina­sci­ta Civi­le”, un’iniziativa che, a par­ti­re dall’analisi di pro­ble­ma­ti­che come la cemen­ti­fi­ca­zio­ne sel­vag­gia, la caren­za di spa­zi cul­tu­ra­li, la neces­si­tà di lega­li­tà in una cit­tà in cui la com­mi­stio­ne tra poli­ti­ca e cri­mi­na­li­tà era sem­pre più for­te, è riu­sci­ta a costrui­re un model­lo moder­no di par­te­ci­pa­zio­ne dal bas­so che ha fat­to del­la tra­spa­ren­za costan­te (ad esem­pio nel­la pun­tua­lis­si­ma pub­bli­ca­zio­ne di spe­se e con­tri­bu­ti rice­vu­ti) e del­lo svi­lup­po cul­tu­ra­le i pun­ti fon­dan­ti del­la pro­pria azione.

Un pro­get­to che ha coin­vol­to per anni cen­ti­na­ia di per­so­ne con ini­zia­ti­ve di recu­pe­ro del deco­ro urba­no (ad esem­pio con­tro i mani­fe­sti sel­vag­gi che a Lati­na sot­to ele­zio­ni diven­ta­no una vera pro­pria “emer­gen­za”), con bici­clet­ta­te, con gran­di ini­zia­ti­ve cul­tu­ra­li come la ras­se­gna “Lie­vi­to”.

Dal­la base socia­le e cul­tu­ra­le dell’esperienza di Rina­sci­ta Civi­le, dopo la cadu­ta del Sin­da­co di cen­tro­de­stra Di Gior­gi, nasce l’idea di met­te­re in cam­po una pro­po­sta poli­ti­ca che faces­se del­la lot­ta al con­su­mo con­so­cia­ti­vo del ter­ri­to­rio, del­la tute­la di beni comu­ni come l’acqua e soprat­tut­to del­la tra­spa­ren­za e del­la lega­li­tà ammi­ni­stra­ti­va i pun­ti car­di­ne del pro­prio pro­gram­ma, costruen­do tre liste, di cui una, LBC Gio­va­ni, com­po­sta da soli under 30, a soste­gno del­la can­di­da­tu­ra di Damia­no Coletta.

Una pro­po­sta poli­ti­ca che, con una valan­ga di voti, ha scon­fit­to la destra, dopo aver rele­ga­to ai mar­gi­ni il PD, arri­va­to addi­rit­tu­ra fuo­ri dal ballottaggio.

Una vit­to­ria dav­ve­ro incre­di­bi­le, in una cit­tà dif­fi­ci­le e mar­to­ria­ta da anni di malgoverno.

Lati­na oggi può dav­ve­ro sor­ri­de­re ed esse­re con­si­de­ra­ta un labo­ra­to­rio impor­tan­te di inno­va­zio­ne e partecipazione.

Filip­po Treiani

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