Le destre europee si uniscono per poter inquinare di più

Considerando anche quanto emerso con lo scandalo dieselgate-Volkswagen, è vergognoso che una maggioranza di eurodeputati abbia fatto questo grosso regalo alle lobby dell'industria automobilistica, a scapito della salute dei cittadini e dell'ambiente.

“Con­si­de­ran­do anche quan­to emer­so con lo scan­da­lo die­sel­ga­te-Volk­swa­gen, è ver­go­gno­so che una mag­gio­ran­za di euro­de­pu­ta­ti abbia fat­to que­sto gros­so rega­lo alle lob­by del­l’in­du­stria auto­mo­bi­li­sti­ca, a sca­pi­to del­la salu­te dei cit­ta­di­ni e del­l’am­bien­te. Il pre­ce­den­te è par­ti­co­lar­men­te gra­ve, non solo per­ché il Par­la­men­to non ha dife­so le sue pre­ro­ga­ti­ve di legi­sla­to­re, ma anche per­ché in que­sto modo si pena­liz­za­no pro­prio colo­ro che inve­ce le nor­me UE le ave­va­no rispet­ta­te, punen­do i pro­dut­to­ri più vir­tuo­si” rac­con­ta l’eu­ro­de­pu­ta­ta Elly Schlein.

Col suo aiu­to cer­chia­mo di rico­strui­re la vicen­da che ha por­ta­to all’in­nal­za­men­to, sep­pur tem­po­ra­neo, dei limi­ti di inqui­na­men­to per i vei­co­li die­sel europei.

“Il 28 otto­bre scor­so, con un col­po di mano (come lo defi­ni­sce Loren­zo Con­so­li in que­st’ot­ti­ma rico­stru­zio­ne su eunews), il Comi­ta­to tec­ni­co per­ma­nen­te UE per i vei­co­li a moto­re (in cui sie­do­no gli esper­ti rap­pre­sen­tan­ti dei gover­ni e la Com­mis­sio­ne euro­pea) ha deci­so di innal­za­re i limi­ti in vigo­re per le emis­sio­ni inqui­nan­ti del­le auto, inter­ve­nen­do sul­le ‘moda­li­tà di attua­zio­ne’ del­la legi­sla­zio­ne euro­pea. Que­sta pre­ve­de­va, sin dal 2007, che dal set­tem­bre 2015 entras­se­ro in vigo­re per tut­ti i model­li i limi­ti lega­li dell’Euro 6 (80mg/Km) per gli ossi­di d’azoto (NOx) emes­si dai moto­ri die­sel. Il Comi­ta­to inve­ce li ha por­ta­ti a 168 mg/Km fino al 2020, più del dop­pio rispet­to ai limi­ti fis­sa­ti dal­la nor­ma­ti­va euro­pea, e a 120 mg/Km oltre il 2020, sen­za chia­ri­re mini­ma­men­te la pro­spet­ti­va tem­po­ra­le entro il qua­le sareb­be­ro entra­ti in vigo­re i limi­ti fis­sa­ti ori­gi­na­ria­men­te da Par­la­men­to e Con­si­glio UE” con­ti­nua Elly.

smog

In pra­ti­ca si è trat­ta­to di un’e­sca­mo­ta­ge che ha uti­liz­za­to la lob­by con­ti­nen­ta­le dei costrut­to­ri di auto­mo­bi­li per otte­ne­re un van­tag­gio. Truc­co che però non avreb­be avu­to suc­ces­so sen­za un “cam­bio di mag­gio­ran­za” che sostie­ne la Com­mis­sio­ne. Il gover­no euro­peo infat­ti ha la fidu­cia di 3 fami­glie poli­ti­che: PPE, PSE e ALDE, men­tre il col­po di mano è pas­sa­to gra­zie a tut­te le destre riu­ni­te in un uni­co car­tel­lo con l’u­ni­co sco­po di por­ta­re a casa que­sto risultato.

Infat­ti secon­do Elly: “In que­sto modo, si è tra­ve­sti­ta da scel­ta tec­ni­ca, poi­ché sul­le moda­li­tà d’attuazione, una scel­ta in gra­do di abbas­sa­re i limi­ti alle emis­sio­ni impo­sti da un atto legi­sla­ti­vo, che inve­ce non dovreb­be­ro poter­si modi­fi­ca­re sen­za un nuo­vo inter­ven­to dei legislatori.
Per que­sto moti­vo, la Com­mis­sio­ne Ambien­te (ENVI) del Par­la­men­to euro­peo ha pro­po­sto con una riso­lu­zio­ne di oppor­re un’obiezione all’innalzamento dei limi­ti, miran­do a ripri­sti­na­re quel­li ori­gi­na­li. Pur­trop­po, è anda­ta male. 317 voti a favo­re dell’obiezione, 323 con­tra­ri, 61 aste­nu­ti (e comun­que ser­vi­va una mag­gio­ran­za qualificata).
Que­sta mag­gio­ran­za di cen­tro­de­stra (popo­la­ri, con­ser­va­to­ri, estre­ma destra, lega ita­lia­na e par­te dei libe­ra­li) e una mino­ran­za dei socia­li­sti (nono­stan­te l’indicazione favo­re­vo­le del grup­po) han­no quin­di boc­cia­to la pro­po­sta di oppor­si con­tro la deci­sio­ne di innal­za­re i limi­ti, fat­ta pro­pria del­la Com­mis­sio­ne europea.”

La cosa risul­ta anco­ra più incre­di­bi­le, per lo meno per il nostro pae­se, dopo la lun­ghis­si­ma onda­ta di inqui­na­men­to che ha col­pi­to l’I­ta­lia recen­te­men­te e con­tro la qua­le si stan­no anco­ra oggi cer­can­do rime­di. Tut­to il cen­tro­de­stra ita­lia­no ha vota­to inve­ce com­pat­to que­sto prov­ve­di­men­to che mor­ti­fi­ca il Par­la­men­to euro­peo come legi­sla­to­re e allon­ta­na l’Eu­ro­pa dal quel ruo­lo di “faro del mon­do” in ter­mi­ni ambien­ta­li che è sta­to riba­di­to anche alla recen­te con­fe­ren­za COP21 di Pari­gi che ha otte­nu­to  un accor­do sul feno­me­no del riscal­da­men­to globale.

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

I padroni dicono di no a tutto. E per questo scioperiamo.

La stra­te­gia del capi­ta­li­smo è quel­la di ato­miz­za­re le riven­di­ca­zio­ni, met­ter­ci gli uni con­tro gli altri, indi­vi­dua­re un nemi­co invi­si­bi­le su cui svia­re l’attenzione, sosti­tui­re la lot­ta col­let­ti­va con tan­te lot­te indi­vi­dua­li che, pro­prio per que­sto, sono più debo­li e più faci­li da met­te­re a tacere.
Ma la gran­de par­te­ci­pa­zio­ne allo scio­pe­ro del 13 dicem­bre dimo­stra che la dimen­sio­ne col­let­ti­va del­la nostra lot­ta, del­le nostre riven­di­ca­zio­ni, non è perduta.