Le migrazioni #possibili con (Radio)impegno

Possibile, tramite il suo comitato “I Poeti Sociali”, si è impegnato a sostenere il centro Baobab di via Cupa a Roma, che attraverso il sostentamento alimentare ed umano, attività ludiche per bambini, corsi di lingua e serate danzanti in strada, restituisce, seppur per brevi istanti, serenità e normalità alle persone in viaggio verso le loro famiglie o la loro vita.

Con un arti­co­lo del­lo scor­so 6 mar­zo, ave­va­mo pre­sen­ta­to l’avvio del pro­get­to RadioIm­pe­gno al Cor­via­le a Roma, rea­liz­za­to da Pos­si­bi­le, tra­mi­te il suo comi­ta­to roma­no “I poe­ti socia­li” e l’associazione Cal­cio­So­cia­le.

Poli­ti­che ipo­cri­te, o sem­pli­ce­men­te mio­pi, for­za­no costan­te­men­te la comu­ni­ca­zio­ne gene­ra­le per ali­men­ta­re la pau­ra, l’odio e l’egoismo: ieri suc­ce­de­va ver­so le nostre regio­ni del sud, oggi ver­so popo­li solo appa­ren­te­men­te lon­ta­ni, ma vici­nis­si­mi quan­do l’occidente indu­stria­liz­za­to vuo­le appro­priar­si del­le loro risor­se natu­ra­li o desi­de­ra ven­de­re loro armi.

Nel­la not­te fra il 25 e 26 giu­gno, la nostra diret­ta è sta­ta inte­ra­men­te dedi­ca­ta ai migran­ti, per ragio­na­re intor­no all’evidenza che ogni popo­lo è sta­to, è o pro­ba­bil­men­te sarà — in par­ti­co­la­ri momen­ti del­la pro­pria sto­ria — migran­te.

Con Vio­la, una sem­pli­ce ed incre­di­bi­le volon­ta­ria del Cen­tro Bao­bab, Igia­ba Sce­go, apprez­za­ta scrit­tri­ce e gior­na­li­sta di Inter­na­zio­na­le e con il con­tri­bu­to di Mar­co Ges­si­ni di Actio­nAid, abbia­mo esplo­ra­to le dif­fi­col­tà, le pau­re, le spe­ran­ze, la gio­ia e la tena­cia di uomi­ni e don­ne costret­ti a subi­re sacri­fi­ci e vio­len­ze ine­nar­ra­bi­li, abbia­mo ragio­na­to sui luo­ghi comu­ni e le osti­li­tà di cui sono costan­te­men­te oggetto.

possibile baobabPos­si­bi­le si è impe­gna­to a soste­ne­re il cen­tro Bao­bab di via Cupa a Roma, che attra­ver­so il sosten­ta­men­to ali­men­ta­re ed uma­no, atti­vi­tà ludi­che per bam­bi­ni, cor­si di lin­gua e sera­te dan­zan­ti in stra­da, resti­tui­sce, sep­pur per bre­vi istan­ti, sere­ni­tà e nor­ma­li­tà alle per­so­ne in viag­gio ver­so le loro fami­glie o la loro vita. Se vole­te dar­ci una mano, vi aspet­tia­mo ai nostri ban­chet­ti per una rac­col­ta di beni di pri­ma neces­si­tà, in sup­por­to alle atti­vi­tà del cen­tro e alla sus­si­sten­za dei suoi ospiti:

Gio­ve­dì 7, Mer­co­le­dì 13 e Gio­ve­dì 14 Luglio dal­le 19 alle 22 in Piaz­za del­l’Im­ma­co­la­ta a San Loren­zo migra­te, con noi, ver­so una comu­ni­tà sana!

Duran­te quel­la stes­sa not­te, abbia­mo rac­con­ta­to la bel­la sto­ria di Yusra Mar­di­ni, la ragaz­za siria­na che, imbar­ca­ta­si lo scor­so ago­sto 2015 dal­la Tur­chia per la Gre­cia, ha sospin­to a nuo­to per tre ore con la sorel­la ed un’al­tra loro com­pa­gna la bar­ca sul­la qua­le navi­ga­va, che sta­va imbar­can­do acqua, fino a por­ta­re tut­ti i natan­ti in sal­vo sul­le spiag­ge di Lesbo. Rifu­gia­ta in Ger­ma­nia, a distan­za di un anno, Yusra par­te­ci­pe­rà alle Olim­pia­di di Rio2016.

Abbia­mo anche sve­la­to un po’ di veri­tà, di come i nostri cit­ta­di­ni sia­no in real­tà mol­to aper­ti nei con­fron­ti dei migran­ti quan­do si avvi­ci­na­no a loro, li guar­da­no negli occhi e sco­pro­no che non sono nume­ri o capri espia­to­ri, ma per­so­ne. È così che nasce, inar­re­sta­bi­le, la voglia di far par­te di una comu­ni­tà final­men­te allar­ga­ta dove è pos­si­bi­le esse­re uni­ti e, con­se­guen­te­men­te, sicu­ri. Attual­men­te, ci rac­con­ta­no il mon­do divi­so in cit­ta­di­ni di serie A e di serie B: un occi­den­ta­le, con il suo pas­sa­por­to, può pren­de­re un aereo in qual­sia­si dire­zio­ne; la mag­gior par­te degli altri esse­ri uma­ni è inve­ce costret­ta a per­cor­si infi­ni­ti, irra­gio­ne­vo­li, atro­ci e — trop­po spes­so — mortali.

Il tro­var­ci momen­ta­nea­men­te e casual­men­te a far par­te del pri­mo pri­vi­le­gia­to grup­po non deve far­ci chiu­de­re nel nostro ste­ri­le orti­cel­lo: c’è mol­to da fare per cam­bia­re le cose, e cam­biar­le insie­me è dav­ve­ro pos­si­bi­le.

Comi­ta­to Pos­si­bi­le “Poe­ti Socia­li” di Roma

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

I padroni dicono di no a tutto. E per questo scioperiamo.

La stra­te­gia del capi­ta­li­smo è quel­la di ato­miz­za­re le riven­di­ca­zio­ni, met­ter­ci gli uni con­tro gli altri, indi­vi­dua­re un nemi­co invi­si­bi­le su cui svia­re l’attenzione, sosti­tui­re la lot­ta col­let­ti­va con tan­te lot­te indi­vi­dua­li che, pro­prio per que­sto, sono più debo­li e più faci­li da met­te­re a tacere.
Ma la gran­de par­te­ci­pa­zio­ne allo scio­pe­ro del 13 dicem­bre dimo­stra che la dimen­sio­ne col­let­ti­va del­la nostra lot­ta, del­le nostre riven­di­ca­zio­ni, non è perduta.