Il comitato Università Bologna di Possibile ha deciso di presentarsi alla cittadinanza con un dibattito sulla riforma costituzionale del governo Renzi e sul referendum confermativo. La scelta non è casuale: l’idea è nata da uno dei ragazzi iscritti al comitato, studente di giurisprudenza, ed è stata subito accolta con entusiasmo.
Perché un dibattito? Perché quando si tratta il tema della riforma più delicata di tutte, quella che delinea le regole del potere politico legislativo e dei suoi equilibri, è fondamentale portare a sintesi le diverse posizioni in campo. Per rispondere ad una riforma sbagliata, frutto di compromessi al ribasso e della convenienza politica contingente, serve una contro-proposta corale e lungimirante.
L’idea che, per curare la democrazia rappresentativa e ridare forza alla politica, si debba agire sulle infrastrutture, sull’architettura costituzionale, accentrando il potere e tagliando linearmente (come fossero solo un costo) i luoghi della rappresentanza, quando invece il nostro problema è la scarsa qualità dell’offerta politica ed il basso livello di responsabilità di ciascuno nei confronti della collettività, è non solo sbagliata ma rischiosa dal punto di vista della tenuta democratica.
Questo governo dimostra nuovamente che non intende cambiare l’Italia profondamente, ma semplicemente si accontenta di gestire l’esistente, prendendo atto delle sue degenerazioni, in ogni campo e settore.
Un intento conservatore per eccellenza, più che riformatore. Non si intende più realizzare il disegno programmatico voluto dai padri costituenti, che per tanti aspetti è ancora una prospettiva lontana, ci si arrende furbescamente ai mali del paese per trarne vantaggio.
Coloro che interverranno all’iniziativa sono gli esponenti di alcune delle più importati organizzazioni che si sono espresse in maniera critica nei confronti della modifica costituzionale portata avanti dall’attuale esecutivo: il nostro Andrea Pertici, il professor Carlo Galli, oggi deputato di Sinistra Italiana, e Danilo Barbi, responsabile delle politiche per lo Sviluppo della segreteria nazionale della CGIL.
Ed alla protesta uniremo la proposta, a partire da quella di Possibile, mescolando i punti di vista per arricchirli, tutti insieme.
Dunque vi aspettiamo, sabato 19 marzo a partire dalle 10.30 presso la sala Teatro del circolo Giuseppe Dozza, in via San Felice 11/c a Bologna.
Francesco Ciancimino — Portavoce del comitato Università Possibile di Bologna