L’emergenza ambientale a Siderno e nella Locride: il caso BP

Il tema del rispetto dell’ambiente e la tutela della saluta pubblica non possono essere più posti ai margini dell'agenda politica, ma devono assumere un ruolo centrale, così come la partecipazione, la trasparenza, il coinvolgimento di una comunità devono costituire la prassi che obblighi gli enti competenti a non tergiversare. Il tempo è scaduto.

[vc_row][vc_column][vc_column_text css=”.vc_custom_1498744333146{margin-top: 20px !important;}”][/vc_column_text][vc_column_text]La fab­bri­ca BP, che pro­du­ce­va com­po­nen­ti chi­mi­ci per uso far­ma­ceu­ti­co, ini­zia la pro­pria atti­vi­tà il 25 otto­bre 1979 a Sider­no (Reg­gio Cala­bria) e lavo­ra inin­ter­rot­ta­men­te fino al 5 novem­bre 1994, data in cui scop­pia un reat­to­re inter­no. La strut­tu­ra ven­ne sot­to­po­sta a seque­stro e le si impo­se la ces­sa­zio­ne del­le atti­vi­tà per due anni.

L’a­rea avreb­be dovu­to esse­re boni­fi­ca­ta entro il 1996, per con­sen­ti­re alla fab­bri­ca chi­mi­ca di ripren­de­re la pro­pria rego­la­re atti­vi­tà, eve­nien­za poi non veri­fi­ca­ta­si a cau­sa di situa­zio­ni debi­to­rie da par­te del­la socie­tà. Pro­prio quell’anno ven­ne pre­sen­ta­ta un’istanza di fal­li­men­to poi con­cre­tiz­za­ta nel 1999, quan­do la socie­tà ven­ne dichia­ra­ta defi­ni­ti­va­men­te fal­li­ta.

Il giu­di­ce dele­ga­to al fal­li­men­to dispo­se l’inventario dei beni, ope­ra­zio­ne che richie­se cir­ca tre anni e mez­zo in segui­to ai qua­li, su istan­za dei cit­ta­di­ni, i Cara­bi­nie­ri effet­tua­ro­no un sopral­luo­go che evi­den­ziò la neces­si­tà di boni­fi­ca­re e met­te­re in sicu­rez­za l’intera area.

In quel­lo stes­so 2003 ven­ne dele­ga­to l’allora Com­mis­sa­rio Regio­na­le per l’emergenza ambien­ta­le a indi­re una gara d’appalto per met­te­re in sicu­rez­za l’area. La socie­tà vin­ci­tri­ce dichia­rò che avreb­be com­ple­ta­men­te boni­fi­ca­to il sito per un impor­to pari a 550.000 € ma, una vol­ta giun­ti sul posto, si rese con­to che la cifra desti­na­ta all’operazione era insuf­fi­cien­te.

Que­sta situa­zio­ne di stal­lo per­du­rò fino al 2005, quan­do l’ufficio tec­ni­co del comu­ne, d’accordo con i cre­di­to­ri, avan­zò alla socie­tà Locri­de Ambien­te la richie­sta di boni­fi­ca­re par­te dell’area. Invia­ti alcu­ni dei fusti peri­co­lo­si allo smal­ti­men­to spe­cia­le, le suc­ces­si­ve vicen­de poli­ti­che del­la cit­tà non garan­ti­ro­no di pro­se­gui­re con i lavo­ri appe­na ini­zia­ti e il sito rima­se depo­si­to non sor­ve­glia­to di 900 ton­nel­la­te – quan­ti­tà pre­sun­ta ma vero­si­mi­le — di rifiu­ti per altri die­ci anni. Nei “Labo­ra­to­ri BP”, ubi­ca­ti in loca­li­tà Pan­ta­niz­zi di Sider­no, riman­go­no da rimuo­ve­re cen­ti­na­ia di ton­nel­la­te di rifiu­ti peri­co­lo­si e dai con­te­ni­to­ri si sono veri­fi­ca­te fuo­riu­sci­te di mate­ria­le alta­men­te tos­si­co e nocivo.

L’attuale ammi­ni­stra­zio­ne comu­na­le, con­sa­pe­vo­le di que­sta cri­ti­ci­tà, ha richie­sto uffi­cial­men­te alla Regio­ne l’intervento per la boni­fi­ca del sito. Non è suc­ces­so pra­ti­ca­men­te nul­la da quel­la data, se non visi­te con l’obiettivo di pre­di­spor­re “tavo­li” dell’assessore regio­na­le all’ambiente.

Per la gra­vi­tà del­la situa­zio­ne, per esse­re par­te di una rea­zio­ne del­la cit­ta­di­nan­za rispet­to a que­sta e ad altre emer­gen­ze ambien­ta­li che riguar­da­no la pos­si­bi­le con­ta­mi­na­zio­ne di fal­de acqui­fe­re e il trat­ta­men­to dei rifiu­ti, rite­nia­mo, insie­me al Comi­ta­to di Pos­si­bi­le “Costa dei Gel­so­mi­ni”, che sia neces­sa­rio offri­re tut­to il soste­gno ai cit­ta­di­ni di Sider­no e limi­tro­fi che si stan­no orga­niz­zan­do per costrin­ge­re la Regio­ne Cala­bria e il gover­no nazio­na­le ad inse­ri­re l’a­rea ex BP tra quel­le da boni­fi­ca­re in bre­vis­si­mo tem­po.

Con­si­de­ra­to che si atten­de una solu­zio­ne da mol­ti anni, la mani­fe­sta­zio­ne che si ter­rà a Sider­no saba­to 8 luglio, a par­ti­re dal­le 11, rico­pre signi­fi­ca­ti di risve­glio civi­le; il risve­glio sarà uti­le anche per pro­vo­ca­re gli enti pre­po­sti su altre emer­gen­ze, tut­te con­cen­tra­te nel ter­ri­to­rio sider­ne­se ma che riguar­da­no l’in­te­ro com­pren­so­rio locrideo.

Il tema del rispet­to dell’ambiente e la tute­la del­la salu­ta pub­bli­ca non pos­so­no esse­re più posti ai mar­gi­ni del­l’a­gen­da poli­ti­ca, ma devo­no assu­me­re un ruo­lo cen­tra­le, così come la par­te­ci­pa­zio­ne, la tra­spa­ren­za, il coin­vol­gi­men­to di una comu­ni­tà devo­no costi­tui­re la pras­si che obbli­ghi gli enti com­pe­ten­ti a non ter­gi­ver­sa­re. Il tem­po è scaduto.

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