Circa una settimana fa, a Peschiera Borromeo, Comune alle porte di Milano di circa 24mila cittadini, si sono verificati due eventi importanti che non possono essere tralasciati.
Per la prima volta in città, è stata eletta una sindaca donna, Caterina Molinari, 33 anni, mamma, ingegnere con un lavoro in una multinazionale dell’energia. Inoltre, non sarà più il PD ad amministrare la città, sconfitto dalla coalizione delle liste civiche “Peschiera Riparte” e “Peschiera Bene Comune”.
Al primo turno Molinari ha ricevuto il 34,1% dei consensi contro il 28,91% dell’ex sindaco Pd Luca Zambon. Al secondo turno la vittoria è stata schiacciante con il 65,38%. Senza entrare troppo nello specifico, già nei primi mesi della gestione Zambon, che vinse le elezioni del 2014 con il 60% dei consensi, le cose non giravano bene; il primo a farne le spese fu Marco Righini, ex assessore PD, dimissionato per “assenteismo”. Poco alla volta, le reali problematiche interne alla giunta comunale iniziarono a venire alla luce e altri due assessori, in quota PD, si dimisero dall’incarico: Caterina Molinari (allora assessore alla “cultura, sport, associazioni e pari opportunità”) e Danilo Perotti; le motivazioni di tale gesto erano chiare a tutti: il sindaco Zambon non stava più portando avanti il progetto presentato in campagna elettorale, per intraprendere un percorso condiviso solo con alcuni eletti senza sentire ragioni né cercare soluzioni con gli altri. Ma soprattutto vennero a galla alcune questioni urbanistiche, condotte all’insaputa degli assessori del PD.
Una delle conseguenze di tali eventi, fu, tra l’altro, una spaccatura del PD locale: alcuni degli iscritti restituirono la tessera come gesto di protesta nei confronti di un partito che, sia a livello nazionale che territoriale, non si dimostrava coerente rispetto alle parole e ai programmi di un tempo.
Lo strappo definitivo avvenne nel dicembre 2015: le incongruenze erano ormai troppo evidenti per amministrare la città: nel consiglio del 30 novembre apparve chiaro che il sindaco non aveva più la maggioranza e il 4 dicembre 9 consiglieri su 16 (in blocco) hanno fatto cadere la giunta, dando così il via ad una nuova era per la città. Per la cronaca, tra i “rivoluzionari” figurava anche la “Possibilista” Antonella Parisotto, ex presidente del consiglio comunale.
Soprassediamo sulle accuse di irresponsabilità mosse dal PD verso chi ha avuto il coraggio di ammettere che la città in quella situazione non poteva avere futuro.
Dopo alcuni mesi di commissariamento del Comune, arriva il momento di cambiare rotta e così i nostri ex assessori e consiglieri comunali (ed ex-PD), decidono di intraprendere un nuovo percorso fondato su ascolto, condivisione e partecipazione attiva. La campagna elettorale di “Peschiera Riparte” e “Peschiera Bene Comune” ha inizio! Banchetti, incontri, serate, discussioni, presentazioni, scambi d’idee, ascolto della gente, visita delle frazioni. La campagna a Peschiera è sul campo per Caterina e il suo gruppo.
Ad una settimana dalle elezioni, il “Fatto Quotidiano” pubblica un articolo che delinea un quadro più approfondito sul pasticcio PD di Zambon.
La battaglia elettorale non era facile: l’ex-sindaco Zambon non voleva in alcun modo perdere la città, ma il duro lavoro ha premiato e il 19 Giugno Caterina Molinari è diventata sindaca (prima donna ad amministrare Peschiera Borromeo)! Del nuovo staff fa parte Antonella Parisotto, di Possibile, con il ruolo di assessore per i “servizi alla persona e alla famiglia, pari opportunità, fundraising”.
Un’ultima considerazione: le esperienze politiche e di impegno civile dei candidati e sostenitori delle liste civiche sono molto variegate e i cittadini con il loro voto hanno preferito appoggiare un progetto partito dal basso piuttosto che affidarsi ai brand dei partiti e alle formazioni nazionali. Se i nuovi amministratori saranno in grado di amministrare come si deve la città anche i cittadini torneranno ad avere fiducia nella politica locale.
Il Comitato Primavera Possibile è stato a fianco di questa esperienza, lasciando però molto spazio ad un laboratorio politico, basato sul confronto e sulla progettualità. Il Pd, come succede a livello nazionale, ha sperperato un vero patrimonio di voti, e sembra non capire che le proprie scelte e i comportamenti sono la causa di tutto ciò. Ma non sempre il corso della storia va a favore dei più forti e Peschiera Borromeo ne è un esempio lampante.