Oggi la Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva la Legge in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati.
L’Italia — finalmente e con grave ritardo — da’ piena attuazione alla Convenzione di New York del 1989 sui diritti del fanciullo, ratificata dal nostro paese nel 1991, costruita intorno al superiore interesse del minore.
Secondo il Ministero dell’Interno al 28 febbraio 2017 i minori stranieri soli presenti e censiti sono oltre 15.000 e provengono prevalentemente da Egitto, Gambia, Albania, Nigeria, Guinea, Eritrea, Costa d’Avorio e Bangladesh.
La nuova legge disegna un quadro completo di tutela, disciplinando il divieto di respingimento, l’accertamento dell’età anagrafica, l’accoglienza, le indagini familiari, l’affidamento familiare, il rimpatrio assistito, l’assistenza legale, la tutela dei minori richiedenti asilo e vittime di tratta.
È un provvedimento cui abbiamo concretamente contribuito, proponendo, tra gli altri, un emendamento all’art. 8 in materia di rimpatrio assistito e volontario, che in prima lettura è stato approvato dalla Camera ed è rimasto nel testo approvato dal Senato. Il nostro emendamento, suggerito dall’ASGI, associazione di studi giuridici sull’immigrazione, circonda di robuste tutele la delicata fase della decisione di rimpatrio, rendendo praticabile la misura solo se il ricongiungimento coi familiari nel paese d’origine corrisponda al superiore interesse del minore, sia adottata dal Tribunale per i Minorenni, previa audizione dello stesso minore e del tutore e acquisita la relazione dei servizi sociali.
Oltre all’emendamento in materia di rimpatrio è stato approvato il nostro ordine del giorno che impegna il Governo ad assicurare agli enti locali le risorse necessarie perché all’accoglienza in struttura sia sempre preferito l’affido familiare.
La tutela dei minori, italiani e stranieri, è una delle mie ragioni di vita e l’oggetto del mio impegno umano, professionale e politico da anni.
Oggi che ho il privilegio di essere pro tempore deputato della Repubblica, il fatto che una legge dello Stato abbia l’impronta di questo mio impegno mi commuove e rafforza ulteriormente la mia militanza per la tutela dei diritti dei più deboli.