L’ipocrisia del ministro Lorenzin (e del Governo) sulla Cannabis

Nel­le ulti­me 48 ore abbia­mo assi­sti­to ad un pes­si­mo ten­ta­ti­vo del­la mini­stra Loren­zin di rein­tro­dur­re, di fat­to, la nor­ma­ti­va sul­la can­na­bis del­la Fini-Gio­va­nar­di abro­ga­ta recen­te­men­te dal­la Con­sul­ta. E quel che è peg­gio è che tut­to que­sto è avve­nu­to nel segre­to di un con­si­glio dei mini­stri (e non in par­la­men­to, come si con­ver­reb­be, per temi di que­sta por­ta­ta) dove, a quan­to ripor­ta­no oggi diver­si gior­na­li, ci sareb­be sta­to un duris­si­mo scon­tro con il Guar­da­si­gil­li, Orlan­do, che per nostra for­tu­na si è for­te­men­te oppo­sto alla pro­po­sta del­la tito­la­re del dica­ste­ro del­la sanità.

La Loren­zin ha pro­va­to ad effet­tua­re un vero e pro­prio “col­po di mano”, riscri­ven­do di fat­to, e tra­mi­te decre­to, la nor­ma­ti­va sugli stu­pe­fa­cen­ti, toglien­do nuo­va­men­te la dif­fe­ren­zia­zio­ne tra dro­ghe leg­ge­re e pesan­ti, ogget­to del­la sen­ten­za del­la Con­sul­ta. Que­sto ave­va fat­to subi­to esul­ta­re i nostri (sigh) allea­ti di gover­no, come Gio­va­nar­di, o di rifor­me (sigh di nuo­vo) come Gaspar­ri, che han­no visto nel­la pro­po­sta del mini­stro, l’affermazione del­le loro con­vin­zio­ni proibizionistiche. 

È bene a que­sto pun­to ricor­da­re, a bene­fi­cio di tut­ti, che anche la stes­sa ONU dopo decen­ni di atteg­gia­men­ti e legi­sla­zio­ni proi­bi­zio­ni­sti­che, si stia negli ulti­mi tem­pi con­vin­cen­do che mol­to pro­ba­bil­men­te que­ste sono sta­te alme­no con­cau­se del pro­ble­ma dro­ga, e che sia inve­ce arri­va­to il momen­to di met­te­re in atto poli­ti­che diver­se, di depe­na­liz­za­zio­ne com­ple­ta, di spe­ri­men­ta­zio­ne, di ridu­zio­ne del dan­no e di lega­liz­za­zio­ne. Per­ché l’approccio proi­bi­zio­ni­sti­co ha dimo­stra­to tut­ta la sua inu­ti­li­tà e dan­no­si­tà sot­to qual­sia­si livel­lo di ana­li­si lo si voglia stu­dia­re, da quel­lo di vista socia­le, sani­ta­rio, giu­di­zia­rio e car­ce­ra­rio, ed è quin­di arri­va­to il momen­to di valu­ta­re meto­do­lo­gie alter­na­ti­ve di approc­cio, appunto.

E sem­pre per com­ple­tez­za di infor­ma­zio­ne, non si può dimen­ti­ca­re di cita­re le recen­ti ini­zia­ti­ve inter­na­zio­na­li di lega­liz­za­zio­ne del­la can­na­bis anche per uso ricrea­ti­vo ( e non sol­tan­to medi­co, di cui non dovrem­mo nem­me­no discu­te­re) come quel­le del Colo­ra­do o del­lo sta­to di Washing­ton negli USA, quel­la dell’Uruguay in suda­me­ri­ca o quel­le olan­de­si, spa­gno­le e por­to­ghe­si in Euro­pa. Dove sep­pur con meto­do­lo­gie e solu­zio­ni legi­sla­ti­ve diver­se, que­sto diver­so approc­cio è sta­to mes­so già in atto, e dove si sta riscon­tran­do che i bene­fi­ci, socia­li, eco­no­mi­ci e giu­di­zia­ri, sono infi­ni­ta­men­te supe­rio­ri ai pochi svantaggi?

Da ini­zio legi­sla­tu­ra sono sta­te pre­sen­ta­te già due pro­po­ste di leg­ge da espo­nen­ti del PD (oltre ad un’altra di Farina/SEL) per la depe­na­liz­za­zio­ne del­la can­na­bis da Man­co­ni al sena­to e per la lega­liz­za­zio­ne del­la can­na­bis e dei suoi deri­va­ti, da Civa­ti alla Came­ra, sot­to­scrit­te da mol­ti par­la­men­ta­ri, a dimo­stra­re che il dibat­ti­to nel par­ti­to demo­cra­ti­co è aper­to ed alla ricer­ca di una solu­zio­ne legi­sla­ti­va diver­sa da quel­la proi­bi­zio­ni­sti­ca adot­ta­ta negli ulti­mi ven­ti anni in Ita­lia. Sem­bra che tut­to que­sto non sia sta­to sta­to abba­stan­za per la nostra mini­stra, che ave­va evi­den­te­men­te a cuo­re solo la pro­pria par­te poli­ti­ca, ed il con­sen­so per la stes­sa (che sem­bra esse­re rima­sta l’unica poli­ti­ca­men­te schie­ra­ta ver­so un proi­bi­zio­ni­smo tout cour), e si era altret­tan­to evi­den­te­men­te dimen­ti­ca­ta di far par­te di un gover­no di “coa­li­zio­ne” o di “stret­te inte­se” e che quin­di ci sareb­be dovu­to esse­re quan­to­me­no un con­fron­to con le altre par­ti poli­ti­che che lo compongono.

La nor­ma­ti­va sugli stu­pe­fa­cen­ti, come altri argo­men­ti, tipo i dirit­ti civi­li del­le cop­pie omo­ses­sua­li, lo ius soli, la leg­ge 40, sono sol­tan­to alcu­ni dei pun­ti che fan­no risal­ta­re agli occhi di tut­ti l’estrema ete­ro­ge­nei­tà del­le posi­zio­ni che esi­sto­no in que­sto gover­no, e che ren­do­no di fat­to impos­si­bi­le un inter­ven­to “defi­ni­ti­vo” sul­le que­stio­ni di cui sopra ; lo scon­tro avve­nu­to in Cdm tra la Loren­zin e Orlan­do rischia quin­di di esse­re sol­tan­to il pri­mo di una lun­ga serie, ed il rischio è quel­lo che que­sti argo­men­ti ven­ga­no usa­ti come con­tro­par­ti­ta per altri, dimen­ti­can­do­si del­le esi­gen­ze del­la socie­tà, ma tenen­do con­to sol­tan­to degli inte­res­si poli­ti­ci di una par­te o dell’altra.

Mi pia­ce­reb­be a que­sto pun­to capi­re qua­le sia esat­ta­men­te la posi­zio­ne del Pre­si­den­te Ren­zi a pro­po­si­to, visto che le sue dichia­ra­zio­ni  a riguar­do, sono sta­te spes­so fumo­se e poco chia­re, e che lo stes­so Ren­zi il 7 Gen­na­io scor­so ave­va dichia­ra­to “pri­ma cam­bia­mo que­sta leg­giac­cia” (cfr. Fini-Gio­va­nar­di). Ades­so, che la “leg­giac­cia” è sta­ta di fat­to can­cel­la­ta dal­la Con­sul­ta, la tito­la­re del dica­ste­ro del­la salu­te del gover­no che lei pre­sie­de, ten­ta di ripri­sti­nar­la, lei cosa ne pen­sa caro Renzi?

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