L’attacco di Gasparri al reparto di endocrinologia dell’Ospedale Careggi è l’ennesima mossa per delegittimare, isolare e privare le persone trans* dei diritti basilari. L’azione di questo governo si rivela sempre più persecutoria nei confronti della comunità LGBT e mira a colpire in particolar modo le fasce più vulnerabili, come i minori trans*.
Al Careggi è presente una equipe medica che, come previsto da determina AIFA, è strutturata con le figure professionali necessarie a occuparsi della presa in carico dei minorenni. Sono tantissime le famiglie che in questi anni sono state accompagnate in questi percorsi affermativi.
Gli studi dimostrano che i giovani che sono in trattamento con la triptorelina sono meno esposti a depressione, pensieri suicidari, comportamenti autolesionisti, disturbi alimentari. L’accesso a questi farmaci è dunque salvavita.
L’ispezione richiesta da Gasparri alimenta il clima da caccia alle streghe nei confronti delle persone trans* e delle loro famiglie, e vuole gettare un’ombra sulle terapie e il personale medico che le somministra. Una campagna di odio e sospetto senza basi scientifiche e che strumentalizza la mancanza di informazioni e di formazione sul tema. I medicinali bloccanti sono sperimentati e ritenuti sicuri a livello internazionale, con effetti studiati e noti, reversibili e con limiti di utilizzo molto precisi. Non sono distribuiti come caramelle.
È in corso un odioso tentativo di approfittare della preoccupazione e della disinformazione del pubblico per creare un clima di sospetto, panico e ostilità al servizio attraverso la solita becera propaganda che vediamo all’opera ogni volta che l’identità di genere si affaccia al dibattito pubblico.
Invece di mettere sulla graticola famiglie e medici, perché Gasparri non si chiede perché in Italia ci siano solo due centri di endocrinologia in grado di prendere in carico le persone trans*? Perché è questo che ci chiediamo noi: perché le persone sono costrette a spostarsi, anche di molti chilometri, e con loro le loro famiglie, per avere accesso alle terapie di cui hanno bisogno? Perché il diritto alla salute, già messo a repentaglio dai tagli alla sanità pubblica, è ulteriormente in discussione per le persone trans*? Perché di questo si tratta, della negazione di un diritto basilare e costituzionale, quello alla salute che è anche benessere, che l’accanimento di Gasparri cerca di ostacolare ulteriormente. Il diritto alla salute delle persone minori trans* deve essere garantito, molto più di quanto non sia ora, non ristretto fino a essere negato. Da anni ci battiamo per una maggiore formazione del personale socio sanitario e per una educazione al rispetto delle differenze. Questo chiediamo, invece di minare la professionalità del personale medico e di cancellare le storie di vita di tanti ragazzi e ragazze trans* che con le loro famiglie devono combattere contro dei mostri che altri hanno creato.
Gianmarco Capogna
Christian Cristalli
Francesca Druetti