L’uguaglianza, in tutte le sue forme, come motore del cambiamento nella società: questa è sin dalla sua fondazione la raison d’etre di Possibile. E non esiste battaglia di uguaglianza più urgente di quella che chiamiamo “questione maschile” (non femminile, perché in questo Paese i problemi ce li hanno i maschi).
Una questione sottovalutata, o persino derisa (ricordiamo tutti le simpatiche parole di Luciana Littizzetto verso la nostra iniziativa sulla tampon tax), certamente ignorata da larga parte della nostra classe dirigente, politica e non.
Siamo lieti che, probabilmente con l’approssimarsi dell’8 marzo, ci sia stata in questi giorni una rinnovata (o del tutto nuova) attenzione verso questi temi, ma ci auguriamo che i riflettori continuino a essere puntati su questa enorme contraddizione della nostra società anche il 9, il 10, l’11 marzo e tutto il resto dell’anno.
Per questo non solo anche noi sosteniamo lo sciopero de #lottomarzo promosso da NonUnaDiMeno, e rilanciamo con #lottocontinua, perché sia 8 marzo tutto l’anno e per dare un diritto in più a ciascuna, sempre.
Un sostegno che non è solo formale, una battaglia che non intendiamo nutrire solo di annunci, ma che portiamo avanti con le nostre proposte concrete, a partire dalla parità salariale, quella pink tax di cui ora tutti parlano, e che vogliamo sia tema centrale anche quando si parla di appalti e pubbliche concessioni e di sport professionistico.
A partire dalla piena e corretta applicazione della Legge 194, in un Paese che non garantisce un diritto fondamentale delle donne e le punisce quando il colpevole è lo Stato.
A partire dal contrasto alla violenza di genere, con l’istituzione di una commissione di vigilanza, per l’istituzione di un fondo per le vittime e i loro familiari e per il concreto supporto ai centri antiviolenza.
A partire da quella tampon tax che solo nel nostro Paese ha scatenato un’infantile ilarità, mentre nel resto dell’occidente è materia già affrontata o tema di serio dibattito.
A partire da battaglie che abbiamo in parte già vinto, come quella sulla proroga di “Opzione Donna”, su cui continueremo a vigilare in parlamento.
Questioni ancora aperte e in parte insolute, ma su cui non vogliamo cedere alla rassegnazione e non arretreremo di un millimetro, perché per Possibile l’8 marzo continua, 365 giorni l’anno.
Beatrice Brignone
Giuseppe Civati