L’Ulivo e il Salice Piangente

Nei momen­ti di sta­gna­zio­ne poli­ti­ca ritor­na sem­pre di moda gio­ca­re all’Uli­vo che fu. Un pas­sa­tem­po tra­di­zio­na­le che sem­bra ingo­lo­si­re non poco i quo­ti­dia­ni scar­ni che, in que­sti tem­po Gen­ti­lo­ni, devo­no accon­ten­tar­si dei dopo­scì di Sal­vi­ni o dei gril­li­ni da Davos per riem­pi­re gli spa­zi. E così basta che Pro­di ci dica che “l’e­spe­rien­za del­l’U­li­vo non è irri­pe­ti­bi­le” per dare com­bu­sti­bi­le all’al­tro che chie­de una sini­stra uni­ta con­tro i fasci­smi e il popu­li­smo e tut­to il soli­to resto, lo stes­so bro­do su cui Pisa­pia ha issa­to le vele.

Ma atten­zio­ne: gli stes­si incen­dia­ri teo­ri­ci del tut­ti insie­me sono gli stes­si che doma­ni scri­ve­ran­no di una sini­stra inca­pa­ce di disin­ca­gliar­si dal­l’eter­no dibat­ti­to sul rap­por­to con il Par­ti­to Demo­cra­ti­co e saran­no sem­pre loro a dir­ci che a sini­stra si discu­te trop­po di allean­ze e trop­po poco di con­te­nu­ti. Inne­sta­no il cir­co­lo vizio­so, lo con­dan­na­no, lo rim­pian­go­no, lo rein­ne­sta­no, lo ricon­dan­na­no e via così.

E fa nien­te se qual­cu­no ogni tan­to, som­mes­sa­men­te, pro­va a fare nota­re che quel­li era­no tem­pi in cui il cen­tro­si­ni­stra era di cen­tro­si­ni­stra dav­ve­ro e com­bat­te­va pro­prio per que­sto una visio­ne del mon­do così vici­na al cen­tro­si­ni­stra di oggi: sot­to­li­nea­re le dif­fe­ren­ze (soprat­tut­to quan­do non sono loro a far­lo) è un atteg­gia­men­to bol­la­to come schiz­zi­no­se­ria e fine del discorso.

Per­ché se l’U­li­vo che rim­pian­gia­mo è una coa­li­zio­ne che tie­ne a cuo­re i dirit­ti del lavo­ro, il supe­ra­men­to del­le dise­gua­glian­ze, un’Euro­pa dei popo­li, una rea­le pro­gres­si­vi­tà fisca­le, la lot­ta alla pover­tà, lo scio­gli­men­to dei lac­ci con le ban­che capa­ce di gua­da­gna­re la mag­gio­ran­za del Pae­se, beh, allo­ra il pro­get­to è di tut­ti, ma pro­prio tut­ti, da que­ste par­ti. Sen­za biso­gno di par­ti­co­la­ri sofismi.

Altri­men­ti l’U­li­vo è solo un Sali­ce. Piangente.

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Udine, 14 ottobre: in piazza per la Palestina

Abbia­mo appre­so con delu­sio­ne la scel­ta del Sin­da­co di Udi­ne di con­ce­de­re il patro­ci­nio, pre­ce­den­te­men­te nega­to, alla par­ti­ta Ita­lia — Israe­le che si dispu­te­rà a

Regionali Liguria, Conferenza stampa di presentazione lista Alleanza Verdi Sinistra con Orlando, Bonelli, Fratoianni, Druetti

Gio­ve­dì 3 otto­bre alle ore 11.30, a Geno­va nel­la sala del­lo Space4business in via­le Bri­ga­ta Bisa­gno 2/25, con Andrea Orlan­do, can­di­da­to Pre­si­den­te del­la Regio­ne Ligu­ria, Ange­lo Bonel­li, por­ta­vo­ce nazio­na­le di Euro­pa Ver­de; Fran­ce­sca Druet­ti, segre­ta­ria nazio­na­le di Pos­si­bi­le e Nico­la Fra­to­ian­ni segre­ta­rio nazio­na­le di Sini­stra Italiana.