L’umanità che non si arrende a Ventimiglia

Ventimiglia è un mondo complesso, in cui è possibile toccare con mano alcune delle innumerevoli contraddizioni caratteristiche della frontiera, vera generatrice di sofferenze, illegalità e marginalità. Difficile, se non impossibile, comprendere a fondo la situazione, specialmente in appena una settimana; come nell’agosto 2017, provo comunque a restituire qualche impressione a semplice scopo informativo, senza pretesa di esaustività.

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Ven­ti­mi­glia è un mon­do com­ples­so, in cui è pos­si­bi­le toc­ca­re con mano alcu­ne del­le innu­me­re­vo­li con­trad­di­zio­ni carat­te­ri­sti­che del­la fron­tie­ra, vera gene­ra­tri­ce di sof­fe­ren­ze, ille­ga­li­tà e mar­gi­na­li­tà. Dif­fi­ci­le, se non impos­si­bi­le, com­pren­de­re a fon­do la situa­zio­ne, spe­cial­men­te in appe­na una set­ti­ma­na; come nell’agosto 2017, pro­vo comun­que a resti­tui­re qual­che impres­sio­ne a sem­pli­ce sco­po infor­ma­ti­vo, sen­za pre­te­sa di esaustività.

Il cam­po del­la Cro­ce Ros­sa con­ta cir­ca 500 ospi­ti, ma il nume­ro di per­so­ne migran­ti pre­sen­ti in cit­tà è sce­so rispet­to agli anni pre­ce­den­ti, nono­stan­te non man­chi chi è costret­to a dor­mi­re in sta­zio­ne o all’aperto. L’afflusso dal comun­que fon­da­men­ta­le pun­to di rife­ri­men­to costi­tui­to dall’info point di via Ten­da 8, gesti­to da Progetto20k, è piut­to­sto bas­so e i pasti distri­bui­ti da Kesha Niya nel piaz­za­le davan­ti al cimi­te­ro comu­na­le sono pas­sa­ti da qual­che cen­ti­na­io a una cinquantina.

Le cau­se di una tale dimi­nu­zio­ne sono mol­te­pli­ci: tra di esse sicu­ra­men­te il calo degli sbar­chi in Ita­lia e i prov­ve­di­men­ti sem­pre più duri e inu­ma­ni, anche da par­te dell’amministrazione comu­na­le tar­ga­ta PD, con cui si pre­ten­de di affron­ta­re la situa­zio­ne: lo sgom­be­ro degli inse­dia­men­ti di for­tu­na lun­go le spon­de del Roja, l’installazione di reti metal­li­che per impe­di­re l’accesso al fiu­me, la chiu­su­ra del cen­tro di acco­glien­za del­la par­roc­chia di San­t’An­to­nio alle Gian­chet­te e la sosti­tu­zio­ne del pre­ce­den­te par­ro­co sono solo alcu­ni esempi.

Tra le nazio­ni più comu­ni di pro­ve­nien­za, oltre ai pae­si dell’Africa sub­sa­ha­ria­na fran­co­fo­na, alla Nige­ria, all’Eritrea e al Sudan, a dif­fe­ren­za dell’anno scor­so, vi sono Paki­stan e Afgha­ni­stan, segno che la rot­ta bal­ca­ni­ca è ben lon­ta­na dall’essere erme­ti­ca­men­te chiusa.

Con­ti­nua­no i perio­di­ci quan­to inu­ti­li e bef­far­di tra­sfe­ri­men­ti in bus pres­so gli hotspot del sud Ita­lia e i ser­ra­ti con­trol­li al con­fi­ne e nel­le sta­zio­ni di Ven­ti­mi­glia e Men­ton-Gara­van, che for­za­no le per­so­ne a rischia­re di mori­re per segui­re il loro pro­get­to di vita e favo­ri­sco­no la trat­ta di esse­ri uma­ni e le atti­vi­tà dei sem­pre più nume­ro­si pas­seur, a cui si è costret­ti a rivol­ger­si anche per riti­ra­re le poche deci­ne di euro invia­te dal­le fami­glie di ori­gi­ne. Le ragaz­ze e i ragaz­zi mino­ri sono colo­ro che sof­fro­no mag­gior­men­te la situa­zio­ne, tra costan­ti vio­la­zio­ni dei loro dirit­ti e gra­vis­si­mi casi di sfrut­ta­men­to ses­sua­le.

In un’Europa che non sem­bra esse­re cam­bia­ta dopo la pro­po­sta di rifor­ma del rego­la­men­to di Dubli­no vota­ta dal Par­la­men­to, ma di fat­to respin­ta dal Con­si­glio, è anco­ra pos­si­bi­le tro­va­re la for­za di lot­ta­re per la digni­tà del­le per­so­ne, ita­lia­ne o migran­ti, negli occhi scin­til­lan­ti di chi ha appe­na rice­vu­to la car­ta d’identità, nel sor­ri­so di chi rie­sce a supe­ra­re la fron­tie­ra, nel­la stret­ta di mano di chi si sen­te ascol­ta­to, nel­la for­za di don­ne mai dome e nell’energia ine­sau­ri­bi­le di bam­bi­ni splen­di­di, così come nel­la soli­da­rie­tà por­ta­ta da tan­te per­so­ne di tut­to il mon­do, con Delia del bar Hob­bit sem­pre in pri­ma fila (qui la rac­col­ta fon­di orga­niz­za­ta per soste­ne­re la sua attività).

Gli incon­tri che si fan­no a Ven­ti­mi­glia ti ricor­da­no in ogni istan­te che i migran­ti sono esse­ri uma­ni esat­ta­men­te come cia­scu­no di noi e aiu­ta­no a met­te­re a fuo­co l’articolo 2 del­la Costi­tu­zio­ne: “La Repub­bli­ca rico­no­sce e garan­ti­sce i dirit­ti invio­la­bi­li dell’uomo, sia come sin­go­lo, sia nel­le for­ma­zio­ni socia­li ove si svol­ge la sua per­so­na­li­tà, e richie­de l’adempimento dei dove­ri inde­ro­ga­bi­li di soli­da­rie­tà poli­ti­ca, eco­no­mi­ca e sociale.”

Gia­co­mo Negri (Pos­si­bi­le Milano)[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Mobilitiamoci contro il DDL Paura

Saba­to 16 novem­bre era­va­mo a Roma, in Sapien­za, per l’assemblea con­tro il ddl 1660, già ribat­tez­za­to ddl “Pau­ra”, o “Repres­sio­ne”, o “Unghe­ria”, a indi­ca­re dove

Il Governo Meloni sta indebolendo l’Università e la Ricerca

Il gover­no Melo­ni ha scel­to di ridur­re le spe­se per uni­ver­si­tà e ricer­ca, andan­do in con­tro­ten­den­za rispet­to alle poli­ti­che euro­pee, men­tre il costo del per­so­na­le e l’inflazione con­ti­nua­no a cre­sce­re, aggra­van­do le dif­fi­col­tà eco­no­mi­che degli ate­nei. Inol­tre, il nuo­vo sche­ma di distri­bu­zio­ne del FFO pre­mie­rà le uni­ver­si­tà in base ai risul­ta­ti del­la ricer­ca, ridu­cen­do le risor­se “pere­qua­ti­ve” desti­na­te a bilan­cia­re le disu­gua­glian­ze tra ate­nei, aumen­tan­do ulte­rior­men­te il diva­rio tra le università.