Flavio Tosi non ha letto la riforma e fa campagna per il Sì. L’unica ipotesi verosimile (a meno che non si voglia considerare Tosi uno stupido, cosa che non credo affatto) è questa.
Il sindaco di Verona ci chiede di provare «a pensare se qualcuno proponesse una riforma dei Comuni dove si votasse per due Consigli comunale» (ma perché? Ma che ipotesi campata per aria è?), in un sistema in cui «le delibere passano dall’uno all’altro e magari il sindaco in uno è in maggioranza in una in opposizione».
Non ci vuole, in realtà, un grande sforzo di immaginazione, perché la riforma Renzi-Boschi crea esattamente un’architettura istituzionale (e costituzionale) così fatta, dato che il futuro premier riceverà la fiducia dalla Camera dei Deputati, dove si costruirà una maggioranza politica artefatta grazie all’enorme premio di maggioranza assegnato dall’Italicum, mentre nel nuovo Senato (che non viene cancellato: le camere rimangono due, caro Tosi) potrà benissimo verificarsi che la maggioranza sia differente. Anzi: stando agli attuali sondaggi e alle attuali proiezioni, se votassimo domani con la riforma costituzionale vigente e con la legge elettorale vigente (entrambe volute in maniera fortissima dal Partito Democratico) avremmo una maggioranza alla Camera — e quindi un governo — a guida 5 stelle e un Senato in cui il Partito Democratico sarebbe determinante per la maggioranza. Pur non dovendo dare la fiducia, al Senato rimane il potere di richiamare a sé tutte le leggi approvate dalla Camera (per alcune è una facoltà, per altre è un obbligo): pensate che ciò verrà utilizzata come strategia ostruzionistica? Io non ho alcun dubbio.
«I cittadini direbbero: ma che riforma è?», prosegue Tosi.
E’ la stessa identica riforma per cui Tosi chiede di votare, ma forse non se ne è accorto.
E forse non si è accorto nemmeno di come funziona la Costituzione attuale, dato che sostiene che il sistema attuale prevede «due camere, dove il governo può essere in maggioranza in una e in minoranza nell’altra». Volevamo informare il sindaco Tosi che un governo senza maggioranza in entrambe le camere, nel sistema attuale, è un governo che non esiste.
Quindi: cosa prevede la riforma? La riforma prevede che il Senato rimanga e che perciò rimangano due camere con potere legislativo. Una di queste non sarà eletta dai cittadini, potrebbe avere una maggioranza differente rispetto all’altra, avrà potere di richiamo su tutte le leggi approvate dalla prima.
E a quel punto i cittadini direbbero: ma che riforma è?