Il «Manifesto» di Possibile e il «Manifesto» contro la disuguaglianza a confronto

Un’occasione di approfondimento e di confronto, perché alcune soluzioni coincidono, altre divergono, ma la soluzione di questa divergenza credo possa essere utile al dibattito pubblico, nel percorso verso la definizione di una proposta elettorale a sinistra, nel segno dell’uguaglianza.

[vc_row][vc_column][vc_column_text css=”.vc_custom_1506012264361{margin-top: 20px !important;}”][/vc_column_text][vc_column_text]Sabato 16 set­tem­bre 2017 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to il pro­prio «Mani­fe­sto» a Mila­no, dopo un lavo­ro di sei mesi, par­ti­to con la Costi­tuen­te del­le idee (Roma, feb­bra­io 2017) e pas­sa­to dai tavo­li tema­ti­ci del nostro Poli­ti­Camp (Reg­gio Emi­lia, luglio 2017).

Oggi, alla Came­ra dei depu­ta­ti, Mau­ri­zio Fran­zi­ni e Vin­cen­zo Visco (per Nens e Eti­cae­co­no­mia), in dia­lo­go con Roma­no Pro­di, han­no pre­sen­ta­to «Con­tro la disu­gua­glian­za: come e per­ché. Un Mani­fe­sto», che ripren­de, fin dal tito­lo, alcu­ni ele­men­ti che anche il Mani­fe­sto di Pos­si­bi­le (il cui sot­to­ti­to­lo è appun­to: «nel segno dell’uguaglianza») con­tem­pla e approfondisce.

La pro­po­sta è sem­pli­ce: met­tia­mo a con­fron­to i due «Mani­fe­sti» fin d’ora. Lo farà per noi Davi­de Sera­fin, con un appro­fon­di­men­to che nel­le pros­si­me ore met­te­re­mo a dispo­si­zio­ne del­la comu­ni­tà di Pos­si­bi­le e dei nostri interlocutori.

Pro­pon­go però a Fran­zi­ni e Visco un’occasione di appro­fon­di­men­to e di con­fron­to, per­ché alcu­ne solu­zio­ni coin­ci­do­no, altre diver­go­no, ma la solu­zio­ne di que­sta diver­gen­za cre­do pos­sa esse­re uti­le al dibat­ti­to pub­bli­co, nel per­cor­so ver­so la defi­ni­zio­ne di una pro­po­sta elet­to­ra­le a sini­stra, nel segno dell’ugua­glian­za.

 

Il com­men­to di Davi­de Serafin:

Non una ma le mol­te­pli­ci cau­se di disu­gua­glian­za che bloc­ca­no il nostro pae­se sono al cen­tro del mani­fe­sto poli­ti­co eco­no­mi­co pre­sen­ta­to oggi alla Came­ra da Vin­cen­zo Visco, pre­si­den­te del NENS, affian­ca­to dal­l’ex pre­si­den­te del Con­si­glio Roma­no Pro­di, e dal pro­fes­sor Mau­ri­zio Fran­zi­ni. Un docu­men­to soli­do, soste­nu­to dal­l’e­vi­den­za del­la ricer­ca e dal dato sta­ti­sti­co. Un lavo­ro che evi­den­te­men­te ci pia­ce, che con­tie­ne mol­ti dei temi da noi trat­ta­ti, che si inse­ri­sce a cor­ro­bo­ra­re e ali­men­ta­re ulte­rior­men­te le pro­po­ste del Mani­fe­sto di Pos­si­bi­le.

Comin­cian­do da una pun­tua­le dichia­ra­zio­ne di inten­ti («Un Mani­fe­sto è uno stru­men­to asser­ti­vo e, in qual­che modo, di par­te ma fon­da­to su soli­di argo­men­ti»), il docu­men­to elen­ca 28 inter­ven­ti o poli­ti­che che potreb­be­ro cor­reg­ge­re la situa­zio­ne attua­le. Un elen­co cer­ta­men­te «non com­ple­to», scri­vo­no gli auto­ri, ma che indi­ca la stra­da da per­cor­re­re.

Le ven­tot­to pro­po­ste pas­sa­no dal­la rifor­ma del­le isti­tu­zio­ni eco­no­mi­che glo­ba­li («supe­ra­re la ban­ca uni­ver­sa­le, rifor­ma­re il siste­ma finan­zia­rio») che richie­de cer­ta­men­te un con­sen­so inter­na­zio­na­le lun­gi dal­l’es­se­re rite­nu­to fat­ti­bi­le nel bre­ve perio­do, a solu­zio­ni di buon sen­so e pra­ti­ca­bi­li, come l’in­tro­du­zio­ne del red­di­to mini­mo garan­ti­to, la revi­sio­ne del­l’im­po­sta sul red­di­to del­le per­so­ne fisi­che, il con­tra­sto all’e­va­sio­ne e all’e­lu­sio­ne fisca­le, del­le qua­li abbia­mo pro­dot­to ampia e appro­fon­di­ta ela­bo­ra­zio­ne nei sei mesi del­la Costi­tuen­te del­le Idee. Due diver­se trat­ta­zio­ni che però giun­go­no alla mede­si­ma con­clu­sio­ne: la disu­gua­glian­za è tal­men­te mani­fe­sta, in que­sto pae­se, che ci sareb­be da stu­pir­si se non fos­se il tema prin­ci­pe del­la pros­si­ma cam­pa­gna elet­to­ra­le.

Ora che i docu­men­ti ‘sce­si in cam­po’ sono due, la discus­sio­ne cir­ca l’u­ni­tà a sini­stra può final­men­te lascia­re il lido del­le chiac­chie­re e migra­re ver­so la con­cre­tez­za del­la pro­po­sta. Ver­so ciò che ci uni­sce vera­men­te, la lot­ta con­tro l’in­giu­sti­zia. Eco­no­mi­ca, socia­le, ambien­ta­le, politica.

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