Matteo Salvini e le bufale — La top ten 2018 di #Antivirus

Quest'anno Matteo Salvini, prima e dopo essere entrato al Viminale da Ministro-Vicepremier, si è lungamente prodigato in una personalissima campagna elettorale permanente fatta d'odio, bufale, distorsione della realtà e storytelling nazionalpopolare.

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Que­st’an­no Mat­teo Sal­vi­ni, pri­ma e dopo esse­re entra­to al Vimi­na­le da Mini­stro-Vice­pre­mier, si è lun­ga­men­te pro­di­ga­to in una per­so­na­lis­si­ma cam­pa­gna elet­to­ra­le per­ma­nen­te fat­ta d’o­dio, bufa­le, distor­sio­ne del­la real­tà e sto­ry­tel­ling nazio­nal­po­po­la­re.

Nel 2018 ha avu­to modo e tem­po di pole­miz­za­re, attac­ca­re o pren­der­se­la con Mal­ta, con la Fran­cia, la Ger­ma­nia, con l’Eu­ro­pa, Bru­xel­les, Stra­sbur­go, i ‘Pote­ri For­ti’, Macron, Mer­kel, Junc­ker, Mosco­vi­ci, Di Maio, Ren­zi, Fla­vio Tosi, Assel­born (Mini­stro degli Este­ri del Lus­sem­bur­go), Soros, Mim­mo Luca­no, Spa­ta­ro, Boe­ri, Mat­ta­rel­la, Vir­gi­nia Rag­gi, Gat­tu­so, Higuain, Spi­ke Lee, Savia­no, Miche­le Rion­di­no, Fio­rel­la Man­no­ia, Nina Zil­li, Asia Argen­to, Nina Moric, Pame­la Ander­son, i Pearl Jam, Sal­mo, la musi­ca rap, la musi­ca trap, la rivi­sta Rol­ling Sto­ne, gli ambien­ta­li­sti (da salot­to), i gior­na­li­sti, i buo­ni, i buo­ni­sti, i migran­ti (soprat­tut­to quel­li nige­ria­ni), gli stra­nie­ri nati in Ita­lia, gli zin­ga­ri, i cam­pi rom, il Bao­bab, l’I­slam, Hez­bol­lah, Con­fin­du­stria, i giu­di­ci, la Poli­zia Loca­le di Tre­vi­so, le Ong, Proac­ti­va Open Arms, Aqua­rius, Diciot­ti, por­ti, aero­por­ti e tan­ti altri ancora.

Pole­mi­che accom­pa­gna­te da un’esposizione dei fat­ti che ha spes­so distor­to i fat­ti e la realtà. 

Con Anti­vi­rus abbia­mo pro­va­to, da quan­do sia­mo nati, a smon­ta­re le bufa­le di un Mini­stro dell’Interno che ha fat­to di tut­to per costrui­re una sua real­tà paral­le­la in cui fos­se­ro giu­sti­fi­ca­bi­li le disu­ma­ne leg­gi da lui volu­te.

Nono­stan­te la nostra cam­pa­gna esi­sta solo da tre mesi, e sen­za con­ta­re le nume­ro­se pro­mes­se fat­te in cam­pa­gna elet­to­ra­le e per ora — per for­tu­na — infran­te (dal­la flat tax alla ridu­zio­ne del­le acci­se sui car­bu­ran­ti, pas­san­do per il cen­si­men­to dei Rom e i 500.000 clan­de­sti­ni da “cac­cia­re” indi­scri­mi­na­ta­men­te), sia­mo già in gra­do di sti­la­re una top ten del­le “miglio­ri” bufa­le pro­nun­cia­te di Sal­vi­ni in que­sto scor­cio di 2018.

Ecco­la qui, a futu­ra memoria.

10) “Nes­su­na pen­sio­ne ver­rà taglia­ta e dimi­nui­ta”

Sal­vi­ni, 24 dicem­bre, diret­ta Face­book: “Nes­su­na pen­sio­ne ver­rà taglia­ta e dimi­nui­ta, nel 2019 nes­su­no pren­de­rà di meno, anzi si pren­de­rà di più. Alla fine del­la diret­ta pub­bli­che­re­mo una tabel­la per dimostrarlo.”

La tabel­la non è mai sta­ta pubblicata.

Lo abbia­mo fat­to noi: le pen­sio­ni dimi­nui­sco­no rispet­to alle som­me pre­vi­ste per il 2019 secon­do le nor­me del­la Leg­ge 388/2000, che sareb­be entra­ta nuo­va­men­te in vigo­re il 1 gen­na­io 2019.

9) Le bufa­le su Fre­dy Pacini

A fine novem­bre il caso di Fre­dy Paci­ni, gom­mi­sta tosca­no che ave­va ucci­so una per­so­na che si era intro­dot­ta nel­la sua pro­prie­tà per com­met­te­re un fur­to, riac­cen­de il dibat­ti­to sul­la legit­ti­ma dife­sa. Sal­vi­ni si schie­ra con il com­mer­cian­te, ma nel far­lo distor­ce com­ple­ta­men­te la real­tà: dichia­ra che “il ladro” era sta­to “feri­to”, non ucci­so, e che il gom­mi­sta ave­va subi­to 36 fur­ti nell’ultimo anno (nume­ri poi smen­ti­ti dai cara­bi­nie­ri).

8) Le minac­ce del­la camor­ra al cane Pocho

28 otto­bre — Il Mat­ti­no di Napo­li ripor­ta una noti­zia su Pocho, un bel­lis­si­mo Jack Rus­sell di nove anni che sareb­be sta­to sot­to minac­cia del­la camor­ra (addi­rit­tu­ra con una taglia mes­sa sul­la sua testa) per la sua atti­vi­tà antidroga.

30 otto­bre — Le Iene, incu­rio­si­ti dal­la noti­zia, chia­ma­no la Que­stu­ra di Napo­li per ave­re con­fer­ma. Con­fer­ma che non arri­va: la sto­ria del­la taglia è una bufa­la, la noti­zia è sta­ta strumentalizzata.

1 novem­bre — il Mini­stro dell’Interno Sal­vi­ni (una per­so­na che con le que­stu­re dovreb­be esse­re in con­tat­to, dicia­mo) deci­de di rilan­cia­re la bufa­la: “gra­zie al suo naso infal­li­bi­le, que­sto cane infal­li­bi­le ha fat­to per­de­re milio­ni di euro alla camor­ri­sti (sic.) che, per que­sto, ora lo voglio­no MORTO. Fate schi­fo… Gran­de Pocho, ono­re a te!”

7)  L’annuncio dell’archiviazione del­l’in­da­gi­ne sul­la Diciotti

In que­sta clas­si­fi­ca non pote­va man­ca­re Luca Mori­si, fede­le spin doc­tor del Capi­ta­no. È lui, il pri­mo novem­bre, a dichia­ra­re archi­via­ta l’inchiesta sul­la Diciot­ti, dopo la richie­sta del­la Pro­cu­ra di Cata­nia. In real­tà, come ave­va­mo spie­ga­to, sareb­be sta­to il Tri­bu­na­le dei Mini­stri a deci­de­re sul­l’ar­chi­via­zio­ne. La richie­sta del­la pro­cu­ra (gui­da­ta da Car­me­lo Zuc­ca­ro) non era vincolante.

6) “Rim­pa­tri: +28% da quan­do sono al governo”

Pro­ba­bil­men­te in rispo­sta a un arti­co­lo di Nel­lo Sca­vo usci­to su Avve­ni­re, un tweet di Sal­vi­ni del  16 dicem­bre ci infor­ma: “rim­pa­tri: +28% da quan­do sono al gover­no. Spia­ce che l’op­po­si­zio­ne e qual­che gior­na­li­sta fazio­so e disin­for­ma­to fal­si­fi­chi­no per­fi­no i nume­ri e la realtà.”

Pec­ca­to che Sal­vi­ni, per arri­va­re alla cifra del +28%, abbia mes­so a con­fron­to un perio­do di 5 mesi (gen­na­io-mag­gio, gover­no pre­ce­den­te) con un perio­do di 6 mesi e 9 gior­ni (giugno‑9 dicembre).

5) L’intoccabile 2,4 di deficit

In cin­que gior­ni, dal 21 al 26 novem­bre, Mat­teo Sal­vi­ni annun­cia la gira­vol­ta del gover­no sul defi­cit del­la manovra.

Da “2,4% non nego­zia­bi­le” a “nes­su­no si attac­ca al 2,4%”.

Nes­su­na dichia­ra­zio­ne, inve­ce, sul suo defi­cit di credibilità.

4) “I feri­ti sul­le sca­le mobi­li a Roma? Deci­ne di ubria­chi che face­va­no casino”

23 otto­bre, Roma-CSKA Mosca: 25 feri­ti a Roma per il mal­fun­zio­na­men­to di una sca­la mobi­le sul­la Metro A. 

Sal­vi­ni — insie­me a Vir­gi­nia Rag­gi — dà subi­to la col­pa ai tifo­si rus­si, rei di esse­re “ubria­chi che face­va­no casi­no”, secon­do le paro­le del mini­stro. Ma quel­la sera — come dimo­stra­to dai video del­le tele­ca­me­re di sicu­rez­za — non c’e­ra nes­sun tifo­so rus­so che sal­ta­va e bal­la­va ubria­co sul­la sca­la mobile.

C’e­ra­no però due figu­re isti­tu­zio­na­li (una sin­da­ca e un Mini­stro del­l’In­ter­no) che han­no scel­to di dare cre­di­to a voci infon­da­te e di rilan­ciar­le, per sca­ri­ca­re le respon­sa­bi­li­tà su per­so­ne incolpevoli.

3) Sca­fi­sti che non lo erano

“Ami­ci, io pos­so anche com­bat­te­re per bloc­ca­re bar­co­ni e sca­fi­sti, ma anche la giu­sti­zia deve fare la sua par­te”, scri­ve il Mini­stro del­l’in­ter­no il 2 otto­bre, com­men­tan­do una sen­ten­za del Tri­bu­na­le di Paler­mo, che assol­ve con for­mu­la pie­na 14 uomi­ni accu­sa­ti di esse­re scafisti.

“Se dav­ve­ro fos­se­ro sta­ti cri­mi­na­li non sareb­be­ro sta­ti minac­cia­ti con del­le pisto­le, fat­ti sali­re su un gom­mo­ne sen­za ben­zi­na e sen­za sal­va­gen­te”, si leg­ge nel pez­zo di live­si­ci­lia che lo stes­so Sal­vi­ni lin­ka nel tweet.

2) Il fal­so allar­me tubercolosi

Il 12 set­tem­bre un tweet di Sal­vi­ni ci informa: 

“Pur­trop­po la tuber­co­lo­si è tor­na­ta a dif­fon­der­si, gli ita­lia­ni paga­no i costi socia­li e sani­ta­ri di anni di DISASTRI e di inva­sio­ne sen­za rego­le e sen­za controlli.

Dice­va­no che era­va­mo cat­ti­vi, allar­mi­sti, pericolosi…

Ce l’ho mes­sa e ce la met­te­rò tut­ta per inver­ti­re la rotta.”

Qual­che ora dopo la smen­ti­ta di Mau­ri­zio Mar­ce­ca, Pre­si­den­te del­la Socie­tà Ita­lia­na di Medi­ci­na del­le Migrazioni.

“Non abbia­mo in Ita­lia alcun allar­me tuber­co­lo­si lega­to agli immi­gra­ti. Biso­gna trat­ta­re que­sto tipo di tema­ti­che con mol­to sen­so di respon­sa­bi­li­tà, per­ché quan­do si par­la di tbc si rischia di crea­re allar­me, anche lad­do­ve un allar­me non esi­ste. Inter­ve­nen­do con affer­ma­zio­ni poco scien­ti­fi­che si rischia di crea­re pani­co socia­le. La popo­la­zio­ne deve sape­re che non c’è allar­me e che abbia­mo tut­ti gli stru­men­ti per gover­na­re il fenomeno”.

1) La bufa­la dell’insegnante che ave­va chie­sto agli stu­den­ti come cac­cia­re Salvini

A Castel del Rio, Bolo­gna, – scri­ve Sal­vi­ni su Face­book il 26 set­tem­bre – una inse­gnan­te di ita­lia­no del­le medie avreb­be chie­sto agli stu­den­ti: “Come fac­cia­mo a cac­cia­re Salvini?”

La noti­zia, mes­sa in giro da espo­nen­ti loca­li del­la Lega, è un fal­so già smen­ti­to dal Diret­to­re dell’Ufficio Sco­la­sti­co dell’Emilia Romagna. 

Que­sto però non fer­ma Sal­vi­ni, che rilan­cia la bufa­la. Come scri­ve­va­mo in un arti­co­lo scrit­to per smon­tar­la, a quel pun­to deci­ne di miglia­ia di per­so­ne inva­do­no i social, offen­den­do l’insegnante e chie­den­do­ne il licen­zia­men­to..

Un odio con­sa­pe­vol­men­te sca­te­na­to dal­la sua mac­chi­na del­la pro­pa­gan­da, che avreb­be il com­pi­to come Mini­stro dell’Interno di pro­teg­ge­re e dare sicu­rez­za a tut­ti i cit­ta­di­ni, inve­ce di pen­sa­re solo a dif­fon­de­re bufa­le per il suo tor­na­con­to elettorale.

Ste­fa­no Artusi

Mar­co Vas­sa­lot­ti[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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Ma la gran­de par­te­ci­pa­zio­ne allo scio­pe­ro del 13 dicem­bre dimo­stra che la dimen­sio­ne col­let­ti­va del­la nostra lot­ta, del­le nostre riven­di­ca­zio­ni, non è perduta.