E’ meglio che Matteo Renzi si dimentichi dei migranti

Le parole di Matteo Renzi non sono un caso, ma danno copertura politica e culturale alle prove di criminalizzazione dei migranti

[vc_row][vc_column][vc_column_text css=”.vc_custom_1499440390723{margin-top: 20px !important;}”][/vc_column_text][vc_column_text]Questa vol­ta non c’è spa­zio per alcun dub­bio. Sul­l’im­mi­gra­zio­ne si sta gio­can­do una par­ti­ta squal­li­da, che sci­vo­la a destra ine­so­ra­bil­men­te, che sdo­ga­na toni, paro­le, pro­po­ste con un uni­co sco­po: cri­mi­na­liz­za­re i migran­ti. Ave­va­mo avu­to signi­fi­ca­ti­ve pro­ve già in pre­ce­den­za, con le dichia­ra­zio­ni di Debo­ra Ser­rac­chia­ni, con i decre­ti Min­ni­ti-Orlan­do, con l’ac­cor­do con la Libia vol­to a bloc­ca­re lì i migran­ti, con la stret­ta sui rim­pa­tri. Ora, però, abbia­mo scol­pi­to nel­la pie­tra le paro­le che dan­no coper­tu­ra poli­ti­ca e cul­tu­ra­le a tut­to ciò e non stan­no — bada­te bene — in una car­to­li­na mes­sa per sba­glio in rete, ma stan­no nel­l’ul­ti­mo libro di Mat­teo Renzi:

Vor­rei che ci libe­ras­si­mo da una sor­ta di sen­so di col­pa. Noi non abbia­mo il dove­re mora­le di acco­glie­re in Ita­lia tut­te le per­so­ne che stan­no peg­gio. Se ciò avve­nis­se sareb­be un disa­stro eti­co, poli­ti­co, socia­le e alla fine anche eco­no­mi­co. Noi non abbia­mo il dove­re mora­le di acco­glier­li, ripe­tia­mo­ce­lo. Ma abbia­mo il dove­re mora­le di aiu­tar­li. E di aiu­tar­li dav­ve­ro a casa loro.

Pro­se­gue:

E’ evi­den­te che occor­re sta­bi­li­re un tet­to mas­si­mo di migran­ti, un “nume­ro chiuso”.

Que­ste sono, né più né meno, che le pro­po­ste di Mat­teo Sal­vi­ni. «Non pos­sia­mo acco­glier­li tut­ti, aiu­tia­mo­li a casa loro» sono paro­le che la destra ci ha pro­pi­na­to per ven­t’an­ni e che ora sen­tia­mo pro­nun­cia­re dal segre­ta­rio di quel­lo che avreb­be dovu­to esse­re un par­ti­to pro­gres­si­sta, aper­to e, soprat­tut­to, garan­te dei dirit­ti di tut­te le per­so­ne.

Infat­ti, le bou­da­te sal­vi­nia­ne del Mat­teo demo­cra­ti­co (biso­gna sta­re atten­ti a non con­fon­der­li) non sono solo cat­ti­vi pro­po­si­ti di dif­fi­ci­lis­si­ma rea­liz­za­zio­ne, ma sono in con­tra­sto con i più con­so­li­da­ti dirit­ti garan­ti­ti a livel­lo costi­tu­zio­na­le e inter­na­zio­na­le. Sia suf­fi­cien­te pen­sa­re che la nostra Costi­tu­zio­ne, all’ar­ti­co­lo 10, sta­bi­li­sce che «Lo stra­nie­ro, al qua­le sia impe­di­to nel suo pae­se l’ef­fet­ti­vo eser­ci­zio del­le liber­tà demo­cra­ti­che garan­ti­te dal­la Costi­tu­zio­ne ita­lia­na, ha dirit­to d’a­si­lo nel ter­ri­to­rio del­la Repub­bli­ca, secon­do le con­di­zio­ni sta­bi­li­te dal­la leg­ge». Pun­to. Non ci sono limi­ti nume­ri­ci e nem­me­no potreb­be­ro esser­ci: i dirit­ti non sono a nume­ro limi­ta­to, i dirit­ti o sono per tut­ti o non sono.

Non biso­gna però dimen­ti­ca­re l’e­let­to­ra­to di sini­stra (?), ed ecco che allo­ra la cri­mi­na­liz­za­zio­ne dei migran­ti va di pari pas­so con la dife­sa del­lo ius soli tem­pe­ra­tis­si­mo (un altro dirit­to a metà) e l’at­tac­co alla ver­go­gno­sa ipo­cri­sia di chi fino­ra ha par­la­to di coo­pe­ra­zio­ne inter­na­zio­na­le. Men­tre ora arri­va lui per l’en­ne­si­ma vol­ta, e le cose cam­bia­no, basta fidarsi:

Quan­ta ver­go­gno­sa ipo­cri­sia c’è in chi dice “Aiu­tia­mo­li a casa loro” dopo aver taglia­to per lustri i fon­di alla coo­pe­ra­zio­ne inter­na­zio­na­le, rispar­mian­do su quei pro­get­ti che avreb­be­ro fer­ma­to – alme­no par­zial­men­te – la migra­zio­ne economica.

Quan­te ver­go­gno­sa ipo­cri­sia. E pen­sa­te quan­to è ver­go­gno­sa l’i­po­cri­sia di chi ora fa la mora­le, ma che quan­do era al gover­no ha con­sen­ti­to ingen­ti espor­ta­zio­ni di arma­men­ti mili­ta­ri dal­l’I­ta­lia all’A­ra­bia Sau­di­ta. Arma­men­ti con i qua­li il gover­no sau­di­ta non si eser­ci­ta­va al tiro al piat­tel­lo, ma bom­bar­da­va (e bom­bar­da) la popo­la­zio­ne civi­le yeme­ni­ta, cau­san­do una del­le più ter­ri­bi­li cri­si uma­ni­ta­rie al mon­do.

Cri­si uma­ni­ta­rie che gene­ra­no ingen­ti sof­fe­ren­ze, che si avvi­ta­no su loro stes­se e diven­ta­no cri­si ali­men­ta­ri e cri­si sani­ta­rie (lo Yemen è ora col­pi­to da una duris­si­ma epi­de­mia di colera).

Cri­si uma­ni­ta­rie che gene­ra­no pro­fu­ghi, che si river­sa­no soprat­tut­to nei pae­si con­fi­nan­ti, in alcu­ni casi estre­ma­men­te pove­ri, men­tre noi vedia­mo sola­men­te la coda del feno­me­no, pur essen­do respon­sa­bi­li del­le cause.

Espor­ta­zio­ni di armi, inol­tre, che sono con­tra­rie alla leg­ge ita­lia­na, la qua­le vie­ta espres­sa­men­te la con­ces­sio­ne da par­te del gover­no di espor­ta­re armi ver­so pae­si che si tro­va­no in sta­to di con­flit­to. Espor­ta­zio­ni che anche il Par­la­men­to euro­peo ha chie­sto di bloc­ca­re.

Se è que­sto che Mat­teo Ren­zi inten­de con “aiu­tia­mo­li a casa loro”, meglio che lasci per­de­re. Che si dimen­ti­chi sia di loro che del­le loro case.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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