“Il ministro dell’Interno Salvini, mentre al Cara di Castelnuovo è in atto una nuova deportazione, dice che chi lo critica deve vergognarsi. E invece è lui che non conosce il senso della parola vergogna: ci sono uomini e donne che, come ha detto bene la deputata Rossella Muroni, hanno delle storie: sono persone, non numeri. Non sono quelle cifre che elenca nei suoi deliri, come fossero merce da spostare da un magazzino all’altro. E le persone hanno diritto a trattamenti umani, devono sapere qual è la loro destinazione se vengono cacciati da un centro che li stava accogliendo: altrimenti è legittimo, anzi doveroso, parlare di deportazione”. Lo dichiara la segretaria di Possibile, Beatrice Brignone, replicando alle parole di ministro dell’Interno.
“Quando Salvini dice di comportarsi da padre di famiglia — aggiunge Brignone — lo fa da padre di famiglia da cui non prendere esempio, perché i padri di famiglia li separa dai loro bambini e li butta in mezzo a una strada solo per un calcolo elettorale. Questo è un comportamento privo di buonsenso, al contrario di quanto racconta con la sua propaganda pregna di fake news: è una bomba sociale che sta mettendo nelle comunità italiane, mettendone a rischio la tenuta”.