Migranti, Civati-Maestri: “Sindaca Codigoro va Avanti come vuole Renzi e sposa il neosalvinismo”

“Avan­ti, il pros­si­mo. Dopo il Ren­zi (segre­ta­rio nazio­na­le del PD) del ‘aiu­tia­mo­li a casa loro’ (quel­li che non han­no più una casa e a vol­te nem­me­no più un pae­se alle spal­le), dopo la Ser­rac­chia­ni (gover­na­tri­ce PD del Friu­li Vene­zia Giu­lia) del ‘Lo stu­pro com­mes­so da un pro­fu­go è più odio­so’, dopo la Pre­sti­pi­no (mem­bro dire­zio­ne nazio­na­le PD) del ‘La nostra raz­za rischia l’estinzione’, dopo l’E­spo­si­to (sena­to­re PD) del ‘Le Ong pen­sa­no ideo­lo­gi­ca­men­te solo a sal­va­re vite, noi non pos­sia­mo per­met­ter­ce­lo’, la sin­da­ca PD di Codi­go­ro, Ali­ce Zanar­di, ha pre­so sul serio l’in­di­ca­zio­ne del lea­der ad anda­re “Avan­ti” e ha deci­so di aumen­ta­re le tas­se loca­li e man­da­re con­trol­li mira­ti a chi ospi­ta migran­ti”. È quan­to dichia­ra­no il segre­ta­rio di Pos­si­bi­le Pip­po Civa­ti e il depu­ta­to di Sini­stra ita­lia­na-Pos­si­bi­le, Andrea Mae­stri, com­men­tan­do l’an­nun­cio del­la pri­ma cit­ta­di­na del Comu­ne in pro­vin­cia di Fer­ra­ra. “Il nuo­vo rea­to di soli­da­rie­tà (idea­to e con­dot­to dal PD del duo Min­ni­ti-Orlan­do, musi­ca e paro­le degli omo­ni­mi decre­ti) — aggiun­go­no Civa­ti e Mae­stri — fa pro­se­li­ti sul­la stra­da del neo­sal­vi­ni­smo… di sini­stra. Del neo­sal­vi­ni­smo e basta, dicia­mo, per­ché la sini­stra è dav­ve­ro un’altra cosa”.

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500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

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Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

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Saba­to 16 novem­bre era­va­mo a Roma, in Sapien­za, per l’assemblea con­tro il ddl 1660, già ribat­tez­za­to ddl “Pau­ra”, o “Repres­sio­ne”, o “Unghe­ria”, a indi­ca­re dove

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Il gover­no Melo­ni ha scel­to di ridur­re le spe­se per uni­ver­si­tà e ricer­ca, andan­do in con­tro­ten­den­za rispet­to alle poli­ti­che euro­pee, men­tre il costo del per­so­na­le e l’inflazione con­ti­nua­no a cre­sce­re, aggra­van­do le dif­fi­col­tà eco­no­mi­che degli ate­nei. Inol­tre, il nuo­vo sche­ma di distri­bu­zio­ne del FFO pre­mie­rà le uni­ver­si­tà in base ai risul­ta­ti del­la ricer­ca, ridu­cen­do le risor­se “pere­qua­ti­ve” desti­na­te a bilan­cia­re le disu­gua­glian­ze tra ate­nei, aumen­tan­do ulte­rior­men­te il diva­rio tra le università.